Governo Renzi: all'ordine del giorno il "Salva Roma". Scontro tra il premier ed il sindaco Marino
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ROMA, 28 FEBBRAIO 2014 - “A volte ritornano”. Sul decreto “Salva Roma” lo scorso dicembre si era aperta una diatriba spinosa tra l’allora governo Letta ed il M5S a proposito dei cosiddetti “affitti d’oro” a carico dello Stato. Era stato necessario l’intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per invalidare tutto.
“Troppa confusione” si era detto, serve tempo. Tuttavia sul comune di Roma (ma a navigare in cattive acque sono tantissimi comuni italiani) il buco di 864 milioni, presente nelle proprie casse, incombe. Ecco allora che quest’oggi, per il neo governo Renzi, all’ordine del giorno tale provvedimento si ripresenta.
A grandi linee il decreto dovrebbe contenere le norme per arginare i conti della Capitale. Nella fattispecie la proroga di un mese per i servizi di pulizia delle scuole, lo slittamento dal 30 aprile al 30 giugno dei termini per la chiusura del bilancio 2014, e l’apertura di un tavolo di lavoro che possa consentire di operare in maniera sinergica tra il Mef (Ministero Economia e Finanze), Governo e lo stesso comune di Roma, soprattutto nella pianificazione delle spese future.
Intanto l’appuntamento di oggi non ha vissuto di certo una vigilia tranquilla. Ieri, infatti, il sindaco della capitale, Ignazio Marino, non aveva risparmiato critiche nei confronti del cdm firmato Renzi, minacciando per altro la paralisi totale della città: «Io da domenica blocco la città, quindi le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani no».
Una frase che a Palazzo Chigi non hanno di certo gradito. Così di pomeriggio il sindaco Marino tentava di aggiustare il tiro: «io non blocco la città, sarà la città a fermarsi da sola. Se io ho non lo strumento – aveva spiegato il primo cittadino – per prendere decisioni sul bilancio, in questo momento non posso procedere ad alcuna erogazione di denaro».[MORE]
Ci è voluta comunque una telefonata chiarificatrice tra i due colleghi sindaci per dissipare ogni malumore, con il premier Renzi che affermava: «le motivazioni di Marino erano comprensibili i toni no». Polemica chiusa definitivamente, almeno fino ad ora, nella stessa serata di ieri con il sindaco Ignazio Marino che si diceva «soddisfatto delle parole che ho scambiato oggi con Matteo Renzi e del lavoro svolto con grande serietà».
(Immagine da agi.it)
Giovanni Maria Elia