Il racconto di una scelta coraggiosa al centro del libro “Respirare”
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LAMEZIA TERME (CZ) 6 MAGGIO - Il racconto di una scelta coraggiosa, dettata dalla volontà di vivere una vita normale e autonoma domina il libro “Respirare- La tracheotomia: scelta e sfida per una vita indipendente” scritto da Antonio Saffioti e Salvatore D’Elia e presentato presso il Salone “Giovanni Paolo II” del seminario vescovile di Lamezia Terme. Si tratta di una dolorosa esperienza di vita narrata in prima persona dallo stesso autore Antonio Saffioti al quale, all’età di circa due anni, fu diagnosticata la distrofia muscolare di Duchenne che , tuttavia, non gli ha mai impedito di vivere intensamente la sua vita sostenuto soprattutto dall’amore e dalla dedizione dei suoi genitori. Al centro del libro la grande scelta compiuta da Antonio all’inizio dell’estate del 2018 di sottoporsi alla tracheotomia dopo che da oltre 15 anni, per poter respirare, si è aggrappato alla ventilazione meccanisca assistita ed è stato costretto a portare la mascherina diventata la sua inseparabile compagna. Sopraggiunti a gennaio del 2018 gravi problemi respiratori , Antonio dovette operare la scelta della tracheotomia.
« Qualcuno – scrive Antonio – potrebbe chiedersi: ma come hai scelto? Non è un passaggio obbligato, inevitabile di vita o di morte? E invece è così: ho proprio scelto!». Antonio Saffioti parla al lettore della sua esperienza con franchezza e spontaneità lanciando un messaggio a chi vive nell’indifferenza i problemi degli altri. E come egli è tornato a respirare e a nutrirsi normalmente , dopo tante sofferenze, cosi «il mondo, l’Italia e Lamezia Terme – scrive – devono tornare a respirare nuova aria, come ho scelto di fare io. Senza nascondersi dietro nemici invisibili, false paure, malasorte, fisime mentali disinteresse verso tutto e tutti». Il commissario Francesco Alecci , ritenendosi fortunato di aver letto il libro e orgoglioso di essere stato definito da Antonio Saffioti un servitore dello Stato, ha affermato di aver riscontrato in Antonio la capacità di «stare vicino al lettore facendolo sentire protagonista delle sue esperienze» », di aver ravvisato in lui un punto di riferimento per quanti si possano trovare nella sua situazione e una testimonianza di forza capace di superare qualsiasi ostacolo. “ Respirare” è anche la storia di chi, come Rocco Mangiardi, riesce a trasformare il dolore in impegno.
«È , quindi, esempio di libertà e di amore per la giustizia» e un input a « trasformare – secondo Mangiardi - le parole in gesti perché senza il gesto le parole sono inutili come sosteneva don Puglisi» . Per il coautore Salvatore D’Elia «scrivere della vita di Antonio e della sua famiglia conferisce immortalità agli eroi del quotidiano di oggi, a quelli che non si voltano dall’altra parte, in un tempo segnato dall’indifferenza e dalla sclerocardia. Il vero eroismo lo leggiamo e lo cogliamo nel quotidiano della vita, quando si è capaci di fare della propria vita un dono per gli altri. Quando si è capaci di respirare e di far respirare gli altri». Encomiabile il gesto degli autori di devolvere il ricavato del libro al centro NeMo Sud di Messina dove Antonio Saffioti si è sottoposto al rischioso intervento ricevendo le cure necessarie per poter superare le successive fasi postoperatorie, seguito amorevolmente dai medici e dalla neuropsicologa Stefania La Foresta presente all’incontro. Nel corso della serata Dario Natale e Domenico D’Agostino del Tip Teatro e Collettivo Manifest, hanno letto alcune delle pagine più toccanti dell’opera suscitando forti emozioni nella numerosa platea.
Foto: Mangiardi- La Foresta – Saffioti – D’Elia
Lina Latelli Nucifero