I provvedimenti del governo Conte sulla materia del gioco d’azzardo
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Lo scorso 23 ottobre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto fiscale, che pone l’accento nel testo a lotteria e agli altri giochi legali che vengono praticati in Italia. Due sono i punti su cui è importante porre l'accento, in particolare la parte che riguarda l’Art. 18 del testo ove viene menzionato il “Rinvio lotteria dei corrispettivi”. A decorrere dal 1° gennaio 2020 i contribuenti, persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio dello Stato, che effettuano acquisti di beni o servizi, fuori dall’esercizio di attività di impresa, arte o professione, presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, possono partecipare all’estrazione a sorte di premi attribuiti nel quadro di una lotteria nazionale. Il tutto avviene attraverso un’estrazione, comunicando i dati del codice fiscale all’esercente che andrà a trasmetterli direttamente all’Agenzia dell’entrate. Si tratta di un’importante novità che per il Governo Conte rappresenta un vero fiore all’occhiello a livello di innovazione, volto per incentivare i contribuenti e offrire un servizio efficace che stimoli la legalità nel nostro Paese. L’altro punto su cui è giusto porre l’accento riguarda invece il divieto di pubblicità per giochi e scommesse, il quale come previsto dal decreto legge attuato lo scorso 12 luglio 2018, è stato convertito con le dovute modifiche dalla legge che dal 9 agosto 2018 è vigente nel nostro Paese, il quale non si applica alla lotteria di cui al comma 540. La lotteria tra il 2020 e il 2021 avrà uno stanziamento del Ministero dell’economia e delle finanze pari a 3 milioni di euro per il primo anno e di 6 milioni per quello successivo.
Questa pubblicazione che è avvenuta lo scorso 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce come i nuovi provvedimenti sul divieto del gioco d’azzardo sia già in atto e risultino in fase di consolidamento per opera dei consigli regionali, i quali stanno operando sinergicamente al fine di vietare l’apertura di nuove sale da gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. Si tratta di una misura salutata con entusiasmo dal Governo Conte e in particolare dal vicepremier Luigi Di Maio, il quale in più di un’occasione ha ricordato come uno dei compiti di questo esecutivo sarà quello di limitare e ridurre il gioco e la fruizione di esso nel nostro Paese. Un danno d’immagine per le società che operano nel settore del gioco come ad esempio i nuovi social casinò i quali negli ultimi tempi hanno preso sempre più piede, ma che a partire dal 2022 potrebbe subire perdite del 25-30%, almeno secondo le stime interne calcolate dagli operatori presenti sul nostro territorio. Un passo indietro quindi per un settore come quello del terziario avanzato, che in Italia tra il 2011 e il 2017 aveva incrementato del 25% il suo fatturato, consolidandosi fino a ottenere il 9,8% della spesa totale derivata dal gioco d’azzardo legale. Secondo i dati più recenti, in Italia sono stati spesi oltre 97 miliardi di euro per il gioco: il 10% del mercato è quindi rappresentato dal segmento del gioco online, che subirà da qui al 2020 le perdite maggiori, per via del fatto che il suo raggio d’azione è limitato ai circuiti digitali e quindi necessita di farsi conoscere attraverso la messa in onda di spot pubblicitari e iniziative di questo tipo. Tuttavia con l’attuazione del Decreto Dignità il divieto della pubblicità sul gioco a partire dal 2019 andrà a ridurre il raggio d’azione dei casinò online in Italia.