Il Centro Studi Theotokos a San Calogero (Vv)
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SAN CALOGERO (VV) 5 MAGGIO - Un’altra perla si è aggiunta alla fiorente attività culturale promossa dal centro studi Theotokos religiosita’ popolare: sabato 4 maggio, a San Calogero, presso la sala del consiglio comunale si è svolto un entusiasmante incontro dibattito sul tema: “Donne, chiesa e cultura nella società attuale caratterizzata dal postmodernismo”. All’incontro organizzato dall’assessore alla cultura del comune di San Calogero, Caterina Grillo, hanno partecipato il parroco di Calimera Don Francesco Pontoriero, il sindaco Nicola Brosio e i fondatori del Centro Studi Theotokos e autori del volume: “Canti di donne nella Settimana Santa in Calabria. Teologia e Antropologia”, Anna Rotundo e Martino Michele Battaglia. Il “ Centro Theotokos Studi Religiosità Popolare”, fondato da Martino Michele Battaglia (docente di antropologia culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria) e Anna Rotundo (docente e saggista), è un progetto laico, culturale, internazionale e itinerante, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la presenza di accademici prestigiosi, e una particolare valorizzazione del protagonismo delle donne. È una costola del Centro Internacional de Estudios sobre Religiosidad Popular: Semana Santa (Università di Valladolid – Spagna), diretto dal prof. Jose’ Luis Alonso Ponga, antropologo museale di fama mondiale.”Anna Rotundo, saggista e coordinatrice del Centro Theotokos, si occupa di studi teologici inerenti il ruolo delle donne nella chiesa e nella religiosità popolare. Martino Battaglia, direttore del suddetto Centro Studi, è autore di diversi volumi di filosofia e antropologia.
L’incontro, moderato dall’assessore alla cultura Caterina Grillo, nonostante le condizioni metereologiche avverse, ha visto una nutrita partecipazione di cittadini che hanno seguito con attenzione le tematiche trattate inerenti quelle del volume di Anna Rotundo e Martino Michele Battaglia e al dibattito che ne è scaturito. In sostanza si è disquisito sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società attuale. Dopo i saluti di rito del sindaco e dell’assessore alla cultura, che meritatamente cercano di dare alla cultura lo spazio che merita nel contesto sociale di San Calogero, il parroco di Calimera, Don Pontoriero, ha dato il via agli interventi, sottolineando come nei riti della Settimana Santa in Calabria, i canti in vernacolo eseguiti da gruppi di donne animano i riti paraliturgici, espressione di una pratica sempre viva nel contesto popolare calabrese. Dall’intervento dei rispettivi autori del volume in questione è emerso anche uno spaccato importantissimo relativo alla sacra drammatizzazione dell’Incontro tra il Risorto e sua Madre, detto Cumpunta, Affruntata, Ncrinata, Svelata, che si svolge in diversi centri calabresi Domenica di Pasqua.
A tal proposito, Anna Rotundo vede nella caduta del manto nero che avvolge la Madonna, l’emancipazione e la liberazione delle donne: cadendo il manto, svanisce la morte di Cristo. Quella morte che è anche la morte della religione come sacrificio, come violenza dell’uomo sull’altro uomo e come prevaricazione. Il manto azzurro e l’abito splendente della Madonna incarnano un nuovo modo di vivere in una società diversa, basata su quei valori femminili che invitano all’accoglienza, all’ascolto, alla vita, e che devono essere vissuti anche dagli uomini per la costruzione di una vera civiltà dell’amore. Alle donne e particolarmente alla Maddalena, falsamente presentata nella tradizione come prostituta penitente, in realtà APOSTOLA DEGLI APOSTOLI, Cristo affida il messaggio della risurrezione, quale segno tangibile di un riscatto che eleva le donne a protagoniste nel contesto socioculturale della “nuova società” e della “nuova vita”. Anna Rotundo ha quindi posto l’accento sul fatto che il ruolo delle donne nella Chiesa andrebbe riconosciuto in misura maggiore, come continuamente e da tempo auspica Papa Francesco.
Martino Michele Battaglia, studioso del culto della religiosità popolare, che porta alto il nome della Calabria partecipando a prestigiosi congressi internazionali, ha posto in evidenza il rapporto che intercorre tra religiosità popolare e antropologia, folklore ed etnostoria e come tutto ciò caratterizza determinati eventi in cui la donna rappresenta elemento sostanziale e imprescindibile nel contesto rituale e sociologico. Battaglia, rifacendosi al critico letterario Giuseppe Rando, ha sottolineato come Anna Rotundo, all’interno del libro “Canti di donne nella Settimana Santa in Calabria. Teologia e Antropologia”, inserito nella nuova collana “Nuances”, nel cui comitato scientifico brillano nomi di accademici prestigiosi, abbia saputo rileggere i canti tradizionali re-interpretandoli e riattualizzandoli, ridando ad essi una nuova vita. Dallo studio relativo ai Vangeli, agli aspetti antropologici maggiormente suggestivi inerenti le macchine processionali fino a chiarire il legame che intercorre tra la storia della lauda e i canti di Passione calabresi, nell’animato dibattito che ne è seguito, Battaglia ha spaziato a tutto campo ringraziando la prof.ssa Angela Carotenuto per essersi particolarmente prodigata per questo incontro. Battaglia e Rotundo, partendo dai Vangeli passando poi ai riti fino alla pietà popolare hanno cercato di rispondere a tutti i quesiti proposti da un pubblico entusiasmato dalle tematiche trattate.