Provincia Catanzaro: Sergio Abramo i lavori del Consiglio "linee programmatiche 2018-2022"
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CATANZARO 27 DICEMBRE - Il Consiglio provinciale ha preso atto all’unanimità delle linee programmatiche 2018-2022, comunicate dal presidente Sergio Abramo. Consenso unanime anche sugli altri punti all’ordine del giorno, fra i quali la concessione in comodato d’uso gratuito dei locali in via Alberghi 3 di Catanzaro e in via Anile di Lamezia Terme e lo schema di convenzione relativo al progetto della pista ciclabile dei parchi.
Testo integrale
LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO 2018-2022
(Decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 e successive modificazioni ed integrazioni, art. 46)
Le Linee programmatiche di mandato 2018-2022 vengono presentate dal presidente della Provincia al Consiglio provinciale, come previsto dall’art. 46 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), in quanto non non incompatibile con la legge n.56/14.
Alle Linee programmatiche è affidato il compito di stabilire le linee strategiche per tutto il periodo di mandato amministrativo. Dovranno pertanto guidare la definizione di tutti i successivi documenti di programmazione politica e gestionale che la legge prevede per il funzionamento dell’Ente. I contenuti di questo strumento, oltre ad individuare i capisaldi per l’azione politico-amministrativa, forniscono soprattutto le indicazioni fondamentali che la struttura operativa, con particolare riferimento alla dirigenza, è chiamata ad applicare in modo puntuale, venendo poi valutata sulla base dei risultati ottenuti, come espressamente previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari sul funzionamento delle amministrazioni pubbliche.
Con il riordino operato dalla L.56 del 7/4/2014 le Province quali enti con funzioni di area vasta hanno subito una notevole trasformazione diventando enti i cui organi, Presidente e Consiglio, sono eletti non più direttamente. Il presidente rimane in carica quattro anni e il Consiglio due e svolgeranno la funzione gratuitamente.
La legge 56/2014 ha inoltre rivisto e modificato anche le funzioni da svolgere: molte di esse, che dal 2006 la Regione Calabria aveva delegato alle Province, sono state riaccentrate in Regione. Si pensi, per citare e principali, all’agricoltura, alla formazione, al lavoro, ai trasporti, alla cultura.
La cosiddetta legge “Delrio” ha modificato l’impostazione concettuale dell’ente intermedio di “Area Vasta” assegnandogli alcuni funzioni fondamentali espressamente elencate all’art. 85 della stessa legge:
a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;
b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;
d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;
e) gestione dell'edilizia scolastica;
f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.
In sostanza, lo spirito della Legge 56 era quello di individuare nell’Ente provinciale intermedio quello delegato alla gestione delle “storiche” competenze relative a strade e scuole secondarie di secondo grado. In aggiunta a ciò, il legislatore ha pensato ad un ente che, rappresentato con metodo di secondo livello, fungesse da “cerniera” tra Comuni ed enti sovraordinati fungendo da Stazione Appaltante, fornendo assistenza amministrativa, elaborazione dati, etc.
Nel nostro contesto specifico, il trasporto pubblico locale, l’ambiente e la pianificazione territoriale non hanno mai visto la Regione Calabria delegare alcuna funzione (quantunque lo spirito del legislatore nazionale spingesse in tal senso) a meno di pochi procedimenti residuali sicchè la Provincia di Catanzaro ha continuato a mantenere grossa parte delle sue attività nell’ambito della viabilità e dell’edilizia scolastica.
A valle della Legge Delrio, la Regione Calabria, a differenza di altre regioni in Italia, ha riassunto a sé tutte le funzioni delegate precedentemente e ha inoltre trattenuto quelle che, implicitamente, le sono pervenute per effetto della nuova norma. Sono così diventate di competenza regionale le politiche del Lavoro (gestione centri per l’impiego) e sono transitate alla Regione tutte le competenze relative a cultura, sport, tempo libero che le Province potevano gestire in quanto enti costituzionalmente garantiti. L’effetto di tale trasferimento ha avuto grande rilevanza per questa Provincia che, nel tempo, aveva effettuato importanti investimenti sulla cultura( Musei), tempo libero e sport (Parco della Biodiversità Catanzaro, Parco Lamezia, centri sportivi Giovino e Squillace, Carlei).
Ad oggi la gestione delle funzioni relative a cultura, tempo libero e sport, seppure riassunta dalla Regione, viene svolta dalla Provincia per effetto di convenzione e le somme vengono rendicontate e rimborsate dalla Regione Calabria.
La situazione amministrativa sopradescritta è quella che si è delineata nel quadriennio 2014-2018. In tale contesto l’autonomia finanziaria è stata, di fatto, soppressa. I tagli alle entrate correnti imposti dal Governo centrale alle Province hanno portato alla quasi paralisi delle attività ed alla incapacità ad effettuare qualsiasi programmazione anche di medio periodo. Il tutto a parità di chilometri di strade da gestire e con un aumento della popolazione studentesca.
Il contesto, però, ha subito un cambio di rotta repentino al momento della bocciatura del referendum costituzionale del 2016. Tutta l’impalcatura delle norme susseguitesi sulle Province aveva lo scopo di pervenire alla loro sostanziale “chiusura”, almeno nella forma con cui le si conosceva storicamente. Dal 2016 in poi il legislatore ha dovuto prendere atto della volontà popolare e, già dall’ultima legge di bilancio, per l’anno 2018, è iniziata una nuova fase con l’assegnazione di una quota di fondi, seppure insufficienti. Inoltre, sono state rimosse alcune norme riguardanti il congelamento di ogni attività riguardante gestione del personale ed organizzazione.
