Governo USA attacca Russia per hackeraggio. "Vogliono disturbare le elezioni"
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WASHINGTON, 08 Ottobre - Sono tesi rapporti Russia-USA nell'ultima settimana. Dopo l'accusa del segretario di Stato John Kerry, gli Stati Uniti tornano all'attacco della Russia, con una nota scritta dal Dipartimento della sicurezza nazionale assieme all'Ufficio del direttore dell'Intelligence nazionale. Secondo i due organismi statunitensi, la Russia ha organizzato una serie di attacchi informatici su larga scala per interferire nelle elezioni presidenziali, come ad esempio gli attacchi al server del Partito democratico e gli account personali di alcuni esponenti politici.
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"La comunità dell'intelligence americana ritiene che il governo russo abbia diretto le recenti incursioni nelle mail di alcune personalità e istituzioni americane, incluse organizzazioni politiche americane. Riteniamo, sulla base dell'estensione e della sensibilità di tali sforzi, che solo esponenti di alto rango del governo russo possano aver autorizzato tali attività". Questa la dichiarazione degli statunitensi.
Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato in risposta alle accuse statunitensi: "Le accuse di nuovo qualcosa di insensato. I nostri siti web subiscono decine di migliaia di attacchi dagli hacker ogni giorno. Solo immondizia".
Un alto funzionario Usa ha parlato in maniera anonima ai media statunitensi, affermando che le ripercussioni non si fermerrano alle sole parole: "Risponderemo ai cyberattacchi al momento e nel luogo che sceglieremo. Attueremo azioni per proteggere i nostri interessi, incluso nella sfera del cyberspazio, e lo faremo quando e dove vorremo. E non è affatto detto che l'opinione pubblica necessariamente verrà a conoscenza di cosa faremo".
Sono già in Senato USA le prime proposte di contrattacco: il presidente della sottocommissione per la sicurezza cibernetica ha, infatti, presentato una proposta di legge per la quale gli Stati Uniti imporranno sanzioni alla Federazione Russa, proprio in seguito agli attacchi ricevuti.
Tutto questo succede nel giorno in cui Wikileaks pubblica 2000 mail di Hillary Clinton, rubate dall'account di uno dei consiglieri più fidati della candidata democratica, John Podesta. Gestione dei media sulle notizie riguardanti la Fondazione Clinton e gli interessi della stessa nei confronti di attività mineraria ed energia nucleare. Una notizia importante, nascosta di pochi minuti dal grande scandolo sessista che ha travolto Donald Trump.
Leonardo Cristiano
immagine da: rt.com