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Tutti siamo a conoscenza della guerra che sta avvenendo in Ucraina in questo periodo. Nell’incredulità generale, abbiamo provato quella paura che si ha quando la stabilità geopolitica internazionale viene all’improvviso messa in serio pericolo, e che ci tocca in maniera più sensibile se quanto accade avviene alle nostre porte e coinvolge i due poli più importanti al mondo.
Senza voler entrare nel merito della questione, da appassionati di tecnologia non abbiamo potuto ignorare una delle considerazioni più frequenti degli esperti in materia: il fatto che le guerre, oggi, avvengano anche attraverso l’utilizzo della rete.
Quella in Ucraina è forse la prima guerra che ci mostra come quello virtuale sia un nuovo fronte su cui si combatte e in cui ad essere messa a rischio non è la vita delle persone ma la sorte dello stesso conflitto. Attacchi hacker, blocco dell’accesso alla rete, diffusione di fake news: questi sono solo alcuni degli aspetti che integrano la modalità attraverso cui avviene la guerra , e incidono sugli esiti tanto quanto il conflitto armato vero e proprio.
Il fronte tecnologico, quindi, è in primo piano anche in stato di guerra, e l’accesso sicuro alla rete diventa fondamentale per stabilire l’andamento della situazione. Una delle modalità chiave per poter garantire un accesso protetto alla rete e poter scambiare dati e informazioni è attraverso l’uso delle VPN online, le reti private che assicurano una connessione dati “invisibile” all’esterno e protetta da hacker e altri tipi di attacchi.
Sono state proprio le grandi società tecnologiche ad essere chiamate in causa per prime all’inizio del conflitto russo-ucraino, affinché potessero dare il loro supporto alla popolazione e alla comunicazione trasparente di informazioni.
H2: Come e quando attivare una VPN in situazioni di pericolo
Quanto accade in Ucraina e in Russia ci ha un po’ riportato alla mente l’epoca della censura nel nostro Paese, un periodo che per fortuna si sta allontanando sempre di più dal nostro presente ma che rimane ben vivido nella mente di chi lo ha vissuto.
Oggi le situazioni in cui la libertà di stampa, di informazione e di parola sono limitate rimangono ancora tante nel mondo, e spesso appartengono a regimi in cui non c’è una guerra in atto: facciamo riferimento agli Stati in cui prevale un regime dittatoriale e in cui non è possibile fare della rete il normale uso a cui siamo abituati nei Paesi democratici.
Ecco quindi in quali circostanze di emergenza è possibile contare sull’aiuto di una VPN:
Quando vi sono delle limitazioni relative alla libertà di informazione: il primo veicolo attraverso cui far sapere al mondo cosa accade è la rete, ed è la prima strada ad essere bloccata in caso di guerra o di regime dittatoriale. Le migliori società di VPN presenti sul mercato, come NordVPN, stanno dimostrando tutto il loro supporto nella situazione attuale, dando accesso gratuito alla loro rete privata ai giornalisti in Ucraina, garantendo uno scambio di informazioni costante e intatto rispetto alla manipolazione dei governi.
Quando la libertà di espressione viene repressa: attualmente sono i social media ad essere particolarmente colpiti, essendo la prima finestra di comunicazione sul mondo. Nonostante canali come Telegram siano più resistenti rispetto ad altri, la chiusura in massa che sta avvenendo anche in Russia può essere bypassata solo attraverso l’installazione di una rete privata virtuale.
Per accedere a siti bloccati dal governo o da altre autorità in maniera autoritaria: ci sono dei casi in cui l’oscuramento dei portali sul web avviene per salvaguardare gli utenti; in altre situazioni, invece, l’oscuramento avviene per allontanare il pubblico da un’informazione veritiera che potrebbe compromettere l’immagine di un regime o aggravarne la reputazione.
Secondo quanto riportato dal sito di Statista.com, nel mondo la censura online è molto più diffusa di quanto possiamo immaginare e avviene secondo diverse modalità, come l’emanazione di leggi ad hoc, il blocco di contenuti e piattaforme, fino alla sanzione per chi trasgredisce le regole.
Il controllo dei governi sulla rete è sempre più incisivo in alcune realtà e questo avviene in maniera binaria, ovvero in modo da impedire la circolazione di informazioni verso l’esterno e l’entrata verso l’interno dei confini nazionali. Il triste primato appartiene alla Cina, seguita da Iran e Myanmar. Per fortuna, la tecnologia è una realtà adattiva e sa dare il proprio supporto anche nelle situazioni più critiche.