Anche alla luce degli orientamenti politici e di governo che si vanno profilando, quindi, si prevede una nuova stagione in cui le Province da ente in corso di chiusura, vengano rilanciate, assegnando alle stesse sempre maggiori e importanti compiti all’interno dei processi amministrativi di Governo nel rispetto dei principi di sussidiarietà sanciti dalla Carta Costituzionale.
Le linee di governo, oggi, devono tenere presente che, probabilmente, nei prossimi anni si dovrà governare la “rinascita” dell’ente Provincia verso, si spera, nuovi fasti. Non occorre dimenticare, infatti, che gli enti provinciali portano dentro di sé un bagaglio di storia, conoscenze, e “background storico”. La Provincia del passato, infatti, era stata il cardine dell’organizzazione territoriale dello stato. Fin dalla nascita dello stato nazionale unitario e prima della nascita delle Regioni, la gestione territoriale era delegata alle province che rappresentavano un nodo nevralgico dell’articolazione dell’apparato amministrativo delle stato. È questo il motivo per cui all’interno dell’organizzazione provinciale si ritrovano competenze, professionalità e capacità organizzative che vanno assolutamente fatte rivivere e messe a disposizione del territorio.
Per la Provincia del futuro, quindi,sarà quanto mai indispensabile condividere con i Comuni le scelte strategiche, e non c’è dubbio che ai Comuni stessi spetterà un ruolo decisivo nel guidare l’ente provinciale nel lungo processo di riorientamento che si profila e verso le nuove sfide che ci attendono.
In definitiva, il quadriennio che verrà, dovrà vedere gli organi provinciali (Presidente, Consiglio e Assemblea dei Sindaci) pronti a costruire una nuova Provincia e a rilanciarne il ruolo politico-amministrativo. Se quindi si confermeranno i nuovi indirizzi di governo, quella che ci si propone è una situazione nella quale si passerà da un ente che stava per essere smantellato ad un nuovo ente che bisogna essere pronti a far rinascere, a cominciare dall’organizzazione interna.
Le incognite e le difficoltà fanno sì che le Linee programmatiche di mandato analizzino prevalentemente le politiche di breve-medio periodo, in modo pragmatico e realistico. Il futuro della Provincia è ancora incerto e ne andrà seguita l’evoluzione passo per passo. Il nostro Ente si trova all’interno di un percorso complesso di ridefinizione della propria identità istituzionale e del proprio ruolo funzionale. Non c’è alcun dubbio che, accanto alla attività amministrativa, cui principalmente sono dedicate le presenti linee di governo, vada svolta una importante azione politica volta a rappresentare in tutti i tavoli istituzionali (UPI, Governo, Regione), le idee e i suggerimenti di un nuovo disegno degli enti di area vasta che portino al miglioramento dei servizi offerti alla comunità.
L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CATANZARO E IL SUO TERRITORIO
Le dimensioni demografiche della Provincia di Catanzaro sono pari al 4% del totale del Piemonte, con una popolazione residente di poco meno di 362.000 unità. Il territorio provinciale, di 2.391,00 chilometri quadrati, rappresenta invece il 15,9 % del totale regionale. Gli 80 Comuni hanno una estrema variabilità di collocazione tra mare e montagna.
La particolare orografia del territorio calabrese e quindi anche della nostra Provincia fa sì che in un piccolo lembo di terra vi siano piccoli agglomerati urbani che si dislocano sulle colline formate dall’appennino calabrese. In questo contesto i problemi di interconnessione sono fondamentali considerato che, nell’arco di pochi chilometri, si passa spesso da quota zero sul livello del mare a quote che arrivano e superano anche gli 800-1000 metri. Questa caratteristica orografica rende particolarmente importante, ed allo stesso tempo problematico per le difficoltà tecniche, il collegamento tra i nostri piccoli centri, nonché degli stessi con i più grandi agglomerati di Lamezia Terme e Catanzaro ed i servizi ad essi connessi.
Il sistema delle strade provinciali conta su 1.700,00 chilometri di estensione complessiva. Tale rete garantisce lo scorrimento a livello locale dei flussi di mobilità provenienti dalle interconnessioni con le grandi infrastrutture di viabilità statali (SS106, SS18, SS19 etc). Non vi sono dubbi che, oggi, alla luce dei ragionamenti fatti circa la perdita della capacità di spesa corrente per la manutenzione ordinaria la gestione della rete viaria provinciale ed il costante miglioramento delle condizioni di sicurezza rappresentano un’esigenza fondamentale sia per la mobilità interna che per l’accesso dall’esterno. Proprio le caratteristiche socio-economiche dei piccoli centri di questa Provincia e le caratteristiche orografiche sopradette rendono qui, più che in altre Province d’Italia, essenziale questo servizio. La connessione tra alcuni centri periferici e il più vicino ospedale-università-scuola secondaria, può necessitare di un’ora di viaggio in condizioni ottimali (figurarsi se lo stato manutentivo stradale risulta scarso o inesistente).
Pochissime sono le esigenze in termini di realizzazione di nuove arterie stradali. Ciò potrà, forse, far parte di ragionamenti di lungo periodo, ad esclusione della “Strada del Medio Savuto”, di cui è già avvenuta la consegna dei lavori (per la parte già finanziata) e della Strada tra SS106 e Cropani.
Per molteplici ragioni, il fattore “territorio” è di importanza centrale per la Provincia di Catanzaro e rappresenta uno dei nodi di fondo sia per l’Amministrazione della realtà locale che per le prospettive di sviluppo in senso lato. I settori di intervento propri della Provincia toccano aspetti essenziali ai fini della qualità dell’assetto territoriale: la conservazione e la valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente, unite ad una viabilità efficiente e sicura, possono sostenere la competitività, agevolare le attività produttive e incrementare il turismo, favorendo lo sviluppo. L’impegno per il costante miglioramento della qualità territoriale va dunque assunto come riferimento prioritario per l’azione dell’ente provinciale.
