Emergenza Imprese, Oggi Cdm, il dl 25 Mila euro senza valutazione. Ecco tutti i dettagli
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ROMA 6 APR - Liquidità, oggi il decreto: prestiti fino a 25mila euro senza valutazione Garanzie al 100% per prestiti fino a 25mila euro o 800mila con valutazione della solvibilità. Durata di sei anni. Il Fondo di Garanzia per le Pmi sale a sette miliardi. Si tratta sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti
È atteso per questa mattina alle 11.30 (anche se ancora non è stato convocato) il Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto liquidità.
Il confine tra la necessità di erogare denaro fresco in tempi rapidi e le verifiche della solvibilità di chi chiede il prestito è al centro delle trattative interne alla maggioranza. In serata il titolare del Mise Stefano Patuanelli ha illustrato lo schema del Decreto Legge che dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri. La dotazione del Fondo di Garanzia per le piccole imprese sale a sette miliardi.
Per i prestiti fino a 25mila la garanzia dello Stato sarà al 100%, senza valutazione del credito. Anche per prestiti fino a 800mila euro la garanzia è al 100%, ma con una valutazione della solvibilità. "La garanzia sarà al 90% per i prestiti fino a cinque milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia di Confidi e con una valutazione che tiene conto solo della situazione pre-crisi Covid19", ha spiegato Patuanelli.
Per i prestiti in questo schema è previsto un periodo di restituzione fino a sei anni e alcune semplificazioni burocratiche per un'erogazione rapida dei soldi, come la possibilità di presentare la certificazione antimafia anche successivamente al rilascio del prestito. È poi previsto che gli enti territoriali - le regioni e i comuni - che vogliono unire le forze per aiutare i territori e garantire le aziende locali possano contribuire con risorse proprie. L'ultima misura è per le banche che aiutano le imprese, con un intervento sui portafogli di finanziamenti per imprese a rischio.
Tre i punti: l'aumento dell'ammontare massimo del portafoglio a 500 milioni; ammissione senza valutazione del merito di credito; garanzia al 90% sulle tranche junior, quelle più rischiose. L'altro tema è che ruolo debba avere la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Ieri il premier Giuseppe Conte ha convocato il ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e l'ad di Cdp Fabrizio Palermo. Sui prestiti alle grandi aziende nel Mef si continua a preferire una soluzione che vede lo Stato dare garanzie attraverso la Sace, (che istituzionalmente si occupa di assicurare investimenti e commercio all'estero) scorporando quest'ultima da Cdp e facendola acquisire direttamente dal Mef.
Ma il M5S non sarebbe favorevole. Ieri sera si è finalmente arrivati ad uno schema d'intesa: a dare garanzie sui prestiti alle grandi aziende e occuparsi della valutazioni sulla loro solvibilità sarà Sace, che però resterebbe una controllata di Cdp. Movimento 5 Stelle e Italia Viva chiedono che la garanzia statale sia totale per tutti. "La garanzia statale al 100% alle banche per dare subito ad aziende e partite Iva il 25% del fatturato 2019 (da restituire a partire dal 2022) è la vera misura di ripartenza. Italia Viva sostiene con forza, da giorni, questa proposta. Facciamola semplice, facciamola subito", twitta a trattativa in corso Matteo Renzi.
Prima, però, a Palazzo Chigi e al Mef si guarda alla direzione che prenderà l'Ue. Mentre l'Eurogruppo è confermato per domani, il vertice dei leader europei sembra destinato a slittare a dopo Pasqua. Tra gli aiuti di stato messi in campo dai governi, le misure della Bce per gli acquisiti di titoli del debito pubblico e le proposte avanzate dalla Commissione e dalla Bei per finanziare la cig e dare liquidità alle imprese, l'Unione nel suo complesso ha già schierato un arsenale che vale all'incirca 3.000 miliardi di euro. Ma a Bruxelles tutti sono convinti che ciò non basterà. (Rai News)