

Illeciti finanziari e usura: sequestrati 2,7 milioni di euro a Como
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Dodici immobili sotto sigilli: operazione congiunta Dia e Gdf
Como - Un’operazione congiunta della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Milano e della Guardia di Finanza di Como ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 2,7 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Milano, riguarda dodici immobili situati tra Como e la sua provincia, oltre a diversi rapporti finanziari riconducibili a un soggetto già condannato in via definitiva per usura e attività finanziaria illecita.
Secondo gli investigatori, vi sarebbe una chiara sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati dall’indagato e dal suo nucleo familiare e i numerosi investimenti immobiliari realizzati nel tempo. Tale discrepanza ha alimentato il sospetto che le risorse impiegate provenissero da attività illecite, in particolare dall’usura.
Usura con tassi fino all’80%: il sistema di ricatto
Dalle indagini è emerso che alcune delle abitazioni sequestrate sarebbero state ottenute come contropartita per prestiti concessi a tassi usurari, che in alcuni casi arrivavano fino all’80%. Le vittime, impossibilitate a restituire le somme dovute, sarebbero state costrette a cedere gli immobili attraverso vendite simulate, spesso dopo averli ipotecati a favore dell’usuraio.
Le autorità hanno ricostruito un meccanismo di pressione e ricatto economico che ha portato diverse persone a perdere le proprie case e i propri beni in cambio di una possibilità di saldare debiti ormai fuori controllo. Una dinamica che conferma la pericolosità sociale del fenomeno dell’usura, un crimine che colpisce in particolare chi si trova in difficoltà economica e non riesce ad accedere a prestiti bancari regolari.
L’azione dello Stato contro i capitali illeciti
Il sequestro rientra in una più ampia strategia di contrasto all’infiltrazione criminale nell’economia legale. La Guardia di Finanza e la Dia, grazie a un’accurata analisi dei flussi finanziari, sono riuscite a individuare e colpire i patrimoni frutto di attività illegali, privando il responsabile di beni accumulati attraverso pratiche usurarie.
L’operazione rappresenta un segnale forte nella lotta contro il riciclaggio e l’usura, fenomeni che minano la stabilità economica e sociale. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori illeciti e identificare altri soggetti coinvolti nella rete di prestiti illegali.
Conclusione
L’usura continua a essere una piaga diffusa, alimentata dalla difficoltà di accesso al credito e dalla vulnerabilità economica di molti cittadini. Operazioni come quella di Como dimostrano l’impegno delle istituzioni nel colpire i patrimoni illeciti e tutelare le vittime di un sistema di sfruttamento silenzioso ma devastante. Il sequestro di beni per 2,7 milioni di euro segna un passo avanti nella lotta alla criminalità finanziaria, ma la battaglia è ancora lunga e richiede un costante sforzo investigativo e legislativo.