Il servizio di istruzione pubblica, relativamente agli istituti di istruzione secondaria di II grado, coinvolge in Provincia di Catanzaro oltre 10.320 studenti. Gli edifici scolastici delle scuole superiori devono essere curati dalla Provincia con un’attenzione costante alla funzionalità ed alla sicurezza e rappresentano un elemento di servizio di grande rilevanza fornito ai giovani e alle famiglie.
I livelli di qualità di vita dei cittadini hanno un chiaro collegamento con le condizioni di sicurezza nell’utilizzo di infrastrutture e servizi, nonché con la presenza di efficaci tutele, ed è inoltre fondamentale che la salvaguardia dei servizi esistenti venga garantita. Nell’emergenza finanziaria in cui purtroppo versano, molto spesso le Province fanno l’impossibile per difendere comunque la sicurezza delle persone e i servizi loro prestati. La garanzia delle condizioni di sicurezza della popolazione e la messa a disposizione di rilevanti servizi continuano pertanto a rappresentare un imperativo per l’ente Provincia e un terreno fondamentale su cui affinare e migliorare le proprie attività.
Nelle concrete condizioni esistenti sullo scenario locale, l’azione del nuovo ente provinciale scaturito dalle recenti trasformazioni dovrà essere improntata, nel rapporto con i Comuni del territorio, ai principi di governo partecipato e responsabilità condivisa, tenendo conto di un’articolazione per aree omogenee. La nuova fisionomia istituzionale assunta dalla Provincia rende ancor più indispensabile che la prestazione dei servizi avvenga a supporto dei Comuni e con il loro decisivo contributo alle scelte e alle decisioni.
LE STRADE
La Provincia gestisce 1.700 chilometri di strade. Una Provincia moderna richiede strade sicure per velocizzare viaggi, commerci, turismo. La sicurezza sarà sempre al primo posto. Sicurezza vuol dire manutenzione e cura, vuol dire controllare lo stato dei ponti, delle bitumature, della segnaletica, dei versanti di montagna, delle cunette, dello sfalcio dell’erba, specialmente in ogni intersezione stradale. Oggi più che mai, visti alcuni eventi tragici che hanno coinvolto alcuni ponti ed infrastrutture negli ultimi anni, la sicurezza infrastrutturale è tornata alla ribalta mediatica e, finalmente, sembra che le politiche dei finanziamenti si orienteranno a finanziare interventi in tal senso. Sarà obiettivo prioritario ottenere il maggior numero di finanziamenti possibile.
La sicurezza è alla base dei principi che presiedono alla gestione stradale da parte di qualsiasi ente proprietario. Inoltre, se una Provincia garantisce l’assenza di buche, è sicura e ordinata vuol dire che sa prendersi cura di ciò che le appartiene, di ciò che è di tutti. Le strade non possono poi essere separate dall’ambiente e dal paesaggio, sono parte di questo e la viabilità è anche una componente del turismo, perché strade percorribili e sicure favoriscono il turismo.
Sicurezza vuol dire continuare a garantire i livelli ottimali nei trattamenti antigelo e di sgombero neve, pulire le arcate dei ponti, sicurezza vuol dire potenziare ogni tipo di intervento di segnaletica nelle intersezioni che rappresentano un pericolo.
Le due funzioni provinciali riguardanti Strade e tutela dell’ambiente devono convivere e dialogare: le strade sono parte di un paesaggio che la nostra costituzione dice che abbiamo il dovere di tutelare.
Amministrare vuol dire fare, seguire personalmente, lavorare e controllare. Millesettecento chilometri di strade sono tanti e le risorse umane (circa trenta cantonieri) sono poche. Sarà fondamentale coinvolgere le Amministrazioni comunali per segnalare e controllare ogni giorno dell’anno i problemi che si presentano i ottica sinergica. La collaborazione di tutti sarà fondamentale per favorire la sicurezza e ridurre gli incidenti, per migliorare il nostro territorio e favorire la mobilità ed il turismo.
Gli anni dal 2014 al 2018 hanno visto un crollo esponenziale della possibilità di spesa corrente e, parallelamente, una perdita del 50% delle unità di personale dedicato alla viabilità (sia per l’applicazione delle Legge Delrio che per i collocamenti a riposo). Tuttavia, sperando in nuove impostazioni che consentano un nuovo roitorno alla capacità di spesa corrente, la manutenzione ordinaria deve avere una priorità assoluta. Solo una manutenzione corretta può garantire due fattori:
Il rispetto dei minimi standard di sicurezza (sfalcio erba, buche, opere minori di deflusso delle acque etc.).
La salvaguardia della strada rispetto ai danni che derivano dalla mancata o cattiva manutenzione. Non è un segreto, infatti, che a volte basta un piccolo pozzetto otturato e le acque provocano delle frane che comportano crolli ed interventi da centinaia di migliaia di euro.
In relazione alla realizzazione di nuove strade, l’attività si rivolgerà principalmente al completamento di alcuni importanti interventi già programmati da lunghi anni. Verrà completato l’ammodernamento della Cropani-SS106, già finanziato con APQ trasporti. Con riguardo al grande progetto della strada del Medio Savuto, la cosiddetta “strada che non c’è” sono stati consegnati nei giorni scorsi i lavori per rendere funzionali i 9 Km di strada finanziati da decenni e che il territorio attende fin da troppo tempo. Inoltre, con decreto ministeriale, la strada in questione è stata oggetto di procedura di trasferimento ad Anas, ma proprio nell’ottica di collaborazione e coordinamento col territorio che l’ente di area vasta può e deve assumere, l’impegno dell’Ente sarà quello di scrivere, chiedere, sollecitare continuamente e costantemente la Regione ed il CIPE per ottenere il finanziamento del completamento dell’opera. Sarà, inoltre, a breve concluso l’iter per il collaudo e la definizione della Strada “Case Grimaldi – Germaneto” che ha importanza fondamentale per lo sviluppo dell’area direzionale in Germaneto.
