Il Cavaliere senza paura: «Confronto televisivo con Bersani. Sono abituato alle rimonte impossibili»
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Il Cavaliere senza paura: «Confronto televisivo con Bersani. Sono abituato alle rimonte impossibili»

sabato 12 gennaio, 2013

ROMA, 12 GENNAIO 2013 - Berlusconi ci crede. L’intesa ritrovata con la Lega e la performance a Servizio Pubblico hanno rinvigorito la sicurezza di Silvio Berlusconi non solo sulla vittoria alle prossime elezioni politiche di febbraio, ma anche sui futuri dibattiti televisivi. Anzi è proprio il Cavaliere, attraverso i microfoni amici di Studio Aperto, a sfidare in singolar tenzone gli avversari, in particolar modo il rivale dichiarato, Pier Luigi Bersani: «Tutte le tv mi stanno chiedendo di incrociare la spada con gli altri leader, ma il nostro avversario è il Pd. Io sarei felicissimo di andare in tv con il suo leader Bersani per far conoscere agli italiani i nostri programmi». Dopo essere uscito con le ossa integre dalla «tana dei leoni» rossi, Santoro e Travaglio, al leader del Pdl non c’è avversario o confronto che faccia paura, meno che mai in televisione, il suo palcoscenico di elezione.[MORE]

Sul recupero del Popolo della Libertà e su un successo che sembrava impossibile, Berlusconi è più che ottimista: «Noi, senza Vespa e Santoro, siamo sotto di sette punti e non è una distanza incolmabile. Detto sinceramente: siamo convinti di vincere». D’altronde, ricorda il Presidente, la prima volta di Forza Italia fu caratterizzata da una vittoria in rimonta quanto mai sorprendente: «Nel '94 eravamo molto indietro e sconfiggemmo la gioiosa macchina da guerra di Occhetto».

Berlusconi espone nuovamente uno dei punti fondamentali del proprio programma, un impegno che l’ex premier ha ripetuto incessantemente, ossia «un dietrofront assoluto rispetto alla politica di austerità del governo dei cosiddetti professori e andare verso una politica nuova per sostenere la crescita e lo sviluppo».
Incredibilmente, nonostante li consideri avversari, Berlusconi non chiude totalmente né a Bersani, né a Monti: «Se gli altri partiti sono d'accordo con riforme per rendere più governabile il Paese, assolutamente sì».

(Foto: lapennadellacoscienza.it)

Giovanni Gaeta


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