Il Covid-19 non ferma la bellezza dei catanzaresi
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Catanzaro, 9 aprile - Il coronavirus Covid 19 si è insinuato silenziosamente nel nostro paese cogliendoci di sorpresa. Il drammatico sviluppo che ha avuto in Lombardia e in altre regioni del nord Italia ha reso necessario uno storico lockdown nazionale, l’isolamento forzato in casa di tutta la popolazione per evitare la diffusione del virus e salvaguardare la salute di tutti. Misure restrittive che comportano un importante sacrificio, alle quali la città di Catanzaro ha risposto con grande maturità. Mentre da altri luoghi, anche delle aree più colpite, arrivavano notizie di assembramenti nei parchi, di vie affollate, di anomale passeggiate con la scusa di accompagnare il cane fuori e di assalti ai supermercati, dal capoluogo di regione le forze dell’ordine pubblicavano video con le immagini di vie bellissime e deserte. Comportamento responsabile che ha consentito, fino ad ora, di contenere al massimo il contagio in città. Catanzaro è rimasta a casa, ma non si è fermata la sua laboriosità, il suo essere solidale, la bellezza dell’anima dei suoi cittadini, grazie anche a tanti visionari che hanno saputo cogliere i vantaggi della tecnologia, tanto vituperata, che se saputa usare ha dimostrato di essere strumento di grande socializzazione.
In questo testo, che non vuole essere una classifica, non possiamo non iniziare mettendo in luce lo straordinario impegno profuso da tutti i medici, operatori sanitari e lavoratori che permettono loro di lavorare in sicurezza, degli ospedali e delle strutture private cittadine. In particolare a coloro che durante il lavoro svolto con cuore e passione sono rimaste vittime del contagio, dovendo sopportare oltre al dolore fisico anche quello di aver dovuto abbandonare per quindici giorni i loro cari, in alcuni casi bambini. Estendiamo il nostro grazie a medici di base, pediatri, guardia medica, farmacisti, che hanno dovuto raddoppiare il loro lodevole impegno. Ergiamo a simbolo di quest’ultima categoria la dottoressa catanzarese Mariarita Albanese che dopo un’impegnativa giornata di lavoro in laboratorio e in farmacia a Soveria Simeri, trova la forza per andare a consegnare personalmente i farmaci a quelle persone che per motivi di salute non possono ritirarli personalmente. Lo facciamo anche perché, grazie alla sua attività sulla pagina Facebook, è diventata un punto di riferimento nazionale contro le pericolose fake news che circolano in questo periodo su farmaci e coronavirus.
A proposito di social e bellezza dobbiamo partire da colui che la tecnologia la usa da anni, il sacerdote e teologo catanzarese don Michele Fontana che nella parrocchia Santa Maria della Pace di Satriano Marina non ha mai chiuso la porta della chiesa. Grazie alle dirette sulla sua pagina Facebook non ha sospeso nessuna delle attività parrocchiali, continuando nelle chat private le attività con tutti i gruppi e celebrando anche messe in suffragio dei defunti di quei familiari che non hanno potuto dare loro un’adeguata sepoltura, alcuni anche dal nord Italia. Soprattutto, però, perché grazie alla generosità delle famiglie più facoltose e all’impegno di giovani volontari, ogni giorno tante famiglie in difficoltà, grazie alla parrocchia, possono ricevere generi alimentari e sostegni economici.
E continuando a parlare di visionari, bellezza e solidarietà, non poteva mancare colui che ha sempre cercato di mettere in rete le sinergie di tutte le bellezze cittadine, amato e stimato anche oltre oceano, Gianvito Casadonte. Da sovrintendente della Fondazione Politeama si è reso artefice di un’importante raccolta fondi che ha permesso di donare cinque ventilatori polmonari per le terapie intensive di diverse strutture sanitarie calabresi. Da grande professionista ha donato ai fruitori dei social un incontro quotidiano con grandi attrici, attori ed esponenti del mondo imprenditoriale in cui riesce a far venire fuori tutta la loro umanità e a fargli condividere i semplici gesti di una vita in quarantena.
Grande ruolo stanno svolgendo in questi giorni i media e rendiamo loro omaggio attraverso due figure di grande spessore. Il professore Franco Cimino che attraverso un giornale on line, pur non facendo mancare le doverose critiche a ciò che non funziona, dona sempre analisi profonde raccontate con grande liricità, riuscendo sempre a cogliere il bello che c’è nella nostra terra. Seconda figura è Lino Polimeni che, attraverso una TV in streaming, consente ai calabresi di essere informati su ciò che avviene in prima linea, dando voce agli interpreti direttamente interessati, non lesinando critiche feroci quando le ritiene necessarie, ottenendo addirittura le dimissioni in diretta del Capo della Protezione Civile Calabria, Domenico Pallaria.
Lodevoli le iniziative del mondo culturale con il Teatro di Calabria che ogni weekend manda in onda sul canale You Tube una rassegna di teatro a distanza, con il Teatro Incanto che ogni domenica trasmette una commedia in Première su You Tube e nella settimana organizza una lezione di teatro a cura di attrici o attori professionisti sulla pagina Facebook. Con tutti gli altri laboratori che sulle chat private continuano le lezioni ai loro allievi. E cosa dire di Nunzio Belcaro e della sua Libreria Ubik che consente ai lettori di stare comodamente in casa e ricevere i libri a domicilio, oltre alle presentazioni di nuovi libri in diretta Facebook. Grazie alle insegnanti e agli insegnanti che garantiscono la continuità scolastica. E grazie, inoltre, a tutti gli artisti che in un modo o nell’altro cercano di mettere a disposizione dei concittadini le loro opere, e agli edicolanti per il loro prezioso servizio.
Onore agli imprenditori, ai politici e ai semplici cittadini che hanno donato fondi agli ospedali calabresi tra i quali citiamo la famiglia Noto e i due consiglieri regionali, di schieramenti opposti, Libero Notarangelo e Baldo Esposito.
La lista è lunghissima, rischiamo di non finire più perché Catanzaro è bella, laboriosa e solidale.
Consentiteci di chiudere con un grande grazie alle cassiere e ai cassieri dei supermercati, ai loro colleghi, agli autotrasportatori, a tutti coloro che hanno continuato a lavorare, ai volontari che aiutano le presone in difficoltà, e a tutti noi che siamo stati in casa, in particolare anziani e bambini.
P.S. Più d’una avrebbe voluto aggiungere: “e alle mogli che hanno sopportato i mariti”.
Saverio Fontana