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Grillo all'attacco del Presidente della Repubblica: "Colle incostituzionale"

Federica Sterza
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Grillo all'attacco del Presidente della Repubblica: "Colle incostituzionale"
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ROMA, 8 DICEMBRE 2013- Dopo aver chiesto ai militanti del Movimento 5 stelle di segnalare i giornalisti “ostili al suo partito”, Beppe Grillo va all’attacco del Presidente della Repubblica. Sul suo blog, il comico genovese scrive: “Il fatto che la Consulta abbia dichiarato incostituzionale il Porcellum e lui sia stato eletto due volte con il Porcellum, e quindi sia un presidente incostituzionale al quadrato, non lo turba”.

“Habemus papam. Il pastore quirinalizio Giorgio Napolitano ha acquisito motu proprio l'infallibilità papale in materia elettorale e costituzionale. Se Napoleone fu incoronato re d'Italia nel Duomo di Milano, Napolitano è stato incoronato due volte dal porcellum cum gaudio. Con il grande corso condivide il motto "La corona è mia e guai a chi me la tocca". Dal Quirinale non lo smuove nessuno”. Grillo accusa apertamente il Colle di essere incostituzionale al momento, e ritiene che “l'unico atto degno che gli rimane è tornare alla legge precedente (basta un voto in aula), il Mattarellum, sciogliere le Camere e non farsi più vedere in giro”. Il fatto che Napolitano abbia dichiarato che la Corte Costituzionale non abbia delegittimato il Parlamento, porta Grillo a dire, ironicamente, che “solo Napolitano può dire ciò che è o ciò che non è legittimo. "Il Parlamento attuale può ben approvare in qualsiasi momento la legge elettorale". Un parlamento illegittimo con schiere di nominati e un premio di maggioranza abnorme che consente a un Governo illegittimo presieduto da un ectoplasma come Letta può fare una nuova legge elettorale? Degli abusivi della democrazia possono riformare il Paese?”.

Grillo conclude scrivendo: “Napolitano è un dogma. Propongo per legittimare la sua posizione, per ora auto conferita solo da lui stesso medesimo, una proposta di legge: "Noi pertanto dogma da dio rivelato, annunciamo che Napolitano Pontifex Maximus, quando parla ex Cathedra, per la sua suprema autorità definisce una dottrina sulle leggi, debba godere di infallibilità e pertanto tali leggi essere per se stesse e non pel consenso dei cittadini, irreformabili. Se alcuno poi, tolgalo Iddio, osasse contraddire a questa nostra definizione, sia anatema, monito, altolà dal Colle."
 

Federica Sterza[MORE]
 

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Scritto da Federica Sterza

Giornalista di InfoOggi

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