Governo in crisi dopo le dimissioni delle ministre Bellanova e Binetti
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Le dimissioni delle due ministre di ‘Italia Viva’, minacciano il governo del premier Conte, a cui non è più garantita la maggioranza al Senato.
ROMA, 13 GEN - Dopo settimane di critiche e minacce, il leader di Italia Viva, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha annunciato questo pomeriggio durante una tanto attesa conferenza stampa, tenuta alla Camera e cominciata alle 18.20, con quasi un'ora di ritardo rispetto all'orario stabilito, le dimissioni delle due ministre del suo partito: Teresa Bellanova (Agricoltura) ed Elena Bonetti (Famiglia) e del sottosegretario Scalfarotto. Senza i 18 senatori di Italia Viva, il governo guidato dal premier Giuseppe Conte, pur avendo una maggioranza sufficientemente ampia alla Camera dei Deputati, avrebbe bisogno di nuovo sostegno al Senato.
Matteo Renzi ha biasimato Conte per la sua gestione, considerata solitaria, della pandemia e per il suo progetto del ‘Recovery plan” per spendere gli oltre 200 miliardi di euro che l'Unione Europea deve concedere all'Italia nell'ambito del suo mega piano di ripresa. Una nuova versione di questo piano è stata presentata martedì sera in Consiglio dei ministri, dove le due ministre dimissionarie di Italia Viva si sono astenute dal voto.
“Non permetteremo a nessuno di avere pieni poteri. Ciò significa che l'abitudine di governare con decreti legge che si trasformano in altri decreti legge [...] rappresenta per noi una violazione delle regole del gioco. Chiediamo il rispetto delle regole democratiche", ha dichiarato, Renzi "Non abbiamo pregiudizi né sui nomi, né sulle formule ", ha aggiunto, apparendo così aperto a un possibile nuovo governo guidato da Conte, ma allo stesso tempo, escludendo ogni appoggio all'opposizione di destra, e in particolare alla Lega di Matteo Salvini: "Non daremo mai vita a un governo con le forze della destra sovranista che abbiamo combattuto ", ha assicurato.
“Una crisi non verrebbe certamente compresa dal Paese”, ha dichiarato Giuseppe Conte prima dell'annuncio di Matteo Renzi, mentre l'Italia si trova ad affrontare “una situazione così complessa, così difficile con tante sfide” e che la crisi sanitaria ha già ucciso quasi 80.000 persone nella penisola.
Un’altro appello alla responsabilità, è giunto da Luigi Di Maio: "Facciano tutti un passo indietro per amore del Paese [...] La vera crisi la stanno vivendo gli italiani, non la politica".
Il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola ha suggerito questa mattina: "Usiamo il metodo Recovery per appianare i contrasti".
Nicola Zingaretti, ha insistito per tutto il giorno sulla ripresa delle trattative con Iv, “Riprenda il dialogo e il patto di legislatura ". A seguire il capogruppo al Senato Andrea Marcucci: "Serve maggioranza con Iv".
Beppe Grillo ha invece auspicato ad un governo di più larghe intese rilanciando su Facebook la lettera del deputato cinquestelle Giorgio Trizzino: "Ora patto fra tutti i partiti per il bene dell'Italia". Precisando subito dopo: "Chiaramente con Conte".
Nel contempo i senatori di Forza Italia si sono riuniti per confermare la fedeltà all'alleanza di centrodestra.
Di fronte a questa nuova situazione, Giuseppe Conte potrebbe chiedere il voto di fiducia in Parlamento, sperando di ottenere abbastanza voti dall'opposizione da compensare l'uscita del partito di Matteo Renzi, anche se questa opzione resta improbabile. Il leader del governo auspica nell’appoggio di una maggioranza “solida” senza dover cercare “una voce qui, una voce là”.
Altra ipotesi potrebbe essere che il Presidente del Consiglio si dimetta e ottenga un nuovo mandato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con una squadra rimescolata.
Secondo Lorenzo Castellani, ricercatore in scienze politiche all'Università Luiss di Roma, ci sono "due opzioni privilegiate: un nuovo governo Conte dopo un rimpasto, o un cambio di presidente del consiglio, con una figura istituzionale e ministri tecnici" per completare il legislatura attuale.
Luigi Palumbo
Fonte immagine: Tpi