Il Coisp vuole una circolare per rispondere a Borraccetti
Cronaca Lazio Roma

Il Coisp vuole una circolare per rispondere a Borraccetti

lunedì 10 maggio, 2010

"Le carceri, come tutti sanno, esplodono da anni e per motivi che hanno troppi responsabili e nessun colpevole. Sappiamo, però, che per tutto questo tempo le Forze dell'Ordine hanno subìto sulla loro pelle e scontato inefficienze, indecisioni e l'inconsistenza di un rigore normativo che non si è mai tradotto in nulla di concreto.[MORE]

Il Procuratore Borraccetti non è nuovo a "circolari" che riescono a scovare il giusto articolo di legge per supportare le proprie tesi.

Noi poliziotti siamo alla fine di questo imbuto politico e normativo. Esattamente dove la realtà delle strade delle nostre città non riesce, fatalmente, a coincidere con le astratte costruzioni legislative.

Se il problema non si vede, non significa che non ci sia, come l'atteggiamento che il procuratore Borraccetti potrebbe far pensare.
Si parla di esseri umani in divisa e chiamati a far rispettare la Legge da una parte ed arrestati dall'altra, questi ultimi con le proprie necessità e la propria dignità che deve essere salvaguardata, anche se va a discapito dei primi.

Polizia Carabinieri, Guardia di Finanza e finanche la Polizia Municipale, corrono rischi continui ed enormi durante il proprio servizio di sicurezza pubblica.

Come definire questa trovata di Borraccetti di non far passare dal carcere chi viene arrestato in flagranza, ma di obbligare le Forze dell'Ordine a trattenerli nei propri uffici fino al processo, o di lasciare liberi gli arrestati nell'eventualità che non ci fossero strutture adeguate a contenerli?

Forse si tratta di un invito, anzi un obbligo, data la fonte, di girarsi dall'altra parte?

Perché tutti sanno che gli uffici delle Forze dell'Ordine non sono luoghi adatti ad "ospitare" arrestati per giorni. Mancano cibo, servizi igienici, un luogo per dormire. Mancano sicuramente i controlli sanitari che sono, invece, effettuati all'ingresso in carcere, senza i quali, i rischi di infezione o contagio non sono, nemmeno teoricamente, evitabili.

Ci si aspetta che la semplice, nuda e cruda realtà scompaia per la presenza della circolare del Procuratore Borraccetti o di qualche suo emulo in altre realtà italiane?

Allora il COISP invita il Ministro dell'Interno e il Capo della Polizia a fare altrettanto: una bella circolare con cui, giacché il "problema" degli arrestati è di competenza dei Tribunali, questi trovino nelle aule di Giustizia, negli Uffici dei Giudici e dei Procuratori, ospitalità. Fino a quando non saranno giudicati, sempre che non scioperino impiegati, avvocati o magistrati. Il "nostro" problema, però, l'avremmo risolto anche noi.

Ci vorremmo mettere anche noi all'incrocio tra la via di questa Giustizia lontana e inefficace e la strada di una classe politica che dice di saper cosa fare solo in prossimità di una qualsiasi tornata elettorale, salvo poi riproporre indulti, amnistie, sanatorie e sconti di pena. E dalla nostra posizione privilegiata possiamo anche risolvere tutto urlando: "Circolareee!!". E spariranno gli arrestati e i problemi che si portano dietro.

I cittadini sapranno apprezzare queste delinquenze impunite?

La nostra coscienza, unico baluardo all'inefficienza indotta dai tagli alle risorse destinate all'apparato sicurezza, dice ancora di no. Non ci arrendiamo per amore del nostro lavoro, nonostante certa politica e certa magistratura."

Riflessioni di Franco Maccari, Segretario Generale del COISP.
 


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