Ai fini di migliorare autonomamente la capacità di spesa corrente sarà fondamentale il raggiungimento dell’obiettivo di incamerare le somme dovute come TOSAP-COSAP ai sensi del Codice della Strada. Tale obiettivo, storicamente mai massimizzato, potrà consentire un aumento rilevante delle entrate correnti che, quindi, potranno incidere direttamente nella capacità di spesa corrente ed aumentare la qualità dei servizi ai cittadini.
Come sopra accennato, è stato sottoscritto con Anas un verbale relativo alla ridistribuzione delle competenze di tratti di arterie stradali ricadenti nel territorio catanzarese, in attuazione del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 20 febbraio 2018 relativo alla revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale nella Regione Calabria. Il presidente della Provincia Sergio Abramo, prima della presa in carico di alcune strade, ha concordato con Anas che le stesse fossero “consegnate” a seguito della realizzazione di interventi di manutenzione. L’accordo formalizzato sarà in vigore a partire dal 1° gennaio 2019. Nello specifico, passano dalla Provincia di Catanzaro ad Anas i tratti delle seguenti strade: SP 16 (Innesto con SS 106 VAR/A - innesto con SS 106 al Km 191+290), SP 160 (Innesto con SS 109 e SS 109 Bis presso bivio "Castagnuccia" - innesto con SS 109BIS presso bivio "Madonna di Termini), SP 26 (Innesto con SS 109 presso bivio "Cafarda" - innesto con SS 179 presso bivio "Semaforo"), SP 165/1 (Innesto con SP 241 della provincia di Cosenza al Km 167+710 presso bivio per "Borboruso" - Soveria Mannelli - S. Pietro Apostolo), SP 165/2 (Innesto con SP 165/1 al Km 20+000 presso S. Pietro Apostolo - Tiriolo - innesto con viabilità urbana su Via Tommaso Campanella nei pressi del bivio con la SS 109BIS).I km totali sono 67,945. Rientra in questa cerchia anche la strada del Medio Savuto (Innesto con SS 616 al Km 2+000 - innesto sulla SP 64 di Catanzaro al bivio "Arena Bianca - Decollatura", compreso rami di svincolo su SP 66 ed SP 64).
Mentre passano da Anas alla Provincia le seguenti strade: 19 Quater (Innesto con la S.S. 280 presso "S. Maria di Catanzaro" - bivio Regazzano - fine del viadotto sul torrente "Fiumarella" Località "Le Fornaci"), 106 (Innesto con la S.S. 106 Var/A - Svincolo di Simeri Crichi con la S.P. 16), 109 Bis (Bivio Cafarda innesto con la S.S. 109 Km 68,200 alla galleria Sansinato - Innesto con la S.S. 280 Km 31,000), 179 Dir (Pantane - Innesto con la S.S. 109 San Giovanni D'Albi), 280 (Innesto con la S.S. 109 Bis presso Sansinato - Innesto con la S.S. 19 Quater presso bivio Regazzano). I km totali sono 60,838.
LE SCUOLE
La Provincia gestisce 49 edifici scolastici: tutte le secondarie di secondo grado, tutte le “superiori” sono di competenza provinciale.
Il nostro obiettivo è avere scuole moderne e sicure dove formare quei giovani che domani prenderanno il testimone alla guida delle nostre comunità.
I vincoli del patto di stabilità hanno avuto un effetto devastante sulla sicurezza scolastica negli ultimi anni e confidiamo che non arrivino altri vincoli ad obbligarci a fermare lavori già progettati e finanziati.
Proprio per le ristrettezze imposte dal Governo, l’Amministrazione provinciale di Catanzaro ha iniziato a fare la sua parte, rifiutando di stare con le mani in mano.
Nel tempo, soprattutto negli anni 2000-2009, sono state costruite diverse nuove scuole che oggi ospitano istituti scolastici d’eccellenza. Negli anni successivi tale programmazione non ha potuto avere continuità, per cui questa Provincia detiene ancora molte scuole all’interno di locali condotti in fitto. Questo comporta due disservizi: la inadeguatezza della struttura, quasi mai concepita per essere una scuola, all’origine, e il costo in termini di spesa corrente che mette in crisi il bilancio provinciale.
Una delle prime azioni intraprese dal nuovo presidente, con lo scopo di ridurre i costi per aumentare la capacità di investimento, è stato il piano di razionalizzazione delle spese legato alla dismissione dei fitti superflui. Il primo fitto passivo abbattuto è stato del palazzo ex Standa che, finora, ha ospitato alcune classi dell’istituto magistrale “De Nobili”. Il trasferimento delle aule in un fabbricato di piazza Le Pera, che è di proprietà dell’Amministrazione provinciale, comporta all’Ente un risparmio di circa 170mila euro annui. A tanto ammonta la spesa, tra canone di locazione e oneri aggiuntivi, sostenuta sino a oggi dalla Provincia. Il secondo fitto su cui ha messo mano il presidente Abramo, abbattendolo, è quello del fabbricato sito a Soverato, bivio Russomanno, che per anni ha ospitato meno di un centinaio di studenti dell’Itg Malafarina comportando una spesa di oltre 200 mila euro all’anno. Gli studenti, al rientro dalle feste natalizie, troveranno ospitalità nella sede principale dell’istituto. Apportando qualche piccola modifica strutturale all’immobile, infatti, si è riusciti a ricavare le aule necessarie che consentono di dismettere un altro fitto superfluo. Il recupero di risorse utilizzate, finora, per il pagamento di fitti che non risultano assolutamente indispensabili è un passo che consente all’Amministrazione provinciale di reinvestire i fondi in investimenti ritenuti importanti come la sicurezza nelle scuole. Tale operazione si riterrà conclusa quando il pagamento di “fitti non indispensabili” sarà nullo.
