Inaugurato il XXVII Anno Accademico dell'Uniter di Lamezia all'insegna della cultura
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10 NOVEMBRE 2015 - Le riflessioni sul viaggio delle donne del Medioevo, la paralisi e la diaspora dell’identità femminile nell’ibrido spazio del Mediterraneo sono state raccontate da Roberta Morosini, docente ordinaria di Letteratura italiana a Wake Forest University, North Carolina ( Usa) nel corso di un incontro “ Racconti di mare: Donne,dee…pirati in viaggio nel medioevo mediterraneo” che ha inaugurato il XXVII anno accademico dell’Università della Terza Età di Lamezia Terme presieduta da Italo Leone. [MORE]
La giovane ed illustre professoressa, nativa di Sarno, vanta una prestigiosa carriera scandita da pubblicazioni, numerosi premi per la sua cultura e borse di studio che le hanno permesso di approfondire i suoi studi che hanno determinato la sua affermazione all’estero dove partecipa a convegni di alto spessore culturale. E pertanto « rappresenta uno dei tanti cervelli talentuosi che l’Italia ha lasciato andare all’estero dove ha trovato spazio e soddisfazione come tanti altri nostri conterranei » ha affermato la vicepresidente dell’Uniter Costanza Falvo D’Urso nel presentarla al numeroso pubblico presente. Appassionata studiosa di Boccaccio, la professoressa Morosini, prima di entrare nel cuore dell’argomento proposto, ha sottolineato l’importanza dello studio che conduce alla propria meta auspicata. «Solo lo studio vi porterà dove volete. Io credo molto nello studio che è la sola possibilità di salvarsi e la scuola è il luogo più prezioso del nostro Paese. Mia madre mi diceva di studiare perché con lo studio sarei andata lontano ma non immaginavo che sarei andata a finire all’estero».
E lei ha studiato, hanno studiato tutte le sorelle della sua famiglia di questo Sud, che è luogo di civiltà ed ora lavora all’estero consapevole di avere la missione di « trasmettere il patrimonio culturale della nostra Italia». Durante l’incontro, partendo dalla letteratura del ‘300, Roberta Morosini ha illustrato, attraverso miniature sul Decameron del Boccaccio, tratte da manoscritti medievali, i viaggi delle donne nel Mare Nostrum inteso non come spazio di “mercatura” ma come storia vera dell’uomo con i suoi aspetti politici, sociali ed economici. Le immagini delle miniature hanno ripercorso il viaggio dei personaggi femminili del Decameron sotto un aspetto poco studiato del Mediterraneo e cioè come spazio prettamente maschile, di dispersione, di immobilità, di divisione e non di convivenza e solo raramente di solidarietà.
L’ originale indagine sul Decameron, condotta dalla professoressa Morosino, sta per essere pubblicata in un libro dal titolo “ Racconto del mare salato”, momentaneamente in lingua inglese, nel quale trova ampio spazio lo scenario della peregrinazione delle donne non voluta, ma prodotta da una serie di imprevisti e accidenti. Infatti le immagini delle miniature ci mostrano donne in atteggiamenti diversi tra cui quelle costrette a viaggi forzati in quel mare che talvolta diventa la loro tomba o strattonate che volgono il capo verso la terraferma come Elena e qualcuna ( Zinevra) indossa abiti maschili per operare nella realtà che la circonda. Dal tutto scaturisce una lezione sul dovere civile e sulla civiltà che si potrà vivere entro le mura della città perché fuori c’è la rapina, la violenza, lo stupro e il mare e a farne le spese è soprattutto la donna.
Foto: Roberta Morosini
Lina Latelli Nucifero