Imu, Sindaci sul piede di guerra: «Rimborso o stipendi a rischio»
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ROMA, 20 SETTEMBRE 2013 – Nel corso dell'audizione alla Camera sul decreto legge sull'Imu, Piero Fassino – in veste di presidente dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) – non usa mezzi termini: «Se entro domenica non saranno trasferiti dal governo ai Comuni i 2,4 miliardi di euro per la copertura della cancellazione della prima rata dell'Imu, il 30 settembre, molti Comuni non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti».
Il sindaco di Torino prosegue sottolineando che: «Allo stato attuale dei fatti, la prima rata promessa in questi giorni non è ancora stata trasferita ai Comuni. Bisogna fare in fretta perché non facciamo le buste paga con il lapis il 29 settembre, ci sono procedure che richiedono tempi precisi e se la prima rata non arriva entro domenica, visto che lunedì è già il 22 settembre, il rischio di non poter dare i soldi che spettano a chi lavora nei Comuni si farà concreto».
Per Fassino: «Negli anni dal 2007 al 2014 il contributo finanziario apportato dai Comuni al risanamento della finanza pubblica è stato di 16 mld di euro, di cui 4,5 mld per contributo dei comuni al patto di stabilità», avvertendo che: «Non si può continuare sulla strada costante della riduzione delle risorse e al di sotto di quello erogato nel 2013 non siamo in condizione di garantire ciò che abbiamo garantito finora». In merito al patto di stabilità, Fassino precisa che «siamo arrivati al punto limite. Dal 2014 bisogna aprire una fase nuova nel rapporto finanziario con ii comuni" e non è possibile mantenere l'attuale configurazione del patto di stabilità».
Infine Fassino, conclude affermando: «Ad agosto su molti giornali si è parlato di città piene di buche, ma il fatto non è che i sindaci non si accorgono delle buche, è che non ci sono soldi per fare manutenzione ordinaria: siamo al punto limite».
(Fonte: Il Sole 24 Ore. Foto: Il Fatto Quotidiano)
Rosy Merola [MORE]