Il padre, grandi emozioni con Alessandro Haber al Teatro Politeama di Catanzaro
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Catanzaro, 22 Dicembre - Ieri sera, in un Teatro Politeama di Catanzaro gremito, Piero Maccarinelli ha portato in scena 'Il padre', un suo personale adattamento della pièce 'Le père' di Florian Zeller. Un'opera, dotata di uno sguardo acuto e sensibile verso i sentimenti, i desideri e le pulsioni dei personaggi, con la quale, il giovane drammaturgo francese, cerca di sensibilizzarci sul significato di dolore oggi, attraverso l'esperienza drammatica e diretta di colui che ne soffre, attraverso quella di chi gli sta accanto e facendoci riflettere sul ruolo della società di fronte ad esso, sulle difficoltà che essa incontra quando deve prendersi cura di persone che perdono la loro autonomia fisica e mentale.
Andrea, Alessandro Haber, è un ingegnere molto attivo fino a quando non viene colpito dal morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia ed unica parente rimasta, si prende cura di lui assicurandogli, prima, una serie di badanti che egli manda regolarmente via, poi facendolo vivere a casa sua con suo marito e infine prendendo quella drammatica decisione che nessun figlio vorrebbe mai prendere.
Zeller ci conduce in un elegante appartamento parigino, modernamente ammobiliato, e ci fa vivere le drammatiche sensazioni di chi è vittima di questa malattia, dal disagio iniziale quando non ricorda dove ha messo alcuni oggetti, allo sconforto quando non riconosce volti e luoghi genericamente familiari o quando il tempo non segue più l'ordine sequenziale di sempre, passando per l'autunno della propria vita,'Ho la sensazione di perdere tutte le foglie una dopo l'altra', fino alla perdita totale di tutti i riferimenti, nomi, fatti, tempi, luoghi etc. Lo fa con il linguaggio verbale ma anche con quello scenografico, lo svuotamento della mente di Andrea va di pari passo con quello del mobilio dell'appartamento. L'esperimento riesce perfettamente grazie ad una idea geniale, una serie di piccole scene che si susseguono rapidamente in cui Anna e suo marito Piero sono interpretati da quattro attori diversi, due per i personaggi reali e due per gli alter ego che la fragile mente di Andrea deforma. Ciò consente di confrontare gli accadimenti reali con la visione che ne ha chi è affetto da questa malattia.
Superbo Alessandro Haber nel ruolo di Andrea, capace di donarci un uomo reale, con una grande umanità senza mai eccedere con la drammaticità. Non manca una giusta dose di ironia. E' riuscito ad infondere la giusta comprensione del suo dramma senza mai generare pietà.
Molto importante il ruolo di Anna, magnificamente interpretata da Lucrezia Lante della Rovere. E' toccato a lei il compito di sensibilizzarci sulla difficoltà che vivono le persone che devono prendersi cura dei loro cari colpiti da gravi malattie. E' riuscita a restituirci una donna che vive la sofferenza per la malattia di una persona da lei amata, che deve quotidianamente affrontare le difficoltà di far coincidere il tempo necessario per le cure da prestare a questa persona con quello del lavoro, con quello da dedicare alla propria famiglia. Il malessere che si prova quando le persone che le stanno accanto si sentono trascurate per il poco tempo che gli può dedicare. Il combattere ogni giorno contro l'impreparazione a tutto questo, il dramma che vive una figlia che non viene più riconosciuta dal proprio genitore e, soprattutto, quello quando si trova di fronte alla decisione che non vorrebbe mai prendere, allontanarlo dalla sua casa e dai suoi affetti per ricoverarlo in una struttura specializzata.
Un cinico David Sebasti ha interpretato Piero il marito di Anna, chiaramente sofferente a causa del poco tempo che Anna poteva dedicargli e disturbato dalla presenza del suocero in casa propria, capace di arrivare anche a ricatti morali nei confronti di Anna.
Molto bravi Riccardo Floris e Daniela Scarlatti, gli alter ego di Piero e Anna. La versatile attrice ha interpretato anche l'alter ego della badante Laura e, insieme ancora a Riccardo Floris, nel finale, gli infermieri che si sono presi cura di Andrea nella parte finale della sua vita.
La giovane Ilaria Genatiempo ha impersonato Laura, l'unica badante che è riuscita a fare breccia nel cuore di Andrea con la sua spontaneità, con la freschezza di una ragazza simpatica e brillante.
Il pubblico ha molto apprezzato un'opera che lo ha fatto molto riflettere ed emozionare. Particolarmente applaudita la scenna in cui Andrea e sua figlia Anna si abbracciano in un dolorosissimo pianto a causa della mancanza che entrambi sentono di Elisa, seconda figlia di Andrea che, a causa della malattia, egli crede in viaggio, in realtà morta in un incidente.
Alla fine di un lunghissimo applauso finale Alessandro Haber ha voluto salutare l'associazione Ra.Gi. di Catanzaro, presente con una delegazione a Teatro, la cui sede gli attori avevano avuto modo di visitare nella mattinata. Una Onlus che lavora da anni con una pluralità di pazienti affetti da varie patologie, puntando sulla ristrutturazione psico-corporea della persona.
Saverio Fontana
Fotografia Antonio Raffaele