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ROMA, 10 NOVEMBRE 2016 - Il Tribunale civile di Milano ha respinto i due ricorsi sul quesito referendario presentati dal professor Valerio Onida e da un pool di avvocati composto da Aldo Bozzi, Claudio e Ilaria Tani con il supporto "ad adiuvandum" di Felice Carlo Besostri, gli stessi che spinsero la Corte Costituzionale a dichiarare l'incostituzionalità del Porcellum. [MORE]
I ricorrenti chiedevano l'intervento della Corte Costituzionale sostenendo che la legge istitutiva del referendum, la legge 350 del 1970, che - a loro giudizio - violerebbe la Costituzione perché non prevede lo "spacchettamento" del quesito in presenza di tematiche non omogenee tra loro, non lasciando, quindi, la possibilità di esprimere orientamenti diversi su materie eterogenee. Per Onida, in questo modo "il referendum si trasforma in un plebiscito politico", poichè un cittadino potrebbe essere d'accordo su una parte della riforma e non su un'altra. Il ricorso è stato respinto con un decisione del giudice Loreta Dorigo.
Nella giornata di oggi, inoltre, il Consiglio di Stato ha respinto anche l'istanza di sospensiva urgente del referendum presentata dal Comitato per il No e ha fissato per il primo dicembre la trattazione nel merito della questione.
Il rigetto dei due ricorsi è stato accolto positivamente sia dalla maggioranza che dall'opposizione, allettata dalla prospettiva di ottenere un giudizio politico sul presidente Renzi e che la vittoria del "no" lo porti alle dimissioni.
Daniele Basili
immagine da huffingtonpost.it