I Pennelli del Vermeer al Dejavù di Pozzuoli, venerdì 3 aprile ore 21
Cultura e Spettacolo Campania

I Pennelli del Vermeer al Dejavù di Pozzuoli, venerdì 3 aprile ore 21

venerdì 3 aprile, 2015

Riceviamo e pubblichiamo,

POZZUOLI, 3 APRILE 2015 - Venerdì 3 aprile alle ore 21 al Dejavu’ ArtAppArt si terrà il concerto dei Pennelli di Vermeer. La band composta da Pasquale Sorrentino (voce-chitarre-ukulele); Stefania Aprea (canto); Pasquale Palomba (chitarre); Raffaele Polimeno (piano e moog); Maurizio D'Antonio (basso elettrico); Marco Sorrentino (batteria), per questo live proporrà il sound delle suggestioni cinematografiche che hanno dato vita al loro ultimo album “Noia Noir”, il terzo disco della band partenopea, edito dall’etichetta indipendente Marotta e Cafiero. Pennelli di Vermeer è un progetto musicale e non solo; è un’opera aperta, sempre in evoluzione dove transitano, si scontrano e si fondono il rock, il teatro, la canzone d’autore. L’unica parola che contraddistingue il progetto è contaminazione...di generi, di linguaggi espressivi, di umori e di persone. Un laboratorio musico/teatrale privo di confini (gli unici sono quelli del palcoscenico) dove l’Arte è intesa come esperienza esistenziale, ricerca, terapia. Il live proporrà i brani di “Noia Noir”, un concept album che si srotola intorno ad un misterioso caso di omicidio, quello della soubrette televisiva Mrs Rose, sconvolge un intero quartiere, diventando - in breve - tormentone mediatico. Dall'omicidio all'indagine, dalla cattura dell'assassino al suo processo, NoiaNoir è prima di tutto un “noir sociale” che si snoda attraverso 12 canzoni e due intermezzi musicali, nei quali emergono fattori e comportamenti umani accomunati da un solo indizio: la noia. D'altronde, solo una società annoiata può perdersi nei risvolti di un caso di omicidio. La spregiudicatezza dei media, interessati a questo caso solo per trarne profitto economico, fa sì che la realtà si mescoli alla finzione e che la paura e il sospetto dilaghino al punto da chiedersi: “Chi è il vero colpevole? Il killer o il “sistema” dell'informazione?”

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La band spazierà nei diversi generi musicali, una peculiarità che da sempre caratterizza il percorso musicale, una sorta di laboratorio più che una band come amano autodefinirsi : “Pensavamo di essere solo una rock band ma, causa la nostra trasversalità, abbiamo capito che siamo qualcosa di più. Qualcosa di non etichettabile, che sfugge a categorie e generi precisi. Siamo alchimisti della musica e il nome Pennelli di Vermeer lo consideriamo solo un "marchio" che contraddistingue un laboratorio espressivo privo di confini (gli unici sono quelli del palcoscenico), dove l'Arte è intesa come esperienza esistenziale, ricerca e terapia". Un live dunque pieno di colpi di scena e cambi di registro per una serata imperdibile, ma non solo la musica sarà la protagonista del venerdì sera al Dejavu’ ArtAppArt, ci sarà anche tanta arte. A fare da scenografia al concerto la mostra fotografica “Scorci” di Salvatore Minopoli e poi per il pubblico del Dejavu’ ci sarà una sorpresa colorata.

 

Ufficio Stampa : Manuela Ragucci

 


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