I problemi in aramaico di Leoluca Orlando
Editoriale Sicilia

I problemi in aramaico di Leoluca Orlando

domenica 25 marzo, 2012

PALERMO, 25 MARZO 2012 – A voler essere sarcastici, si potrebbe commentare la notizia con stupore e meraviglia. Ma l'annuncio di Leoluca Orlando, che nei giorni scorsi ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per Palazzo delle Aquile, nonostante le dichiarazioni di qualche giorno fa andassero in senso contrario. «Adesso ve lo canto in aramaico. Orlando il sindaco di Palermo l'ha già fatto e non lo farà più. Orlando, poi, è candidato a sindaco di Palermo con il nome di Rita Borsellino. Io sono impegnato come se fossi candidato sindaco, ma non sono candidato sindaco(…)E credo fermamente che con questa scelta io ho reso omaggio alla mia grande storia. Perché le grandi storie non si ripetono. Io lo ripeto cento volte, e voi non lo ascoltate. E io lo ripeto di nuovo», aveva detto pochi giorni fa l'ex sindaco.

Poi la retromarcia e l'annuncio della candidatura. «Mi candido a sindaco di Palermo. A tutti coloro che per ora si occupano della città per giochi e interessi nazionali, giù le mani da Palermo. Lombardo, giù le mani da Palermo, giù le mani da una città di un milione di persone che non possono rimanere ostaggio di un governatore indagato per mafia». «È in gioco la credibilità del centrosinistra», ha continuato il neo-candidato commentando le primarie, giudicate – a ragion veduta, come sta venendo fuori anche dall'operato della magistratura - «drogate ed inquinate».[MORE]

«Mi auguro adesso» - ha commentato l'ex delfino Fabrizio Ferrandelli durante la conferenza stampa promossa da Sinistra Ecologia e Libertà, che così si schiera dalla sua parte, così come ha deciso di fare Antonella Monastra, arrivata ultima alle primarie - «che Orlando superi questo momento di smarrimento e recuperi il senno del senso di unità nel ballottaggio nel quale dovrà sostenerci».

L'annuncio di Orlando, che evidentemente coglie di sorpresa ben pochi, porta alla definitiva spaccatura tra Italia dei Valori e Partito Democratico, che aveva invece deciso di sostenere il vincitore delle primarie. A sostegno dell'ex sindaco dovrebbero esserci la Federazione della Sinistra-Partito della Rifondazione Comunista, i Verdi e “Un'altra storia”, il movimento di Rita Borsellino che dunque, dopo aver ottenuto l'appoggio di Orlando alle primarie inverte le posizioni (ordini di scuderia targati Roma?).

«Non c'è un problema generazionale con la mia candidatura» - ha risposto, durante la conferenza stampa in cui ha ufficializzato la sua quinta candidatura (che per due volte lo ha portato sullo scranno più alto della città, tra il 1985 ed il 1990 con la Democrazia Cristiana e nel 1993, all'epoca della “Primavera di Palermo”) - «il problema è scegliere tra uno scalatore di montagna e un passista di pianura. Io sono uno scalatore di montagna».
Orlando avrà ora cinque settimane per allestire la campagna elettorale e presentarsi agli elettori con un programma convincente. In passato aveva promesso, qualora fosse stato rieletto a sindaco, di portare i libri contabili del Comune in Tribunale. Cambierà idea anche su questo? 


(foto: polisblog.it)
Andrea Intonti 


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