I "blog" sono salvi, assolti con formula piena dalla Cassazione
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Piombino, 11 maggio 2012 - “ Il fatto non sussiste ”. Così la Corte di Cassazione ha - saggiamente- posto la parola fine su di una vicenda giudiziaria paradossale, degna della miglior vena creativa di un Kafka o un Pirandello. La sentenza ha così assolto con formula piena Carlo Ruta, il giornalista rinviato a giudizio per “stampa clandestina” e già condannato, nei primi due gradi di giudizio dalla magistratura siciliana.
La colpa? Non si pensi a propaganda eversiva o turpi crimini contro la Patria. Ruta aveva semplicemente dato vita a un blog senza averlo prima registrato in Tribunale.
La parola definitiva della Cassazione viene dopo 4 anni in cui il mondo dell’informazione online ha temuto potesse verificarsi la propria débacle. Se la Cassazione avesse confermato la condanna di Ruta, le conseguenze sarebbero state apocalittiche per tutta la blogosfera. Tutti i titolari di un blog avrebbero dovuto sottostare alla legge sull’editoria e a dotarsi di un direttore responsabile, con costi insostenibili per gran parte dei bloggers. [MORE]
Una vittoria importante per l’informazione online, su questo non vi è dubbio. Rimane però il quadro normativo, interpretato ed applicato dai giudici siciliani di primo e secondo grado in maniera fin troppo penalizzante. Uno scenario legislativo ambiguo e confuso, che richiederebbe uno sforzo normativo concreto in tempi rapidi, del quale però non si intravede l’inizio.
Avv.Raffaele Basile