Si ritiene importante anche dotarsi di un “repertorio progetti” da presentare in occasione di eventuali bandi di finanziamento.
Con questo fine la Provincia di Catanzaro aderirà alla manifestazione di interesse che sarà prossimamente indetta dalla Regione Calabria per la concessione di contributi finalizzati all’esecuzione di interventi di adeguamento alla normativa antincendio degli edifici scolastici. Il contributo economico che sarà richiesto dalla Provincia è di circa 1 milione e 400mila euro, da destinare a 14 istituti del Catanzarese. Nello specifico, gli interventi da effettuarsi riguarderanno i seguenti edifici: Ipsoceo (Botricello), liceo classico Galluppi (Catanzaro), Ipsct Maresca (Catanzaro), Itg (Catanzaro Lido), Iti Scalfaro (Catanzaro), Ite Pacioli (Catanzaro), Ls Fermi (Catanzaro Lido), Magistrale Fermi (Catanzaro Lido), Ls Galileo Galilei (Lamezia Terme), Itg (Lamezia Terme), Ite De Fazio (Lamezia Terme), Its Malafarina (Soverato), alberghiero (Soverato), Ls Guarasci (Soverato).Sono già pronti i progetti di fattibilità tecnico-economica, nella convinzione che non si debba perdere nessun finanziamento pubblico volto al miglioramento delle strutture scolastiche.
Come per le strade, l’integrazione scuole-ambiente-paesaggio resta la linea strategica che intendiamo perseguire. Si attueranno interventi atti a favorire il risparmio energetico (gestione calore, led), cercando ogni finanziamento per nuovi interventi di riqualificazione energetica, proseguendo nella riqualificazione degli spazi dedicati alla didattica, migliorando la relazione di studenti e professori con i luoghi di studio, attraverso l’impiego di colori e geometrie, per rendere vivibili gli spazi scolastici e generando un impatto positivo sull’apprendimento dei nostri ragazzi. Si favorirà ancora la collaborazione con le scuole e con gli studenti nel coinvolgimento dei ragazzi nella riqualificazione degli spazi didattici.
Numerosi sono i finanziamenti per interventi scolastici che la Provincia ha ottenuto dal MIUR e/o dalla Regione ma ancora la capacità di intervento non è stata all’altezza. Il primo periodo dell’amministrazione sarà fortemente dedicato all’accelerazione delle procedure d’appalto di tutti questi interventi.
Sarà inoltre celermente implementata una programmazione generale con monitoraggio di tutti gli edifici, delle caratteristiche tecniche degli stessi (Impianti, strutture, agibilità etc.) per determinare un programma completo e di lungo periodo per l’adeguamento complessivo. Troppo spesso si è operato per risolvere problemi parziali e con “interventi tampone”.
Nell’ambito dell’altra funzione “fondamentale” consegnata alle Province, quella di assolvere al compito di programmazione della rete scolastica, è stato già approvato dal Consiglio provinciale il piano di dimensionamento scolastico realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale ed i Comuni della Provincia, in grado di rispondere alle esigenze ed alle prospettive di lavoro dei nostri ragazzi. Nella programmazione si è tenuto accuratamente conto della collocazione dei principali poli scolastici (Catanzaro, Lamezia T., Soverato, Chiaravalle, Girifalco) e delle strutture periferiche e riferirsi alle varie vocazioni del territorio.
RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE
Una perdita di esercizio di 500 mila euro e un’altra di oltre 31 milioni, registrate rispettivamente dalle società partecipate Lamezia-Europa e Corap, hanno portato l’Amministrazione provinciale a chiedere alle stesse di visionare il proprio piano industriale che, eventualmente, consentirà di invertire il trend economico-finanziario degli ultimi anni, che ha visto la realizzazione di ingenti perdite di esercizio.
Tramite una lettera inviata ai rispettivi Consigli di Amministrazione delle società, il presidente Abramo ha anticipato che l’Amministrazione provinciale non è nelle condizioni di poter ricapitalizzare viste le ristrettezze economiche-finanaziarie in cui versa.
Stante la situazione debitoria che emerge dai bilanci, se la Società non fossero in grado di palesare con quale piano strategico intendono risanare i debiti accumulati negli anni, optare per la ricapitalizzazione vorrebbe dire, per la Provincia, scegliere di farsi carico dei loro debiti compromettendo in modo drastico il proprio bilancio.
LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Nostro obiettivo sarà la tutela della salute e dell’ambiente. Ce lo chiede la legge che assegna alle Province questa delicatissima funzione, ce lo ricorda la Costituzione italiana, ce lo impone la nostra coscienza. Difendere il nostro ambiente ed il nostro territorio, per lasciare ai nostri figli un ambiente non solo conservato, ma valorizzato e reso migliore di come lo abbiamo ereditato.
Nonostante la tutela dell’ambiente sia una funzione fondamentale della provincia, oggi l’esercizio di questa materia è relegato, in Calabria, a materia residuale. Le province calabresi hanno, oggi, solo un delega alle autorizzazioni paesaggistiche e al rilascio della A.U.A. ai sensi del DPR 59 del 13 marzo 2013. Si tratta della delega a seguire solo alcuni procedimenti amministrativi, senza di fatto poter incidere sulle politiche ambientali e igienico-sanitarie.
Tuttavia le politiche della Provincia non si fermeranno alle strette deleghe conferite. Proprio il concetto di ente di supporto ai comuni e la stretta sinergia che è nostra intenzione attivare, potrà consentire di farci portatori degli interessi dei territorio in tale materia presso tutti gli enti e gli organi sovraordinati.
