Ilva, Gozzi al Senato: «Necessario l'intervento dello Stato»
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TARANTO, 13 NOVEMBRE 2014 – Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, ha affermato che l'unico modo per agevolare le transazioni per l'acquisto dell'Ilva, e garantire così un futuro alla siderurgia italiana, è attraverso l'intervento del governo italiano, che possa trasformarsi da mediatore con le parti interessate all'acquisto. Lo dimostra il caso del gruppo Arvedi, disponibile a scendere in campo insiema alla Cassa depositi e prestiti e ad altri partner italiani, ma solo se viene garantita una razionalizzazione del mercato nazionale dei prodotti piani.
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Le parole di Gozzi
Gozzi parla ad una audizione alla commissione Industria del Senato, “resta in campo anche l'altra proposta di ArcelorMittal-Marcegaglia, che potrebbe concretizzarsi in un'offerta industriale nei prossimi giorni”. Gozzi inoltre lascia intendere che una soluzione è necessaria al più presto, poiché l'Ilva rischia il collasso finanziario; per scongiurare tale ipotesi, si rende necessario dunque ristabilire la normale attività di gestione industriale – l'Ilva è ancora sotto sequestro – e risulta fondamentale che “l'Aia sia, nei contenuti e nei tempi, un'Aia europea”. Proprio sull'Aia si focalizza Gozzi, ritenendolo l'ostacolo principale che potrebbe impedire l'interesse di un potenziale acquirente. “Nessuno verrà mai a Taranto a implementare un'Aia che è fuori dai parametri europei, come la copertura dei parchi, che non c'è in nessuna altra acciaieria e costa 300-340 milioni, una cifra gigantesca: bisogna coprire uno spazio che equivale a cento campi di calcio. A voler fare i primi della classe c'è poi il rischio di non trovare compratori.
A proposito dell'Ast Terni
Gozzi spende anche una parola riguardo la questione Ast di Terni, ritenendosi molto più ottimista di prima: “ho parlato a lungo con l'a.d. Di Terni Lucia Morselli, e mi ha trasmesso una convinzione che non avevo e che considero un fatto nuovo e positivo, la convinzione che tutto quello che si pensava fino a ieri, che i tedeschi di ThyssenKrupp avessero l'intenzione di abbandonare l'acciaio inossidabile, in una partita europea che tende a riaprirsi è una scelta in corso di revisione”.
Foto: giornalettismo.com
Dino Buonaiuto