Il presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro  sui 150 anni del tribunale di Lamezia (CZ)
Cultura e Spettacolo Calabria

Il presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro sui 150 anni del tribunale di Lamezia (CZ)

venerdì 14 dicembre, 2012

CATANZARO 14 DICEMBRE 2012 - “Centocinquanta anni fa, in una regione profondamente diversa, all’interno di una nazione altrettanto profondamente diversa, veniva istituito, tra i primi in Calabria, il Tribunale di Lamezia. Un provvedimento che arrivava mentre una Italia finalmente unita muoveva i suoi primi passi. Nasceva un presidio di giustizia, ma anche e soprattutto di cultura, che avrebbe nobilitato per un secolo e mezzo un territorio importante e strategico ed una intera comunità che non possiamo ridurre alla pur straordinaria cittadinanza lametina, ma dobbiamo estendere all’intera comunità provinciale ed a quella regionale”.

E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, a proposito dei 150 anni del Tribunale di Lamezia Terme, alla cui celebrazione ha preso parte ieri. “Non a caso – aggiunge Wanda Ferro - con le modifiche dell’assetto territoriale che hanno visto nascere il comune di Lamezia Terme dalla fusione tra Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, oggi la città della piana è la terza città della Calabria, una città che vogliamo ricordare per le sue tanti attività imprenditoriali, per un tessuto attivo nel sociale, per le tradizioni culturali e per la genuina cordialità dei suoi abitanti. Una città che vive una tensione di crescita e di sviluppo e che rappresenta, come la nostra provincia, il centro della Calabria, un punto essenziale nella rete dei trasporti e delle comunicazioni, ma soprattutto una risorsa assoluta per le aspirazioni di crescita di tutto il territorio.

Come ho ribadito più volte da quando ho assunto l’onere di guidare la provincia di Catanzaro ho sempre pensato ad un principio di identità provinciale che abbattesse ogni inutile campanilismo, che mirasse ad una crescita puntuale e collettiva delle nostre aree geografiche, che si fondasse sull’idea che i territori non possono crescere se non insieme, che le aree dello Jonio e del Tirreno possono rappresentare un’offerta turistica completa ed invidiabile se pensate nella loro interazione con le aree montane e con le ricchezze artistiche presenti su tutto il territorio.

Un campanile che diventa la più vivace spinta per la crescita se immaginato come una corsa campestre dove ciascuno corre per la vittoria, rimanendo sempre pronto ad aiutare alle prime difficoltà l’amico avversario che gli corre al fianco. Una delle migliori testimonianze di questo importante principio è stata vissuta proprio nella primavera e nell’estate passata quando alla paventata chiusura del tribunale lametino tutto il territorio ha espresso vicinanza concreta alla città della piana, con la mobilitazione delle istituzioni e della società civile di tutti gli ottanta comuni, e con deliberazione unanime dei tanti consigli comunali. Un fatto straordinario che, come ha affermato lo stesso presidente Brattoli, ha consentito alla città di vincere questa nobile battaglia di civiltà.

E’ stata la prova evidente di come uniti si riesca sempre a vincere. Il mio augurio è che questo importante presidio di cultura e di giustizia – quella Giustizia mirabilmente ritratta nella pregevole opera realizzata dal maestro Carnevali e donata dall’avvocatura - riesca sempre di più a crescere e ad esercitare quelle necessarie funzioni per le quali tantissimi anni fa i nostri avi l’avevano istituito, facendo sì che Lamezia generasse nel tempo una serie infinita di professionisti della giustizia, avvocati, giudici, funzionari e addetti, che rendono onore ad una storia del territorio, che ha camminato di pari passo con la storia del Tribunale. Una storia importante e prestigiosa, scritta da tanti avvocati e magistrati di valore che hanno vissuto intensamente le aule del palazzo di giustizia lametino, nel segno della continuità dell’impegno per la giustizia e la legalità, e del legame profondo con il territorio.

Un legame testimoniato dal procuratore Vitello, che ha ricordato con grande emozione il periodo trascorso a Lamezia, e dal dott. Spadaro, che da presidente facente funzioni ha avuto un ruolo fondamentale nella battaglia per il mantenimento del Tribunale”. “Lamezia e le sue direttrici per lo sviluppo, Lamezia e le sue contraddizioni possibili, derivanti proprio dalle potenzialità economiche e dalle funzioni strategiche della città – conclude Wanda Ferro - hanno bisogno di giustizia, di regole e di amministrazione dei diritti e dei doveri dei cittadini, hanno quindi bisogno di un Tribunale così importante che nella austerità della sua grande storia sia da monito per tutti, ma sia anche il conforto per la gente onesta e laboriosa che costituisce l’essenza vera della città”.[MORE]


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