Il Consiglio Congiunto delle Province sceglie linea dura: "Interrompere rapporti con il Governo"
Politica Calabria

Il Consiglio Congiunto delle Province sceglie linea dura: "Interrompere rapporti con il Governo"

lunedì 23 gennaio, 2012

LAMEZIA TERME (CZ), 23 GENNAIO 2012 - Le Province calabresi approvano il seguente ordine del giorno:
2. Concordano con la linea scelta dall'Unione Delle Province Italiane di interrompere, in tutte le sedi di concertazione previste (Conferenza Stato - Città, Conferenza delle Autonomie locali) ogni rapporto con il Governo avendo quest'ultimo additato alla pubblica opinione 'le Province, istituzioni previste dalla costituzione, come "casta", concausa dello stato di difficoltà - economica ed istituzionale - in cui versa il Paese, confermando la volontà della sola presenza alle riunioni della Commissione Paritetica per'la riforma delle Istituzioni insediatasi da qualche giorno tra Stato, Regioni, Province e Comuni per definire anche una proposta complessiva di riordino istituzionale;[MORE]

3. Aderiscono alla mozione dell'UPI Nazionale di proposta dell' ernendarrìento al comma 20 dell'articolo 23 del DL 261/2011 "Proroga di termini previsti da disposizioni legislative" come di seguito • formulato: '11 primo periodo del comma 20, dell'art.zg del decreto legge 6 dicembre 2011, n0201 :. come modificato dalla legge 22 dicembre 2011 n.214 è sostituito dal sequente: "Gli organi di governo delle province che devono essere rinnovati entro il 31 dicembre 201:?soflio prorogati sino a131 marzo 2013",

4. Auspicano la riunione immediata di tutti i Consigli delle Autonomie Locali (CAL) affinché sia avviato, così per come è già avvenuto per il CAL Piemonte, attraverso le Regioni, l'iter del ricorso alla Corte Costituzionale contro le disposizioni della manovra Monti (art. 23, commi 14 - 21) che trasformano le Province in enti di secondo grado, chiedendo l'immediata disapplicazione delle norme stesse secondo il disposto dell'art. 35 della legge 11.03.1953 n. 87 per come sostituito dall'art. 9 CA della Legge 5.06.2003 n.131;

5. Si augurano che le Province chiamate a rinnovare i propri organi di governo nel 2012 e che, invece, saranno commissariate in attuazione di una norma introdotta nella conversione del decreto legge n. 201/11, si attivino in tutte le sedi competenti per impugnare gli atti attuativi della disposizione citata, palesemente illegittima in quanto chiede l'applicazione di una disposizione (l'art. 141) del D.Lgs 18.08.2000 n. 267 disciplinante altre fattispecie non assimilabili al caso specifico, quindi lesiva dell'autonomia delle Province e finalizzata ad impedire ai cittadini di potersi esprimere democraticamente arrecando loro un pregiudizio grave ed irreparabile;

6. Ribadiscono la volontà di procedere ad una riforma organica delle istituzioni provinciali, che, salvaguardando il livello di democrazia, razionalizzi le funzioni e le dimensioni delle amministrazioni;

7. Chiedono a Regioni e Comuni di condividere e sostenere la richiesta al Parlamento di avviare una riforma complessiva del sistema istituzionale del Paese, per renderlo più efficiente e funzionale;

8. Richiedere alla regione Calabria di sollevare la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale e richiedendo la sospensione delle norme impugnate, secondo quanto previsto dal'art. 9, comma 4, della legge 5 giugno 2003, n. 131, poiché dalla loro esecuzione può derivare un "irreparabile pregiudizio all'interesse pubblico e all'ordinamento giuridico della Repubblica" e un "pregiudizio grave ed irreparabile per i diritti dei cittadini".
 


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