Il mondo è in pericolo per colpa dell'America, Oliver Stone scatenato al Magna Graecia Film Festival
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Il mondo è in pericolo per colpa dell'America, Oliver Stone scatenato al Magna Graecia Film Festival

venerdì 3 agosto, 2018

Catanzaro, 3 Agosto - Sesta giornata del Magna Graecia Film Festival dedicata al grande regista americano, due volte Premio Oscar, Oliver Stone. Dopo aver visitato il Museo del Rock, Stone ha raggiunto il Cine Teatro Comunale, gremito in ogni ordine di posti, dove ha assistito alla parte finale della proiezione del suo film Director's Cut 'Alexander' (2004), una versione che in Italia non è mai uscita, portata dallo stesso regista. Successivamente ha tenuto una masterclass in cui si è raccontato senza veli abilmente stimolato dalla Presidente del Comitato Artistico del MGFF Silvia Bizio e dal pubblico. 
Ecco la sintesi dei punti più salienti della sua masterclass.

Oliver Stone e il Director's Cut 'Alexander'
Questa versione, proiettata per la prima volta in Italia, dura tre ore e ventisette minuti e c'è un intervallo. Abbiamo girato il film nel 2003 e 2004 in Marocco, Tailandia e Londra, è costato un sacco di soldi. E' stato molto difficile, però, per me far fede al contratto con la Warner Bros americana. L'ho fatto ma le cose che mi avevano richiesto erano molto forti, la durata doveva essere sotto tre ore, la violenza doveva essere ridotta al minimo e il sesso doveva seguire gli standard americani. E' stato, quindi, impossibile far uscire il film come lo volevo io. Sono felice per essere riuscito a far uscire successivamente la versione integrale in DVD.

Oliver e il cinema italiano
Quando frequentavo la scuola di cinema la scuola italiana mi ha influenzato molto, soprattutto quello degli anni '60 e '70, da Rossellini, a De Sica, Sciuscià o Ladri di biciclette che è un perfetto esempio di come si può fare con un piccolo budget un film che tocca emozioni profondissime. Anche gli attori, Totò, Mastroianni, Sofia Loren, Claudia Cardinale. Bertolucci ha fatto dei film incredibili, uno di quelli che più amo che è anche il più controverso è Novecento, e L'ultimo imperatore ovviamente.

Oliver e i suoi documentari
Fare documentari non vuol dire semplicemente parlare con Fidel Castro, Chávez o Putin. Dai tempi del Vietnam sono cresciuto sempre più consapevole del mio paese e, negli anni '80, ho cominciato a sfidare quello che l'America aveva mancato, compreso il Vietnam. Dopo il 2001 l'America ha preso una posizione sempre più militarista, così ho fatto un documentario di dodici ore, che si chiama 'USA, La storia mai raccontata', che per me è stato un giro di boa. La storia dei nostri interventi all'estero è sempre più sporca e credo di aver fatto il mio miglior lavoro con questo documentario.

Oliver, Snowden e il mondo in pericolo
Dopo aver girato questo documentario sono uscite le grandi notizie su Edward Snowden, un tecnico informatico che ci ha detto che gli Stati Uniti hanno sviluppato un sistema di sorveglianza di massa, non soltanto sulla gente ma anche sui leader politici di tutto il mondo. Successivamente l'hanno migliorato fino ad arrivare ad una vera guerra cibernetica, sono stati i primi ad usarla contro l'Iran negli anni dal 2007 al 2009. E' una forma pericolosissima di guerra, il mondo è in pericolo, io sono il primo a puntare il dito contro il mio paese come terrorista. Se l'Italia ha un'indipendenza di pensiero sarà importante svilupparla in questo momento.

Oliver e il cinema indipendente americano
Dal 2001 è successo un grosso cambiamento nella nostra cultura, il patriottismo è diventato sempre più radicato. La comunicazione corporativa ha preso il sopravvento, la AT&T ha comprato la Warner Bros e questo vuol dire la fine del cinema indipendente. Fare film di medio o basso budget è sempre più difficile. Non è un momento facile. Nel 2016, quando abbiamo fatto Snowden nessuno voleva finanziarlo in America, eppure era un personaggio al centro dell'attenzione. Anni fa l'avrei potuto finanziare all'interno dell'industria hollywoodiana senza alcun problema. Mi dispiace portarvi cattive notizie.

Oliver e Netflix
Sono un po' perplesso, tutto si muove in modo così veloce. Ho sentito addirittura cha Netflix ha in programma una nuova serie ogni settimana. C'è troppa concorrenza e questo porta ad un deterioramento delle cose. Io sono felicissimo di avere un buon sistema di proiezione a casa perché mi piace guardare i vecchi film. Non posso dipendere dallo streaming. Se avete una collezione di DVD un giorno varrà un sacco di soldi. Sono molto preoccupato.[MORE]

Oliver e il futuro
Ho scritto un film che è molto personale di cui non vi posso parlare, sto anche scrivendo un libro ma non vi posso dire di cosa parla.

Saverio Fontana

Ph, Roberto Corigliano


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