I giovani di Reggio Calabria plaudono all'iniziativa della Chiesa Valdese sul fine vita
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I giovani di Reggio Calabria plaudono all'iniziativa della Chiesa Valdese sul fine vita

mercoledì 29 febbraio, 2012

REGGIO CALABRIA, 29 FEBBRAIO 2012 - Mentre la città di Reggio Calabria rimane “indaffarata” ed avvolta in una nebbia di ombre e chiaroscuri, la Chiesa Valdese è stata protagonista di un epocale progresso culturale che pare aver destato poche attenzioni ma che in realtà è un’iniziativa di lodevole impegno civile e di lodevole rispetto della dignità umana. Infatti, dopo Milano, Torino, Trieste, Venezia, Napoli e Roma, presso i locali della Chiesa Valdese di Reggio Calabria, è stato inaugurato uno sportello per il deposito delle Dichiarazioni di Fine Vita. In assenza di una legge, l’istituzione di registri per il testamento biologico è una risposta alla domanda sulla dignità della vita e del fine vita e una testimonianza di laicità. Chi decide, infatti, se non il cittadino stesso della propria vita fino agli ultimi istanti? E chi può farlo, quando non è più in grado? [MORE]

Con l’aiuto del testamento biologico si può decidere anticipatamente sull’applicazione di procedure mediche, determinando così il corso dell’ultima fase della vita e si può anche decidere anticipatamente sull’ essere assistiti durante questa fase della vita con un trattamento medico ed una cura qualificata degna di un essere umano e fisicamente sopportabile, secondo le proprie aspettative e la propria volontà. Nel caso ci si dovesse trovare poi, in una situazione nella quale non è si più in grado di decidere autonomamente sulle misure mediche, è il testamento biologico ad influire fortemente sulla decisione dei medici attraverso un delegato di fiducia che rispetti le volontà del singolo. Se non vi sarà un riconoscimento giuridico, le dichiarazioni dei cittadini fino ad allora, non avranno molto valore, ma non per questo dovremmo ritenerle vane. Per il momento, infatti, danno un segnale forte, che in un Paese civile non dovrebbe essere sottovalutato. In un Paese civile, appunto.

Tuttavia, ci rendiamo conto che un argomento come questo, suscettibile di reazioni, merita un ampia e complessa disamina tale da fornire più visioni possibili e più analisi dettagliate, ma, come Giovani IdV, auspichiamo che questa iniziativa venga ripresa anche presso le istituzioni comunali e non solo e che possa intraprendersi così un percorso al fine di permettere alle persone, senza giudizi e pregiudizi etici o morali di nessun genere, di condurre fino alla morte una vita in pace, dignità e autodeterminazione. Nessun obbligo, libera scelta.


Giovani IDV Reggio Calabria
 


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