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CORLEONE (PA), 2 OTTOBRE 2011- Salvatore Giuseppe Riina, il figlio del boss mafioso Totò Riina, ha finito di scontare ieri la pena di 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa. Al momento della scarcerazione, era atteso a Padova, dove avrebbe dovuto lavorare per una ONLUS. Invece, a sorpresa, è stato portato a Corleone, sua città natale, dove vivono ancora madre e fratelli. [MORE]
Al momento dell’uscita dal carcere di Opera, è stato accolto da familiari ed amici. Secondo quanto disposto dai giudici, avrebbe dovuto essere condotto a Padova. Nel pomeriggio di sabato, però, è arrivato il cambio di programma: il provvedimento di sorveglianza che gli avrebbe permesso di recarsi in Veneto è stato sospeso. Al suo posto, è stata notificata la norma che lo sottopone a regime di prevenzione, norma emanata dal tribunale di Palermo nel 2002.
Già nei giorni scorsi, in vista della imminente scarcerazione di Riina jr., si erano scatenate le prime polemiche, in merito alla destinazione da dare all’uomo. La Lega Nord aveva protestato vigorosamente quando il giudice aveva accolto la richiesta di trasferimento in Veneto.
Oggi, invece, chi protesta ed esprime la sua preoccupazione è il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo il quale ha dichiarato che il figlio del boss non è persona gradita nella cittadina siciliana. D’altra parte, il legale di Riina jr. ha già pronto un ricorso da presentare alla Corte di Cassazione affinché venga disposto il trasferimento in Veneto, poiché sarebbero passati troppi anni da quando la norma di prevenzione del tribunale di Palermo è stata emessa.
Claudia Candelmo