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Roma, 2 dicembre 2019 - Villain troppo arrendevoli, ma non c’è da stupirsi, perché l’ignoranza si arrende sempre davanti all’intelligenza. E, nel nostro caso, l’intelligenza è quella di Senku che, nell’apocalittico mondo roccioso in cui prendono vita le avventure di “Dr. Stone”, non è che possa passare inosservata.
Almeno su questo fondamentale dettaglio sono stati decisamente scrupolosi sia Riichiro Inagaki, autore della saga, che l’estensore grafico della stessa Boichi. Una saga, la cui struttura, pur partendo dal – solito?! - scenario post-apocalittico sa come incuriosire il lettore, coinvolgendolo, anche per questi due imperdibili numeri della serie targata Star Comics – vale a dire il 7 e l’8 – in imprevisti che però finiscono per venire ogni volta superati senza alcuna difficoltà.
Caratterizzati con grande maestria, i personaggi di questi due nuovi tasselli narrativi nascono probabilmente da particolari scelte artistiche, comunque in grado ogni volta di delineare nell’arco narrativo classico di questo manga, tutte quelle sfumature che ne stanno decretando il successo.
Sarà per la ricerca forsennata di ristabilire la civiltà oppure per la magica e fantasiosa proiezione nell’anno 5738, quando il mondo appare completamente trasformato in pietra, sta di fatto che l’idea di una natura che prende il sopravvento sulla civiltà umana risulta ancora seducente.
Sarà colpa del riscaldamento climatico e della rivoluzione delle stagioni che stiamo subendo oppure di un “Dr. Stone” scritto molto bene e disegnato anche meglio?
Se vi va scopritelo con questi due nuovi volumetti entrando con i protagonisti in sotterranei naturali alla ricerca di minerali rari oppure provando ad attivare in questo mondo di pietra la comunicazione via cellulare. Sarà un impegno duro, quasi come ricostruire un’automobile, per provare così a spingere il mondo apocalittico di pietra verso una nuova rivoluzione industriale.
Maurizio LOZZI