Hotel Rigopiano, parlano i periti: "Andava evacuato 48 ore prima"
Cronaca Abruzzo

Hotel Rigopiano, parlano i periti: "Andava evacuato 48 ore prima"

giovedì 30 novembre, 2017

PESCARA, 30 NOVEMBRE - Per salvare le ventinove vite che lo scorso 18 gennaio si sono spente sotto le macerie dell’hotel Rigopiano sarebbe bastato evacuare l’hotel due giorni prima. Lo sostengono i periti della procura di Pescara, che aggiungono: “L’evacuazione sarebbe dovuta avvenire già dal primo pomeriggio del 16 gennaio, quando i bollettini metereologici avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attività valanghiva”. Dall’analisi dei periti emerge però anche l’ombra dell’abusivismo edilizio: il permesso di costruire il resort in quella zona sarebbe stato in contrasto con il Piano Regionale Paesistico in vigore. [MORE]

A rinforzare le tesi dei periti circa la tardiva evacuazione, ci sono le intercettazioni di una telefonata di Gabriele Minosse, sindaco di Cortino e segretario provinciale del Partito Democratico di Teramo: “Avete rotto i c…, non ci state a capire una mazza, hanno sottovalutato tutto”, diceva durante le concitate ore precedenti la valanga a Sandro Mariani, capogruppo del Pd alla Regione. Nella telefonata intercettata, Minosse era un fiume in piena e indicava come principale responsabile il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso (che risulta però non indagato, ndr): “La cosa gravissima è che Luciano D’Alfonso delega Ruffini per le turbine, Ruffini mi dice di aver chiamato Monica Di Mattia, Monica Di Mattia mi dice si ma mo’ non so dove sta Ruffini. Avete rotto i c…, non ci state a capire una mazza! Oh Sandro, hanno sottovalutato tutto, qua ci sta la pelle delle gente”!

La perizia rivela come alle 10:43 del 18 gennaio Claudio Ruffini (non indagato, ndr), all’epoca segretario del presidente della Regione, avesse telefonato a Silvio Liberatore, direttore della Protezione Civile regionale, e sollecitato chiarimenti sul sisma. Liberatore insistette sulla necessità di “fare un tavolo perchè se no qua ci scappa il morto”. Invece, si perse tempo prezioso. La valanga, ribadiscono i periti della procura, avrebbe comunque distrutto l’hotel, ma la sospensione temporanea dell’esercizio dell’Hotel Rigopiano e la tempestiva evacuazione delle persone avrebbe permesso di salvarli, “ben prima che i quantitativi di neve al suolo rendessero ingestibile la percorribilità della strada provinciale”.

Inquietanti le riflessioni dei periti sulla questione dell’ampliamento dell’hotel, per la quale i tecnici fanno anche riferimento ad “un procedimento penale circa alcuni abusi edilizi contestati nel complesso edilizio dell’Hotel Rigopiano”. Le scosse di terremoto registrate nella mattina del 18 gennaio non furono quindi la causa della valanga che travolse l’hotel. Lo certificano i periti della procura: “Si può concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga, la quale viceversa è stata innescata per carico gravitativo”.

Claudio Canzone

Fonte foto: primadanoi.it


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