Greenpeace: "BNP Paribas-Bnl finanzia il nucleare con tecnologia 'Chernobyl' "
Economia Lazio Roma

Greenpeace: "BNP Paribas-Bnl finanzia il nucleare con tecnologia 'Chernobyl' "

martedì 26 ottobre, 2010

Come investono le banche i soldi dei clienti? E’ questo un quesito molto interessante ed estremamente attuale, visto che una gravissima crisi economica mondiale, che sta ancora flagellando la vita di molte persone, è stata provocata da una serie di spericolati investimenti in strumenti finanziari ad alto rischio, che le banche di mezzo mondo hanno effettuato.
Salvate le banche dalla “bancarotta” ora bisogna monitorarne la condotta.[MORE]
E’ questo che sta facendo Greenspeace in relazione alla sua ragion d’essere e cioè monitorare sugli investimenti delle banche in relazione al loro impatto sull’ambiente.
Le proteste dell’associazione ambientalista sono contro Bnp Paribas, rea, secondo Greenpeace, di finanziare progetti nucleari ad altissimo rischio.
 

“Siamo sicuri – scrive Domenico Belli, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia- che ti interesserà sapere come investe i soldi dei suoi clienti il gruppo bancario BNP Paribas (che in Italia controlla BNL). Facile... BNP è il principale finanziatore mondiale di progetti nel settore nucleare!”

“Durante il weekend- continua Belli- i nostri volontari hanno manifestato in 29 città italiane per chiedere a BNP/BNL di fermare i suoi "investimenti radioattivi". Ad esempio, BNP sta decidendo di finanziare, assieme ad altre banche francesi, la costruzione del controverso reattore Angra3, a soli 150 chilometri da Rio de Janeiro, per un valore complessivo di 1,1 miliardi di euro. Angra3 è un reattore che usa tecnologie così vecchie che non potrebbe essere costruito in Europa: il 70% dei componenti giace impacchettato da quando i lavori furono sospesi dopo il disastro di Cernobyl, nel 1986!”

“In altre parole, BNP/BNL – conclude Belli- dimostra di essere una banca europea con doppio standard: motiva il suo investimento nel nucleare europeo (il modello EPR, quello che vorrebbero fare in Italia...) proprio con la presunta sicurezza del progetto e poi investe in una catapecchia nucleare vecchia di quasi 25 anni. I clienti del Gruppo BNP, e in Italia di BNL, lo sanno che i loro soldi servono a finanziare il nucleare? E che succederebbe se, a un certo punto, in tanti cominciassero a chiedere a BNL di fermare gli investimenti radioattivi? Visto che il 45% dei depositi di BNP/BNL deriva dai versamenti dei clienti, i dirigenti della banca potrebbero restare indifferenti? Non credo...”
 


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