Il gentiluomo Richard Gere conquista il Giffoni Film Festival: "siate creature di gentilezza"
Cultura e Spettacolo Campania

Il gentiluomo Richard Gere conquista il Giffoni Film Festival: "siate creature di gentilezza"

martedì 22 luglio, 2014

GIFFONI VALLE PIANA, 22 LUGLIO 2014 - L’ufficiale e gentiluomo Richard Gere è stato l’ospite di punta della quinta giornata del Giffoni Film Festival 2014. Atteso da diversi giorni, l’attore americano è stato accolto calorosamente dal pubblico e da una fitta schiera di “pretty women” nostalgiche. Nonostante i tanti divieti ed imposizioni richieste dal suo entourage, l’attore si è raccontato dapprima in una affollatissima conferenza stampa e dopo durante l’incontro con i giurati presso la Sala Truffaut.

Richard Gere gentiluomo arriva in Conferenza Stampa al Giffoni

Sono felice di essere qui. Ogni occasione è buona per tornare in Italia con la mia famiglia”. Così rompe il ghiaccio in sala stampa l’attore, che questa volta si è fatto accompagnare dal figlio Homer e da un suo caro amico. Le prime dichiarazioni sono tutte a favore del Giffoni Film Festival, un evento capace di realizzare una grande cosa: “ crea una relazione tra ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, relazioni che avranno un impatto importantissimo per l’intero pianeta” dice.

E’ mai venuto a patti con Hollywood e le sue rigide regole? “Assolutamente no” dice l’attore - che prosegue - “ tutti hanno questa idea di Hollywood come di un mostro vorace. E’ semplicemente un posto dove si fanno film. Tutti noi dobbiamo fare i conti con i nostri demoni personali e ciò non ha nulla a che fare con il mondo di Hollywood”.
Richard Gere da sempre si è fatto portavoce di messaggi di pace e nella sala stampa si affronta il delicato tema della violenza in Medio Oriente. “ Bisogna trovare dentro ognuno di noi una dimensione più profonda e spirituale, che ci renda tutti creature di gentilezza. Se noi tutti ripartissimo da qui, i problemi al 99% sarebbero risolti. Ricordo ancora l’insegnamento di un maestro giapponese zen, che mi invitava a ridurre a sette i respiri prima di prendere qualsiasi decisione. Generalmente l’uomo tende a reagire in maniera impulsiva alle cose con una reazione superficiale legata al primo momento e non alla propria coscienza personale”.

L’attore ha anche detto di diffidare dai quei leader di stato che si fanno promotori del messaggio che ad ogni azione corrisponda per forza una reazione. Proprio nel film “Hachiko” viene proposto un invito al rispetto del mondo e di quello che ci circonda, un messaggio rivolto principalmente ai giovani affinché siano rispettati i loro diritti. “ Noi siamo tutti correlati, viviamo della stessa vita. Un mio amico anni fa chiese al Dalai Lama come poteva insegnare il valore della vita al proprio figlio. Il Lama gli rispose così: insegnagli a rispettare la vita di un insetto, fagli capire che un insetto ha una vita, una famiglia, delle necessità e che cerca ogni giorno di guadagnarsi da vivere. Se riesci ad insegnargli questo, allora gli avrai insegnato tutto”.[MORE]

La carriera di Richard Gere

Richard Gere racconta di aver scelto sempre di interpretare dei ruoli sul grande schermo, che avessero in qualche modo una correlazione alla sua vita privata. “Mai stata una separazione tra le mie scelte di vita e di lavoro, anche se a volte sono capitate delle scelte sbagliate. Cerco di scegliere sempre con moderazione”.
La star di Hollywood con quattro film in uscita nei prossimi mesi, ha parlato di “Time out of Mind” la pellicola che lo vede interpretare un senza tetto e che sarà presentato in anteprima al Festival di Toronto. “Spero di presentarlo anche al Festival di Roma” dice l’attore, che ha precisato: “la sceneggiatura del film è stata scritta 25 anni fa e non richiama la crisi economica dei nostri tempi.” “Sicuramente” - sottolinea - “rispetto al passato sono cambiate alcune cose, ma i problemi fondamentali di ieri sono rimasti anche oggi. Quando ho avuto la sceneggiatura, circa 8 anni fa, avevo avuto modo di entrare in contatto con un’associazione che si occupa della cura e dei diritti di queste persone. Credo che NYC sia l’unica città al mondo dove per legge è riconosciuto a queste persone un posto letto dove dormire la notte. In questo film abbiamo voluto raccontare il processo di trasformazione, diventare un senza tetto, e la burocrazia che ne consegue senza dimenticare il viaggio interiore e personale vissuto da queste persone”.

Sul futuro dell’industria cinematografica ha le idee molto chiare: “ avranno sempre più spazio e potere le tv via cavo”. La grande macchina del cinema oggigiorno richiede programmi stretti e budget ridotti a differenza di produzioni come l’HBO che hanno molte più risorse, budget nettamente superiori e uno staff tecnico di altissimo livello. “Rispetto ai miei tempi” dice Gere - “sono cambiati i costi di produzione e la richiesta del pubblico: prima si giravano film più intimi, mentre oggi la richiesta è orientata verso film d’azione e violenza.”

Le ultime parole dell’attore, premiato con il Premio Truffaut sono tutte per i giovanissimi giurati a cui dice: “Grazie a tutti ragazzi. Non sapevo cosa aspettarmi, ma mi sono reso conto che questo Festival è veramente importante per tutti voi. Siete qui da tanti posti diversi del mondo e in questo luogo fate uscire la parte migliore di ognuno di voi. Ricordatevi sempre di chi siete e cosa fate e portatelo nelle vostre comunità”.

Emanuele Ambrosio

 


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