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CATANZARO - Riceviamo e pubblichiamo - Ed alla fine anche i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro hanno richiesto una procedura di soccorso, questa volta in codice “rosso”! Sia ben chiaro non usando il pronto soccorso come comuni cittadini, forse avrebbero scoperto il caos che governa le strutture sanitarie sul territorio, bensì chiedendo soccorso e protezione al PD della provincia di Catanzaro, per il loro Atto Aziendale discutibile nel merito ed oggi discutibile nel metodo, dopo i giusti rilievi mossi dal Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. [MORE]
Qualora ci fosse stato ancora il dubbio, oggi scopriamo, senza alcuno stupore, che i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro sono totalmente asserviti al partito politico che li ha nominati, che nella migliore tradizione italica hanno cambiato casacca e tessera, che non rispondono più ad un criterio di obiettiva terzietà nel loro mandato, ma fatto ancora più grave, hanno consumato nel tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, uno strappo istituzionale e di metodo di una gravità eccessiva.
In tutto questo registriamo la complicità politica del PD e del presidente della Provincia Enzo Bruno, non fosse altro quale mancato candidato a Sindaco di Vallefiorita, che ben conosce la titolarità del Sindaco quale massima autorità sanitaria e, nel contesto, quella del Sindaco Abramo rispetto alla città di Catanzaro.
In tutto questo resta aperta la domanda: cosa c’entra l’ente Provincia con l’Atto Aziendale dell’ASP di Catanzaro?
Quando è risaputo che l’ASP di Catanzaro deve rispondere in tema di sanità ai sindaci e quindi, anche al Sindaco di Catanzaro anche alla luce dei rilievi mossi da Abramo e ripresi da altri consiglieri comunali.
Ma soprattutto, i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro devono rispondere in concreto, rispettando la prassi istituzionale, ora che finalmente hanno gettato la maschera: se è vero o no che l’Atto Aziendale ridimensiona i poli d’eccellenza della città di Catanzaro, quali Umberto I° e Lido? E’ vero o no che sopprime o ridimensiona numerosi servizi che insistono sulla città capoluogo, che forniscono ai cittadini centinaia di prestazioni qualificate? E' vero o no che Odontoiatria sociale viene nei fatti cancellata, così come Medicina Legale diventa un servizio di serie B?
Rispondano adesso con il loro coraggio e senza la difesa/offesa del PD catanzarese i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro, Perri e Dell’Isola, questa volta direttamente ai sindaci del territorio ed a Sergio Abramo, che in qualità di primo cittadino di Catanzaro ha difeso la sanità del territorio senza giochini politici e senza tenere in conto “chi lottizza” e “chi sono i lottizzati”, che presumono senza confronto di gestire la sanità.
La sanità è un bene comune dei cittadini, che deve essere difesa dall’approssimazione del governatore Oliverio e della sua maggioranza politica, che deve essere difesa da quanti supini consumano, diventando braccio armato (in)consapevole, uno strappo istituzionale ed una violazione rispetto alla funzione del primo cittadino quale massima autorità sanitaria sul territorio.Sia il Sindaco Abramo a convocare al più presto l’assemblea dei sindaci, come previsto dalla legge, dove i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro, dovranno dare le dovute spiegazioni sul discutibile Atto Aziendale e dove, scopriremo e verificheremo oggettivamente come il PD saprà e vorrà boicottare il confronto.
Notizia segnalata da : (Alfredo Serrao - “I Quartieri”)