I Templari in Calabria e modello di riferimento nella società moderna
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11 APRILE 2016 - La ricerca storica sull’epopea dei Templari e sulla loro presenza in Calabria è stata al centro di un incontro promosso dall’Uniter di Lamezia Terme , presieduta da Italo Leone, allo scopo di recuperare un importante pezzo del passato calabrese. L’argomento, introdotto dallo storico Vincenzo Villella, è stato approfondito dal giornalista e sociologo Maurizio Bonanno , autore del libro “ Templari, cacciatori di umanità” e cavaliere templare dell’Osmth (l'Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani), il più diffuso tra i vari gruppi neotemplari. [MORE]
Il sociologo, dopo aver tracciato un esauriente profilo storico dell’ordine cavalleresco dei Templari, istituito nella prima Crociata e precursore, per molti aspetti, della società moderna, si è soffermato sulla sua vasta espansione, dall’Oriente al Nord Europa, ma soprattutto sull’eredità lasciata nella storia, a distanza di 800 anni, per il suo agire e le sue idee geniali. L’ordine dei Templari, guidato dal Gran Maestro Jacques de Molay, dopo la sua distruzione causata da motivi finanziari e politici legati alla nascita degli Stati moderni, entra nella leggenda. I Templari, monaci guerrieri preposti alla custodia del tempio, indossavano una sopravveste bianca cui si aggiunse una croce rossa ricamata sulla spalla che assunse grandi dimensioni sul torace o sulla schiena visibile in molte rappresentazioni dei cavalieri crociati.
Oggi essi sono modelli da seguire per la promozione del dialogo nella società multinazionale da loro fondata, del valore della libertà, del rispetto reciproco e della convivenza, della fratellanza, dell’ uguaglianza, dell’accoglienza in linea con gli attuali principi predicati da Papa Francesco. Obbligati al rispetto del voto di castità e povertà, i Templari produssero ricchezza apportando prestigiose innovazioni nel settore architettonico, bancario e finanziario. Infatti inventarono l’assegno circolare per venire incontro ai pellegrini, soggetti a furti durante i viaggi in Terra Santa dove riscuotevano dalle banche l’equivalente del denaro versato tramite l’esibizione di una ricevuta, prestavano denari agli Stati, costruirono una flotta, delle strade proprie ( per evitare il dazio) collocandovi dei bastioni di riferimento per i viaggiatori che si recavano in Terra Santa attraversando anche la Calabria (Angitola, Tropea, Catona. Reggio Calabria).
E proprio in molte città calabresi esistono tracce archeologiche degli insediamenti templari, in altre si trovano importanti e inequivocabili fonti documentarie e storiografiche. Tra questi siti si annovera Sant’Eufemia Lamezia , Castrovillari, San Marco Argentano ( dove visse per molti anni Boemondo I di Antiochia,uno degli eroi della I Crociata), Montauro, Umbriatico, la fascia ionica calabrese con Crotone, Cirò, Gerace, il territorio del Golfo di Squillace ed in particolare la zona della Roccelletta di Borgia. Recentemente è stata scoperta la leggendaria croce di marmo sulla parete esterna della chiesa di Santa Maria della Roccella sul lato che guarda a Gerusalemme che sembrerebbe di tipo templare. Infine due lettere papali, conservate presso l’archivio vaticano, danno prova che i Templari erano presenti in Calabria e possedevano diverse chiese.
Foto: Maurizio Bonanno e Italo Leone
Lina Latelli Nucifero