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BARI 7 AGOSTO 2014- Trentaquattro anni fatti di sofferenze, dolori, play off sfiorati, ma sempre lì, nel centro della mischia. Su campi di gioco che somigliavano spesso a campi di patate maltenuti. Ma per amore della palla ovale si fa questo e ben altro.[MORE]
Lo sanno bene tutti i rugbisti a tutte le latitudini. In Puglia ancora meglio. Il tacco d’Italia ha visto crescere negli ultimi anni il numero di tesserati e di squadre. Ma con questo sono aumentati i problemi, soprattutto con le società di calcio, che si vedono togliere spazio e appassionati. Lo sanno bene i ragazzi di Torremaggiore, nel foggiano, costretti ad allenarsi nel parcheggio del campo sportivo comunale. O il XV dello SVICAT Campi Salentina e del Salento Ruby Trepuzzi, costretti a giocare ed allenarsi ogni volta su campi diversi.
Chi non aveva di questi problemi era la squadra del capoluogo. Il Rugby Bari 1980, dopo anni passati a giocare a Modugno, dal 2010 aveva avuto in concessione dal Comune di Bari l’utilizzo dell’Arena della Vittoria. Su quell’erba si sono viste le gesta del mago Oronzo Pugliese e del Bari Calcio.
Ma torniamo ai giorni nostri. Con un comunicato stampa, la società Bari Rugby annuncia che il Comune ha revocato l’utilizzo dell’Arena della Vittoria. Dal 2010 le Tigri hanno ricevuto in concessione lo Stadio della Vittoria, al quale hanno fatto regolarmente manutenzione come il ripristino del manto erboso. In quello stadio si tengono e si sono tenuti concerti con palchi immensi come quello di Luciano Ligabue, Jovanotti o Biagio Antonacci. Anche Ennio Morricone ha tenuto concerti all’Arena.
Parlando di sport, e di palla ovale, la società dal 2010 con la concessione, ha fatto sì che il Comune risparmiasse sui costi di gestione dell’impianto, e non sono certamente spiccioli. Inoltre il XV barese, con uno stadio a disposizione, evento unico nel rugby, ha potuto ampliare la propria attività, arrivando a contare circa 200 atleti, divisi nelle varie fasce di categoria fino all’under 8. In uno sport come il rugby, in una realtà meridionale, dove la palla ovale non è seguitissima, è un risultato strabiliante. Sulla scorta dei successi baresi, altre società rugbisti che in regione hanno proseguito per proprio conto e hanno avuto notevoli risultati. È stato un lavoro di lungo respiro che ha portato molti atleti ad essere selezionati nelle scuole di formazione della Federugby. Inoltre la squadra si impegna nel sociale e hanno dato il via al progetto “Uniti alla Meta”. In questo progetto, creato con ASD TRUST, sono coinvolti ragazzi con disagi psico-sociali. I risultati sono stati più che incoraggianti. Dopo circa un anno, i ragazzi hanno avuto notevoli miglioramenti. Il Progetto è stato realizzato da tecnici della società sportiva ed operatori del settore socio sanitario, con il sostegno di alcuni CSM di Bari.
Altra conferma ai buoni risultati p che la Federugby aveva intenzione di realizzare a Bari, e quindi nello Stadio della Vittoria, un centro di formazione Under 16 che coinvolgerebbe tutto il Sud Italia. Inoltre la stessa federazione vorrebbe portare la nazionale maggiore a Bari per il lancio dell’iniziativa a novembre si terrà a Bari il primo corso di allenatori di Primo Livello decentrato rispetto alle storiche sedi.
Le Tigri Bari sono stati gli unici partecipanti alla gara per l’assegnazione dello Stadio, ma per un intoppo a livello burocratico. Il 21 luglio la società ha fatto richiesta formale per l’ assegnazione dello Stadio ma non hanno ottenuto risposta. Nel frattempo il comune ha deciso di assegnare la gestione del Della vittoria al Bari Calcio, sul cui terreno farà giocare e allenare la categoria Allievi e la Primavera.
Tutta la squadra ora si chiede perché si debba dare un altro stadio al Bari Calcio, dato che si allena e gioca regolarmente al San Nicola. Si crea, di fatto, un monopolio sportivo, senza tenere conto di tutte le realtà sportive che nello Stadio della vittoria hanno trovato spazio. Si pensi alle vari comitati delle federazioni sportive regionali, o all’istituto di Medicina dello Sport. O anche al Teatro di Pulcinella.
I dirigenti della squadra hanno incontrato il nuovo assessore allo Sport Pietro Petruzzeli, ma vorrebbero avere un colloquio con Antonio De Caro, nuovo primo cittadino del capoluogo.
Dopo 34 anni il rugby da Bari rischia di sparire. A favore della palla ovale si sono mossi a migliaia, compreso Michele Salomone, voce storica del calcio barese. Tutti hanno lanciato l’hashtag #Saverugbybari.
La soluzione proposta al momento sarebbe il campo sportivo di Torre a Mare o il campo “Ballavista” di Modugno.
Al di là delle considerazioni chilometriche, rimane il fatto che il calcio monopolizza l’ambiente sportivo a ogni latitudine, nonostante i numerosi scandali che lo coinvolgono e i risultati, a livello nazionale, non proprio eclatanti.
Una decisione unilaterale rischia di spazzare via un pezzo della storia sportiva di Bari. Bari non lo merita e soprattutto non lo meritano i giocatori e i dirigerti della squadra.
Immagine da mondorugbystico.blogspot.com
Giovanni Dimita