La valorizzazione dei parchi esistenti è una delle azioni che testimoniano l’attenzione dell’Amministrazione provinciale alla salvaguardia dell’ambiente. In particolare, il Parco della Biodiversità Mediterranea sarà oggetto di grande attenzione, sia dal punto di vista delle manifestazioni che lo vedranno quale straordinario palcoscenico, sia dal punto di vista della cura del verde e degli spazi presenti. Già due sono i protocolli d’intesa siglati dalla Provincia con il Consorzio di bonifica catanzarese e con la Casa circondariale di Siano, finalizzati alla cura del grande polmone verde della città. La Provincia, sempre nell’ambito della tutela dell’ambiente, funge da supporto importantissimo, da un punto di vista logistico e di messa a disposizione di personale e di strutture per allocare i relativi uffici, all’Ato di Catanzaro (Ambito territoriale ottimale dei rifiuti), che ha dato il via libera al subentro, a partire da gennaio 2019, alla Regione nei rapporti contrattuali con i gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti e alle linee guida per la redazione del Piano d’Ambito.
LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
La Provincia svolge una funzione strategica nel processo di governo del territorio, attraverso il suo principale strumento di pianificazione, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ed ai suoi piani e programmi attuativi. Anche alla luce del rinnovato quadro di governo del territorio, la Provincia si propone un ruolo di piena collaborazione e partecipazione attiva a tutte le fasi di formazione dei piani comunali e delle relative varianti. Nonostante l’assenza di risorse finanziarie e la riduzione dell’organico, si ribadisce il ruoto attivo e propositivo della Provincia nella funzione di governo delle trasformazioni e di coordinamento delle scelte di pianificazione dei diversi soggetti operanti sul territorio.
Si vuole porre la Provincia come ente di coordinamento delle attività di pianificazione dei Comuni e delle Unioni di Comuni, promuovendo il dialogo, il confronto, la collaborazione all’interno di ambiti territoriali omogenei arrivando a definire le linee guida di una pianificazione strategica.
Anche per la pianificazione territoriale può svolgersi un ragionamento simile all’ambiente infatti , oggi l’esercizio di questa materia è relegato, in Calabria, a materia residuale. Tuttavia, compatibilmente con le risorse disponibili, vogliamo adeguare ed aggiornare il Piano Territoriale, anche per via dei cambiamenti avvenuti in questi anni nel contesto socio- economico e territoriale e nel quadro normativo e programmatorio, verificando le dinamiche dello sviluppo ed orientando le scelte strategiche alla sostenibilità ambientale, al recupero del patrimonio edilizio esistente, al contenimento del consumo di suolo agricolo ed alla tutela dell’ambiente e del paesaggio.
PARI OPPORTUNITÀ
Per quanto riguarda ancora le Pari Opportunità, attraverso le azioni che verranno chieste alla Consigliera di Parità, si intende promuovere un’ampia collaborazione con tutte le istituzioni locali per contrastare la violenza alle donne, attraverso azioni di sensibilizzazione e di formazione soprattutto dei giovani.
ALTRE FUNZIONI DI COORDINAMENTO
Tra le altre funzioni fondamentali assegnate alle Province vi sono, in campo statistico, i servizi di raccolta ed elaborazione dati, oltre ad altre, non meglio precisate, di “assistenza tecnicoamministrativa agli enti locali”.
Queste funzioni sono generiche e non hanno un assetto consolidato. Si tratta di aspetti generali introdotti dal legislatore che, in sostanza, concepisce l’ente di area vasta come un ente che deve supportare i piccoli Comuni, spesso sprovvisti di personale e strutture, nelle proprie attività.
Si cercherà, assieme ai rappresentanti del territorio nell’Assemblea dei Sindaci, ogni forma di collaborazione tecnico-amministrativa.
Ultima funzione fondamentale lasciata, dalla Legge 56/2014, come facoltà alle Province è quella di esercitare le funzioni di Stazione unica appaltante. Al riguardo, l’obiettivo dell’Amministrazione provinciale per quanto riguarda il rapporto con i Comuni è quello di implementare e rendere efficiente tale servizio. In realtà, presso la Provincia di Catanzaro questa attività non è mai stata implementata nel ciclo amministrativo precedente, ma il supporto agli enti più piccoli vuole divenire un punto prioritario dell’attività amministrativa attuale. Così, il presidente Sergio Abramo ha già indicato agli uffici preposti la volontà di mettere in piedi la Stazione unica appaltante che, nei fatti, si concretizzerà nell’assistenza amministrativa che i piccoli Comuni riceveranno dalla Provincia che si occuperà di espletare le gare al loro posto.
Inoltre, per far sì che si velocizzino i tempi per l’espletamento delle gare di appalto, la Provincia utilizzerà unicamente i sistemi informatici così come previsto dalla normativa.
“SPORTELLO EUROPA” DELLA PROVINCIA DI CATANZARO
La Provincia di Catanzaro ha previsto l'attivazione, in collaborazione con il settore Politiche comunitarie del Comune di Catanzaro, di uno "SPORTELLO EUROPA" da mettere a disposizione di tutti i Comuni della Province.
Lo Sportello prevede la realizzazione di una sezione tematica apposita sul sito istituzionale della Provincia e di un’attività di "front-office" e di "back-office" presso la Provincia, con personale addetto, che avranno il compito di:
- Monitare i Bandi a finanziamento comunitario, attraverso l’analisi dei principali programmi di finanziamento esistenti a livello nazionale e comunitario, i cui destinatari sono gli Enti Locali del territorio della Priv9bcia di Catanzaro, dando adeguata pubblicità e informazione ai potenziali beneficiari;
- Redigere Schede di sintesi dei bandi da poter utilizzare come:
- informazione singola
- newsletter periodica
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Garantire la Progettazione, consistente nell’assistenza per la predisposizione di domande di finanziamento sui bandi selezionati e concordati con la Provincia e gli Enti Locali beneficiari. Nel caso di domande sui Programmi a gestione diretta (i.e.: Erasmus+, Life+), queste possono essere presentate in qualità di leader di progetto (c.d. modalità leadership) o in qualità di partner in aggregazioni con Enti, Organismi di altri Stati Ue (c.d. modalità partnering).
