Il virus del vaiolo iniettato per endovena batte il cancro.
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CROTONE 5 SETTEMBRE 2011 - Una ricerca pubblicata su Nature dimostra che i virus hanno la capacità di uccidere le cellule tumorali. Non passa giorno che non vengano annunciati i risultati di sperimentazioni condotte per sconfiggere il cancro essendo estremamente vari i tipi di malattia tumorale, ma questo tipo di sperimentazione è di quelle che suscitano un particolare interesse proprio per il tipo di cura che si basa sui virus.[MORE]
Nel caso specifico i ricercatori canadesi dell’Università di Ottawa, coordinati da John Bell, hanno utilizzato il virus Jx-594 su 27 pazienti affetti da cancro in fase avanzata e diffuso che non rispondono alle terapie standard.
Regressione della malattia e bassi effetti collaterali.
In questi ammalati si è riscontrato, con le dosi più alte somministrate in unica infusione endovenosa, il regresso o la stabilizzazione della massa tumorale. La sperimentazione ha voluto verificare la sicurezza ma anche valutare gli effetti terapeutici. Il virus Jx-594 è derivato da un ceppo di virus del vaccino utilizzato per la vaccinazione antivaiolosa, ha una naturale capacità di replicarsi nelle cellule tumorali e può essere manipolato geneticamente in modo da aumentare le sue proprietà anti-cancro. «I virus oncolitici sono unici – ha aggiunto Bell – perché possono aggredire il tumore in molti modi, hanno pochi effetti collaterali, a confronto con altri trattamenti, e possono essere "personalizzati" e adattati a diversi tipi di cancro». Gli effetti collaterali sono limitati ad un giorno e simili a quelli dell’influenza.
Sostanzialmente il virus iniettato scova le cellule malate, le infetta e le annienta, non disturbando i tessuti sani. E' da anni che vengono effettuate sperimentazioni con i virus oncolitici (cioè capaci di uccidere le cellule tumorali) come possibile nuova terapia contro il cancro. Questa prima sperimentazione ha dato esiti positivi, ma ovviamente il virus jx-594 andrà testato su un maggior numero di pazienti per verificare la reale efficacia del trattamento.
Natale Cuzzola