"Il cacciatore di meduse", è sbarcato all'istituto comprensivo di  Castrolibero (Cs)
Cultura e Spettacolo Calabria

"Il cacciatore di meduse", è sbarcato all'istituto comprensivo di Castrolibero (Cs)

giovedì 12 maggio, 2016

“Il cacciatore di meduse”, la storia di un piccolo migrante somalo, e’ sbarcato all’istituto comprensivo di Castrolibero (Cosenza).
CASTROLIBERO (CS) - “Il cacciatore di meduse”, il nuovo commovente romanzo di Ruggero Pegna che racconta in modo quasi fiabesco la storia attualissima di un piccolo migrante somalo, dopo le presentazioni in numerosi eventi letterari e in molte scuole, è sbarcato all’Istituto Comprensivo di Castrolibero (Cosenza). Gli studenti delle terze classi, a cui era stato affidato il compito di leggere il romanzo, hanno accolto l’autore con elaborati grafici, personali recensioni, brani musicali e, soprattutto, riflessioni e domande.  [MORE]

L’avventura nel drammatico viaggio di tanti migranti alla ricerca della pace e di una vita migliore, ha stimolato un’ampia discussione. “Abbiamo scelto questo romanzo - hanno detto la direttrice scolastica e alcuni insegnanti - per affrontare i temi del razzismo, dell’integrazione, della convivenza tra diversità di ogni tipo. Il risultato è stato sorprendente. La storia del piccolo Tajil li ha appassionati, fino a immedesimarsi in questo ragazzo di colore e condividerne sofferenze e speranze. I lavori che hanno realizzato sono la testimonianza di come e quanto questo romanzo arrivi dritto al cuore di lettori di ogni età!”.

In un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico, “Il cacciatore di meduse” parla di umanità e sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore. Un libro struggente e attuale, quasi una fiaba contemporanea, che colpisce per l’intensità della narrazione, la concretezza delle storie, l’incanto dei luoghi. Il cacciatore di meduse con le sue principesse del mare, delicate ed eteree, ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture, affascinando anche i lettori più giovani.

“E’ una storia dei nostri giorni - ha detto Pegna - che appartiene a tutti noi. Nessuno ha scelto di nascere, né dove, né con quale colore della pelle. Ognuno ha diritto a sperare in una vita migliore, nella pace e nel rispetto della stessa dignità umana. Ascoltare il parere dei ragazzi e le loro chiavi di lettura, è un’emozione straordinaria.”.

Il dramma dei migranti, in questo emozionante romanzo edito da Falco presentato anche alla Book City di Milano e alla Fiera del Libro di Torino appena cominciata, diventa una grande storia d’amore. Il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di un bambino somalo che diventerà scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo. L’umanità dell’immigrazione e della lotta per l’integrazione, in questo romanzo riesce a prevalere su ogni paura, aprendo alla tenerezza e a un forte senso di solidarietà. La storia di Tajil convince per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche, fino a fare diventare naturale il grido contro ogni forma di razzismo.

«La Terra è di tutti, diceva mio nonno e, per questo, sto bene anche qui, in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia… Penso che il nonno avesse ragione quando diceva che la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore. ».


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