Il capo dell'intelligence tedesca incolpato di favorire l'estrema destra.
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BERLINO, 12 SETTEMBRE - Il capo dell'agenzia di intelligence interno tedesco (BfV) Hans-Georg Maassen si ritrova impigliato nelle polemiche accusato di favorire l'estrema destra e di aver intessuto rapporti non esattamente limpidi con il partito di ultradestra Afd, cui avrebbe offerto, secondo alcuni esponenti dell'opposizione e non solo, vere e proprie "consulenze politiche" [MORE]
Obbligato a difendersi anche dall'accusa di aver cercato di minimizzare le violenze xenofobe di estrema destra, che si sono registrate nelle ultime settimane in Germania, questo pomeriggio, ha dovuto spiegare a porte chiuse davanti a due commissioni della Camera dei deputati le sue ‘considerazioni’ relative le recenti manifestazioni razziste.
Il 7 settembre, mentre la Germania era oltraggiata da violenze di estrema destra a margine dei raduni a Chemnitz dopo il presunto omicidio di un tedesco da parte di due migranti alla fine di agosto, Hans-Georg Maassen aveva negato alla stampa l'esistenza di "cacce collettive" contro gli stranieri, contrariamente a quanto risulterebbe da un video diffuso dopo le proteste, contraddicendo così pubblicamente la cancelliera Angela Merkel.
In una relazione del capo degli 007 inviato al Ministero degli Interni, Maassen sostiene di non aver sostenuto che il video in questione fosse "un falso", ma che esso non dimostrerebbe affatto che si sia trattata di una "caccia all'uomo".
Ricostruzione contraddetta da una relazione interna della polizia, di cui oggi riferisce lo Spiegel, che parla di numerosi "incappucciati" che, "armati di pietre" si sono aggirati in citta' "in cerca di stranieri" una sorta di vero e proprio "pogrom". dando successivamente assalto ad un ristorante ebraico.
Dopo aver nuovamente condannato fermamente gli incidenti a Chemnitz, la stessa Cancelliera ha indirettamente alimentato l'incendio. "I dibattiti semantici sui termini impiegati, odio o caccia: "Hetze oder Hetzjagd", in realtà non ci aiutano", ha detto.
Poi, in un vibrante discorso al Bundestag ha affermato che "non vi sono nè scuse, né giustificazioni per l'odio, per il ricorso alla violenza, gli slogan nazisti e l'ostilità verso chi ha un aspetto diverso dal nostro" - aggiungendo - “va condannato ogni tentativo di "legittimare" atti di violenza come quelli che si sono verificate a Chemnitz. Non sono possibili sconti quando si tratta del rispetto della dignità umana".
Alla fine, la politica tedesca si è definitivamente divisa sul destino del capo degli 007 tedeschi i membri di Cdu, Csu e dei liberali della Fdp all’interno del comitato di controllo hanno deciso di sostenere Maassen: probabilmente salvandogli il posto, per ora, anche se comunque l'ultima parola spetta proprio a Seehofer.
Sul fronte contrario i rappresentati della Spd, dei Verdi e della Linke, che ritengono che le spiegazioni del presidente del BfV non siano affatto sufficienti.
Qualche giorno fa la leader dei socialdemocratici, Andrea Nahles, era arrivata a mettere in dubbio che Maassen "sia ancora adatto al suo incarico".
Luigi Palumbo
Fonte immagine: Sputnik International