I 90 anni di Karl-Otto Apel, teorico e fondatore dell'Etica del Discorso
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Cosenza 18 aprile 2012 - Domenica 18 marzo 2012 si è tenuta una festosa cerimonia per rendere omaggio ai 90 anni di Karl-Otto Apel, uno dei filosofi più importanti della nostra epoca. La cerimonia si è svolta nella sua casa di Niedernhausen in Germania alla presenza dei familiari e degli amici più cari. Studiosi ed estimatori del suo pensiero sono giunti da tutta Europa e da tutto il mondo per festeggiare uno dei filosofi che ha segnato in maniera indelebile il pensiero contemporaneo. Tra i presenti anche Jürgen Habermas, co-teorico dell’etica del discorso.
L’etica del discorso (o della comunicazione) è stata elaborata congiuntamente da Karl-Otto Apel e Jürgen Habermas in relazione alla logica dell’argomentazione e della discussione razionale, discostandosi dalle metafisiche del soggetto; ma mentre Apel, nel tentativo di stabilire una fondazione ultima (Letztbegründung), ha sostenuto il carattere trascendentale dell’argomentazione, soffermando la sua attenzione sugli aspetti di validità aprioristica come condizione di possibilità della comunicazione umana, Habermas non ha mai ammesso il carattere trascendentale dell’argomentazione né tanto meno una fondazione ultima. Se Apel si orienta ai princìpi etici intrinseci al discorso come base di fondazione (ultima) di filosofia e scienza, Habermas ripiega, nel frattempo, sull’empiricità dello stesso discorso e postula una discorsività legata alla contingenza e non a presupposti di validità trascendentale.[MORE]
I due filosofi si trovano, quindi, attualmente, su posizioni completamente diverse. Apel, pur portandosi oltre il soggettivismo kantiano per una intersoggettività che il discorso ha necessariamente e strutturalmente a monte, rimane legato al logos dialogico simmetrico e paritetico tra i soggetti come condizione di possibilità di fondazione di filosofia e scienza; Habermas, invece, rinunciando a presupposti trascendentali, è costretto ad una argomentazione che trova le condizioni di possibilità di fondazione nei giochi linguistici di singole comunità discorsive, giochi che non hanno e non possono reclamare, a questo punto, nessuna pretesa di validità universale in quanto non rispecchiano se non le condizioni di possibilità di una discorsività localistica e contingentistica.
(notizia segnalata da Michele Borrelli)