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ROMA, 2 APRILE- Il sì della Camera è unanime sull’introduzione, nel nostro ordinamento, del reato di “revenge porn”.
Il testo prevede che chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da 1 a 6 anni ed una multa che va dai 5000 ai 15000 euro. Pena che verrà applicata anche a chi avendo ricevuto o acquisito le immagini o video le invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate. Pena aumentata se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è stata legata da una relazione affettiva alla persona offesa, medesimo trattamento nel caso in cui i fatti siano commessi attraverso strumenti informatici o telematici. La pena verrà aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di una donna incinta o persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica. Il reato sarà punito a querela della persona offesa proponibile entro 6 mesi.
Esulta Laura Boldrini, battutasi a lungo per l’approvazione di tale emendamento: “Combattere questo odioso fenomeno non è una questione di appartenenze politiche ma di civiltà”.
Ludovica Portelli