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ROMA, 18 MAGGIO 2013 – “Non possiamo più aspettare”. È questo lo slogan della manifestazione organizzata questa mattina a Roma dalla Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici scenderà in piazza per rivendicare il diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, per la giustizia sociale e la democrazia.
Una manifestazione alla quale hanno aderito diversi partiti e movimenti, tra i quali Sel, Rifondazione Comunista, Azione Civica, Idv, Pdci e la Repubblica Romana, Don Luigi Ciotti, il Gruppo Abele e Libera. Saranno presenti in piazza a fianco della Fiom anche alcuni esponenti del Partito Democratico come Sergio Cofferati, Fabrizio Barca, Pippo Civati, Corradino Mineo e Vincenzo Vita.
I motivi che hanno spinto i metalmeccanici, e non solo, a scendere nuovamente in piazza nella mattinata di oggi sono legati alle politiche con le quali si è deciso di affrontare la crisi, non intervenendo sulle cause, ma prima negando la stessa crisi e poi mettendo in atto politiche di austerità per fronteggiarla. «Cinque anni fa con il governo Berlusconi ci avevano detto che la crisi non c'era, era passeggera, addirittura superata», si legge nel comunicato della Fiom. «Negli ultimi due anni col governo Monti, visto che la crisi non si poteva più negare, si è passati a un uso della crisi per legittimare le politiche di austerità in tutta Europa. La scelta di non intervenire sulle cause ha determinato che il 10% della popolazione ha il 50% della ricchezza: i responsabili hanno quindi continuato ad aumentare le proprie rendite. Inoltre le banche hanno ridotto il credito e investito in titoli spazzatura e la Confindustria ha puntato sulla cancellazione dei diritti e la riduzione del salario».[MORE]
Il risultato è aver «cancellato l'articolo 18, derogato ai contratti e alle leggi, tagliato la spesa sociale, chiuso ospedali e per 9 milioni di persone non è più garantito il diritto alla salute, chiuso scuole e università, posticipate e ridotte le pensioni. Hanno addirittura provato a generare una guerra tra inoccupati, disoccupati e precari, giovani e non, donne e uomini. L'Italia continua a essere il paese con la massima evasione fiscale e la minore tassazione delle rendite finanziarie mentre attraverso le politiche fiscali hanno continuato a spremere pensionati e lavoratori dipendenti. I risultati di questa scelta sono: licenziamenti, aumento delle disuguaglianze sociali, impoverimento e inaccessibilità al lavoro. Questa condizione di solitudine ha addirittura portato persone a togliersi la vita».
Politiche di austerità che la Fiom chiede di fermare, rivendicando la volontà di «riconquistare il diritto del e nel lavoro» attraverso «la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni acqua, aria e terra; un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà e l'estensione della cassa integrazione; un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori; un reddito per una piena cittadinanza di inoccupati, disoccupati e studenti; fare in modo che la scuola, l'università e la sanità siano pubbliche e per tutti; combattere le mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia; la rivalutazione delle pensioni e per un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori; un'Europa fondata sui diritti sociali e contrattuali, su un sistema fiscale condiviso e sul diritto di cittadinanza e sulla democrazia delle istituzioni».
La manifestazione partirà alle 9.30 da piazza della Repubblica, per arrivare intorno alle 11 in piazza San Giovanni dove è stato allestito il consueto palco sul quale si alterneranno gli interventi, tra gli altri, di Stefano Rodotà, Sandra Bonsanti, Nicola Nicolosi, Gino Strada e Fiorella Mannoia. La manifestazione sarà conclusa dal comizio del segretario generale Maurizio Landini, il cui intervento è previsto intorno alle 13.30.
Serena Casu
(in foto: locandina della manifestazione. Da www.fiom.cgil.it)