Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 6 SETTEMBRE - Al ministero dello Sviluppo economico è stato raggiunto l’accordo sull’Ilva, siglato da sindacati aziende e commissari.
L’incontro si è svolto in presenza del vicepremier Luigi Di Maio. L’ipotesi di accordo, per attuarsi, dovrà ora passare il vaglio del referendum dei lavoratori.
L'intesa prevede l'assunzione da parte della società di 10.700 addetti, oltre ad un piano di incentivi all'esodo, volontario e anticipato, con una somma di centomila euro lordi per il lavoratore disponibile ad andare via subito via.[MORE]
A dimostrare l’importanza del risultato raggiunto sono le parole della segretaria generale della Fiom Francesca Re David: “Abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto sin dall'inizio, quindi siamo soddisfatti", spiega la segretaria della Fiom, ”10.700 lavoratori verranno assunti subito e sono sostanzialmente quelli che ora lavorano negli stabilimenti, ossia tutti quelli non in cassa integrazione".
Il referendum che esprimerà il giudizio dei lavoratori, elemento vincolante per l’effettiva validità dell’accordo, sarà richiesto in tempi brevi, “entro il 15 settembre”, specifica Re David, quando sarà posta la firma definitiva.
Intanto il premier Giuseppe Conte si complimenta con Di Maio per la gestione delle trattative: “L’annullamento della gara non è un percorso semplice, ma il ministro Di Maio ha fatto un lavoro egregio, acquisendo i pareri dell’Anac e dell’Avvocatura di Stato che hanno fatto emergere le evidenti irregolarità".
Il vicepremier pentastellato, tuttavia, chiarisce che con l'intesa non si annulla la gara per l'aggiudicazione deIl'Ilva. Gara, argomenta, che "non aveva la possibilità di tutelare 'l'interesse pubblico concreto e attuale. L'accordo fa sì che l'interesse pubblico concreto e attuale non si realizzi per l'eliminazione della gara".
Rachele Fratini
Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it