Il "Giro ciclistico della Padania" targato Lega Nord esordisce tra polemiche e tafferugli
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CUNEO, 6 SETTEMBRE 2011 - La corsa, che è ufficiosamente sponsorizzata dal partito di Bossi e Maroni, prevede la partecipazione di circa 200 corridori tappe nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Trentino. Un’iniziativa che si propone velatamente di dare consistenza ufficiale ad una “nazione” che per il momento esiste solo nella mente dei leghisti più convinti ed integralisti. Si tratta di una gara a tappe per professionisti, collocata tra le manifestazioni ufficiali dell’Uci (l’unione ciclistica internazionale).[MORE]
Alla partenza si sono viste anche figure istituzionali dell’area Lega, tra cui persino il sottosegretario agli Interni Michelino Davico, nonché il Consigliere regionale della Lombardia Renzo Bossi, figlio del leader della Lega , ormai universalmente conosciuto con l'appellativo di “Trota”.
Dopo la partenza, alcuni militanti di Rifondazione Comunista, tra i quali il segretario nazionale Paolo Ferrero, hanno cercato di impedire il passaggio dei ciclisti, nei pressi di Mondovì. La polizia ha cercato prontamente di liberare il percorso, ma un agente è stato investito ad un piede dal passaggio di un'auto al seguito della corsa, ed ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.
Nei prossimi giorni altre tappe nonchè - c'é da giurarci vista la valenza simbolica della gara- ulteriori polemiche assicurate.
Raffaele Basile