Sviluppare soluzioni di "EU Project management", consistente nel supporto alla gestione delle attività di progetto (comprensive della gestione della partnership) e della rendicontazione di supporto agli Enti Locali eventualmente finanziati in Programmi UE.
LEFUNZIONI DELEGATE DALLA REGIONE
Riguardo alla cultura, allo sport e al tempo libero, pur in assenza di una delega diretta o ex legge, la Provincia di Catanzaro è in una situazione particolare. In effetti il trasferimento di funzioni seguito alla legge Delrio ha avuto grande rilevanza per questa Provincia che, nel tempo, aveva effettuato importanti investimenti sulla cultura( Musei), tempo libero e sport (Parco della biodiversità Catanzaro, Parco di Lamezia, centri sportivi Giovino e Squillace, Stadio Carlei). Tuttavia la Regione Calabria ha inteso non effettuare una gestione diretta di tale tipologia di strutture. Per questo motivo, ad oggi la gestione delle funzioni relative a cultura, tempo libero e sport, seppure riassunta dalla Regione, viene svolta ancora dalla Provincia per effetto di convenzione e le somme vengono rendicontate e rimborsate dalla Regione Calabria.
Pertanto, è intenzione di questa Amministrazione proseguire e migliorare le attività in campo culturale e sportivo. È nostra intenzione dare lustro alle strutture museali con importanti manifestazioni e migliorare ed implementare le strutture sportive ed il parco della bioversità che rappresentano un fiore all’occhiello e che forniscono un importante servizio a migliaia di cittadini del capoluogo e del territorio.
IL RAPPORTO CON UPI (UNIONE PROVINCE D’ITALIA)
Il presidente della Provincia Sergio Abramo, eletto anche presidente Upi Calabria, ha da subito voluto stabilire uno stretto rapporto con i vertici nazionali dell’Unione delle Province. L’obiettivo è quello di rendersi protagonista attivo nella “lotta” in atto per far comprendere al Governo l’importanza di sostenere in Senato le proposte avanzate da Upi, approvando una legge di bilancio che, dopo anni di tagli insostenibili, risponda finalmente ai bisogni dei territori, alle esigenze delle comunità, all’Italia delle Province.
Di seguito, riportiamo alcune proposte emendative inviate da Upi al Governo per chiedere di inserire nella Legge di Bilancio interventi che hanno come obiettivo prioritario quello di continuare a garantire ai cittadini i diritti essenziali.
Emendamento AS 981
All’articolo 1, comma 71 primo periodo, sostituire le parole “nel limite complessivo di 135 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2025” con le parole “nel limite complessivo di 250 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2025”. All’articolo 1, comma 71, secondo periodo, sostituire le parole “Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano” con le parole “Conferenza unificata”. All’articolo 1, comma 72, sostituire la parola “comuni” con le parole “enti locali” e la parola “comune” con la parola “ente”. All’articolo 1, comma 72, lettera c) sono soppresse le parole “dei comuni”. All’articolo 1, comma 73, le parole “Il Comune” sono sostituite dalle parole “L’ente locale”. All’articolo 1, comma 74, le parole “dei comuni” sono sostituite con le parole “degli enti”. All’articolo 1, comma 75, le parole “dai comuni” sono sostituite con le parole “dagli enti”.
Motivazione
L’emendamento è finalizzato a destinare anche alle Province e alle Città metropolitane le risorse del Fondo investimenti per gli enti territoriali che le modifiche approvate dalla Camera dei Deputati hanno destinato soltanto ai Comuni, con l’adeguamento degli stanziamenti previsti.
Emendamento AS 981
All’articolo 1, dopo il comma 85 aggiungere il seguente comma: “85-bis. Al fine di favorire gli investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici sono assegnati alle Province e alle Città metropolitane contributi per investimenti nel limite complessivo di 150 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2033, che sono ripartiti agli enti secondo le modalità di cui ai commi 77 e seguenti. I contributi non sono assegnati per la realizzazione di opere integralmente finanziate da altri soggetti.”
Motivazione
L’emendamento è finalizzato a prevedere anche per le Province e le Città metropolitane risorse per la messa in sicurezza degli edifici scolastici di loro competenza a valere sul Fondo investimenti per gli enti territoriali. La Camera dei Deputati ha infatti previsto una destinazione a questo fine soltanto ai Comuni.
Emendamento AS 981
All’articolo 1, comma 89, primo periodo, sostituire la parola “300” con la parola “50”; sostituire le parole “a livello impiegatizio e quadro, nonché con qualifica dirigenziale nei limiti del 5 per cento” con le parole “altamente qualificato per lo svolgimento delle attività di progettazione e di supporto previste al comma 88,”. All’articolo 1, comma 89, sostituire l’ultimo periodo con il seguente: “Con le stesse modalità sono avviate procedure selettive pubbliche, sulla base di un piano di fabbisogni condiviso con l’Unione delle Province d’Italia, per assumere 250 funzionari tecnici altamente qualificati, entro il 30 giugno 2019, da destinare alle Province e alle Città metropolitane al fine di costituire strutture tecniche adeguate alla progettazione e realizzazione degli investimenti e allo svolgimento delle funzioni in materia di stazioni uniche appaltanti e di assistenza tecnica e amministrativa agli enti locali del territorio, anche al di fuori dei limiti previsti dall’articolo 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.” All’articolo 1, comma 90, sopprimere le parole “e limitatamente alle prime 50 unità di personale”. All’articolo 1, comma 91, dopo le parole “e dei trasporti” aggiungere le parole “, degli enti territoriali”.
