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Napoli, 5 luglio 2011- A poco più di un mese dall’inaugurazione di una nuova boutique di Marinella al 54 di Maddox Street, nel prestigioso quartiere di Mayfair di Londra, il Wall Street Journal ha ben pensato di omaggiare “Mr Tie”, con un lungo articolo. In esso, il quotidiano americano ripercorre le tappi salienti di una delle eccellenze Made in Campania, dalla sua nascita nel 1914, fino ai nostri giorni che vedono Marinella “portare un angolo di Londra in Italia”. [MORE]
Come ha dichiarato Maurizio Marinella: “Londra, così cosmopolita, rappresenta un’ulteriore sfida che sono certo rafforzerà il marchio e l’immagine del Made in Naples”. Questa operazione è avvenuta senza tradire l’essenza , vera e propria condicio sine qua non, di azienda a conduzione familiare e artigianale che la contraddistingue, nonché la sua anima napoletana.
Infatti, lo stesso stile scelto per la nuova boutique, ad opera dell’ interior designer Paolo Colucci, si ispira al periodo neoclassico napoletano, per meglio raffigurarsi ad un salotto borghese. In esso, si è voluto mantenere il filo di continuità con il negozio Marinella di Napoli, mediante alcuni degli elementi tipici degli spazi come il legno in mogano, i pavimenti in marmo Botticino, l'uso del blu declinato nei diversi toni , colore simbolo della casa napoletana.
Così salgono a quattro i negozi fuori da Napoli: Milano, Tokyo e Lugano, escludendo però i corner parigini presso l’Hotel George V e al Bon Marché Rive Gauche, oltre a quello nel department store Bergdorf Goodman a New York.
Il rapporto viscerale con Napoli, come lo stesso Maurizio Marinella ha dichiarato, lo induce a sentirsi caricato della responsabilità di valorizzarla, di difenderla e di sentirsi indignato per quello che la città partenopea è costretta a subire a causa della “monnezza”.
A tal proposito, è di questi giorni una sua proposta concreta in merito," Ridurre gli imballaggi delle proprie cravatte avvolte in carta, cartoni e ulteriori buste di plastica, a volte anche più di una”.
Questo per dare anche un segnale forte alle altre regioni che accoglieranno la spazzatura campana.
“Mr Tie”, conclude dicendo : “E' un piccolo sforzo che dovremmo fare tutti per produrre meno spazzatura. La confezione sarà meno bella, forse il cliente storcerà la bocca, ma penso che per un periodo limitato di uno-due mesi si possa fare in attesa di tornare alla normalità. Si tratta di stringere un pò la cintura ma così daremmo una testimonianza di senso civico".
Speriamo che anche altri imprenditori accolgano la sua l’idea di ridurre il proprio packaging e dimostrino il suo stesso senso civico.
Rosy Merola