In un e-book le istruzioni dell'isis ai jihadisti: "Prendete Roma".
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ROMA, 07 LUGLIO 2015 - Nuove minacce per l’Italia e il Vaticano dal Califfato islamico. “Formate delle gang islamiche per conquistare Roma”. È questo il messaggio, come riferisce il sito di intelligence Site, diffuso da un e-book intitolato Muslim gangs, ultima iniziativa della propaganda jihadista: il primo di una serie di libri, Musulmani in Occidente, dove si sollecitano i combattenti islamici in occidente a unirsi in bande armate col “fine ultimo di conquistare Roma”. In copertina la foto di un corteo di giovani che sfilano con le bandiere nere dell’Isis. La pubblicazione avviene durante il mese del Ramadan, il periodo considerato sacro dai musulmani e in cui i fanatici tendono a colpire gli “infedeli” convinti di ottenere maggiori “meriti” nel martirio. [MORE]
L'allarme di Eurojust. i pericoli più concreti per l’Italia arriverebbero però dal mare. Fonti di intelligence europee confermano che jihadisti dello Stato islamico, complici i trafficanti di essere umani in Libia, si nascondono tra i migranti che sulle carrette del mare si imbarcano alla volta dell'Europa passando anche dall' Italia. A sostenerlo è il giudice belga Michele Coninsx, presidente di Eurojust, l'organizzazione Ue contro la criminalità. Coninsx sostiene di non poter fornire particolare perché le operazioni dei servizi segreti sono in corso ma secondo quanto riferisce il giornale britannico Daily Mail tra le fonti del numero uno di Eurojust ci sarebbe un funzionario italiano.
Insomma, anche l’Italia sente incombere su di sé la minaccia del fondamentalismo islamico e per questo nelle ultime settimane la polizia ha intensificato i controlli, come dimostrano l’arresto avvenuto ieri del cittadino di origini marocchine, Jalal El Hanaoui di 25 anni, in provincia di Pisa e cinque giorni prima della donna origini albanesi, Arta Kacabuni, in provincia di Grosseto, con l'accusa di far parte di un'organizzazione di terrorismo internazionale legata allo Stato Islamico.
Obama, sconfiggeremo l’Isis. Questo mentre il presidente americano Barak Obama in un discorso al pentagono, sulla scia delle polemiche sulla sua gestione della guerra all'Isis, sottolineava come siano stati fatti progressi nella lotta al Califfato: “L’Isis può essere sconfitto e lo sarà”, ha promesso Obama: “Abbiamo eliminato migliaia di combattenti, tra cui comandanti di alto livello, lo Stato islamico ha perso oltre un quarto delle aree popolate controllate in Iraq e anche in Siria ha subito numerose sconfitte”. E l'offensiva procede. "I nostri raid aerei continueranno a prendere di mira impianti per il petrolio e per il gas che forniscono importanti fondi alle operazioni" dei miliziani dell'Isis, e allo stesso tempo “acceleriamo la consegna di equipaggiamento di importanza critica, tra cui missili anti-carro, alle forze irachene”.
Tuttavia, il Comandante in capo dell’esercito statunitense non nasconde le difficoltà, perché “non sarà una campagna rapida”, anzi “sarà molto lunga” e, allo stesso tempo sarà necessario “continuare a essere vigili” contro la minaccia del terrorismo, sia dei cosiddetti ‘lupi solitari’ che delle cellule jihadiste e “lavorare per il flusso di combattenti stranieri verso la Siria e l’Iraq”. Alla battaglia militare, precisa Obama, che ha per il momento escluso l’invio di nuove forze nelle zone delle operazioni, dovrà però essere affiancata quella economica, bloccando le fonti di finanziamento del califfato e politico-ideologica, perché “le ideologie si sconfiggono con idee migliori, con una visione del mondo più avvincente e attraente”.
Tiziano Rugi