Motivazione
L’emendamento è finalizzato coordinare l’istituzione della “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” con la necessità di consolidare le strutture delle Province che svolgono funzioni progettazione e realizzazione degli investimenti e quelle di supporto agli enti locali del loro territorio, in una prospettiva di miglioramento dell’efficienza e della funzionalità dei servizi di progettazione e di acquisto di tutto il sistema delle autonomie locali e di rilancio degli investimenti a livello territoriale, per supportare l’attuazione delle disposizioni della legge 56/14, del nuovo codice dei contratti pubblici e le previsioni contenute nell’articolo 16, comma 5, del ddl bilancio 2019, sulle stazioni uniche appaltanti nelle province e nelle città metropolitane. La procedura centralizzata utilizzata per le assunzioni del personale provinciale o metropolitano favorisce il coordinamento tra le attività delle strutture tecniche territoriali e quelle della “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” e l’accelerazione delle procedure per dotarsi di strutture tecniche adeguate per progettare e realizzare le opere pubbliche necessarie al rilancio del Paese.
IL FUNZIONAMENTO DELL’ENTE
Il personale ha vissuto anni di cambiamento e grande incertezza. La legge Delrio ha, di fatto, costretto le Province a dimezzare la propria dotazione organica. La Provincia si compone oggi di circa 215 dipendenti che debbono gestire una così importante serie di problematiche. Va aggiunto che i blocchi assunzionali, finalizzati alla (mai intervenuta) chiusura delle Province, hanno impedito il ricambio generazionale. Si è perso, quindi una gran parte del “know how” che risiedeva nei funzionari collocati a riposo nell’ultimo quinquennio. Oggi si intende rafforzare una nuova organizzazione dell’Ente.
Mentre fino a pochi mesi fa la provincia poteva essere considerata un “ente in liquidazione”, oggi ci ritroviamo ad amministrare una quasi certa (e comunque auspicabile) “rinascita” di quest’ente. Le strutture organizzative, il personale, le dotazioni strumentali ed informatiche vanno oggi potenziate e preparate alle nuove sfide che ci attendono.
E’ per questo che uno dei primi passi del presidente Sergio Abramo è stato quello di pensare a una pianta organica più robusta e che possa contribuire con maggiore efficienza al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nello specifico, sono stati già banditi dei concorsi che a brevissimo consentiranno l’ingresso di nuovi dirigenti e nuovo personale.
Si ritiene fondamentale investire quanto possibile sulla formazione del personale, che oggi diventa decisiva e in futuro lo sarà ancor più.
Si applicherà il principio di rotazione dei dipendenti laddove se ne riscontrerà la necessità, promuovendo la meritocrazia, il lavorare su obiettivi, le verifiche sul raggiungimento degli stessi. Ai dirigenti saranno affidati obiettivi chiari, raggiungibili, ma davvero innovativi, chiedendo trasparenza e la possibilità che ogni amministratore locale, ogni cittadino possa misurarli e controllarli in modo facile.
Obiettivo dell’Amministrazione è rendere trasparenti e facilmente accessibili le modalità dei pagamenti connessi alle pratiche amministrative riferite sia ai lavori pubblici che alle spese correnti, riducendo al tempo stesso i tempi di pagamento. In generale, si punta a ridurre i tempi dei vari procedimenti amministrativi, rendendo questi ultimi accessibili con facilità, oltre a rendere trasparenti anche i tempi dei procedimenti stessi.
Si darà impulso ai sistemi informativi, al controllo di gestione quali motori dell’organizzazione interna e come strumenti per ottenere i risultati attesi.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Serve, oggi, che la politica lanci nuove sfide. Fermare il lento impoverimento dei servizi, e predisporne il rilancio, rappresenta una sfida impegnativa ma il nostro ente ed il nostro territorio vivono un momento tra i più complessi e drammatici e abbiamo il dovere di perseguire caparbiamente gli obiettivi. Difendere la nostra Provincia significherà contribuire a costruire un sistema equo, dove i territori montani, collinari e di pianura non debbano più sentirsi marginalizzati e dove il nostro Capoluogo possa continuare ad avere quella dignità che affonda le sue radici nella storia di questa terra.
Noi vogliamo raccogliere le nuove sfide, anche le grandi ed ambiziose come quella di scardinare le dinamiche consolidate nel riparto dei fondi, combattendo tagli lineari e contributi di solidarietà, di guardare ad un Paese e ad una Regione fondati sulla giustizia territoriale, dove nessuno venga discriminato per la sua residenza. Guardare alle grandi sfide, ma anche a quelle concrete dove saldare l’alleanza tra ambiente e strade, ambiente e scuole, ambiente ed agricoltura, turismo, industria; gestire con cura paziente e attenta ciò che è di tutti, garantire la sicurezza ai nostri figli nelle scuole ed a tutti quelli che vivono le nostre strade ogni giorno; una Provincia, casa dei comuni.
Se, come tutti auspicano, ci sarà un ritorno ad una piena operatività delle province, la sfida da raccogliere sarà nel ricostruire le attività e le competenze di questi enti. In questo sarà non poco importante il processo dei rapporti con la Regione Calabria che, nel lungo periodo, non potrà certo più pensare di effettuare gestione diretta delle tante funzioni che ha voluto/dovuto riaccentrare. Le attività di coordinamento e raccordo con l’UPI e la Regione saranno non meno importanti dell’attività amministrativa da seguire giorno per giorno.
Ai successivi strumenti di programmazione che l’Ente dovrà adottare verrà assegnato il compito di articolare le attività da svolgere in un quadro logico definito da questo documento, allo scopo di finalizzare le attività stesse secondo criteri di coerenza ed efficacia.
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