Governo. Codice Appalti: il Consiglio dei ministri approva il nuovo codice. Video, i dettagli
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Governo. Codice appalti: il Consiglio dei ministri approva il nuovo codice Appalti, Salvini:è misura più importante Via libera dal CdM al Codice
"Il nuovo Codice degli appalti è l'iniziativa più importante del governo. Taglierà burocrazia, sprechi,dovrà offrire più lavoro, farà aprire cantieri più velocemente. E' la miglior lotta alla corruzione". Così il ministro delle Infrastrutture Salvini, al termine del Cdm che ha dato via libera al codice.
"Non ci sarà più proroga automatica per le concessioni autostradali". Sul Qatargate: "Per anni la stampa ha inseguito fantomatici investimenti alla Lega e non vedevano i milioni che finivano ad altri partiti da Paesi islamici".
Approvato in Cdm il nuovo codice appalti. Meloni: "Volano per la crescita"
"Questo nuovo codice dovrà tagliare sprechi e la burocrazia, viene incontro alle esigenze delle imprese e degli enti locali, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci e creerà più lavoro", ha detto il Ministro Salvini in conferenza stampa
Nella riunione del Consiglio dei ministri è stato approvato il nuovo codice degli appalti. “Con l’approvazione della riforma del Codice degli appalti il Governo mantiene un altro impegno preso con gli italiani”, ha commentato la premier Giorgia Meloni.
“Un provvedimento organico, equilibrato e divisione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito, che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci. E che rappresenterà anche un volano per il rilancio della crescita economica e l’ammodernamento infrastrutturale della Nazione. Il Governo ringrazia il Consiglio di Stato per il grande lavoro svolto e che ha contribuito al raggiungimento di questo importante risultato”, ha aggiunto la Presidente del Consiglio Meloni.
“È stato un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato”. Queste le parole del Vicepremier e Ministro Matteo Salvini durante la conferenza stampa nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi per illustrare il nuovo codice degli appalti approvato in Consiglio dei ministri.
“È un venerdì pre-natalizio molto bello, significativo e importante. Ringrazio Giorgia Meloni che non è presente per motivi familiari ma che ha accompagnato questo processo, ringrazio tutti i ministri che sono intervenuti in questo Cdm che più unanime di così è difficile pensarlo. È stato fatto un ottimo lavoro”, ha detto Salvini.
“Questo nuovo codice dovrà tagliare sprechi e la burocrazia, viene incontro alle esigenze delle imprese e degli enti locali, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci e creerà più lavoro. È la miglior battaglia alla corruzione e al malaffere”, ha precisato il responsabile del Mit, Matteo Salvini.
“Più dell’80% degli appalti, se questo codice fosse in vigore, sarebbe più rapido, veloce, efficace e innovativo”, ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Salvini ha spiegato che la soglia sotto la quale i Comuni possono procedere per l’appalto in maniera diretta dunque è aumentata.
“Ringrazio il Consiglio di Stato” che “ha recepito” le nostre proposte, “rivendico la necessità della separazione dei poteri: in una cabina di regia si fanno scelte politiche”, l’autorità anti-corruzione “non fa parte” dell’organismo politico, ha poi aggiunto Salvini.
“Dobbiamo prevedere in Cdm un superamento del dissenso qualificato perché non voglio vivere in un Paese dove il singolo contenzioso a livello locale della singola micro associazione blocca opere pubbliche da centinaia di milioni di euro. Al Mit sono affidati 40 miliardi per il Pnrr, se andiamo avanti di Tar in Tar altro che 2026 per finire i cantieri, arriveremo al 2036.La politica ha il dovere di ascoltare e poi decidere il destino di una ferrovia, strada, autostrada o un ponte”, ha sottolineato Salvini.
“Un cantiere sbloccato corrisponde a circa 17.000 posti di lavoro. È una giornata importante per le imprese, i comuni e per i lavoratori”, ha poi precisato Salvini.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha riferito che il lavoro sul Codice Appalti si è svolto “in assoluta concordanza di intenti” tra Consiglio di Stato e governo nella stesura del codice appalti, e poi ha aggiunto “tutti questi conflitti non li vedo” ma “saremo lieti di leggere” i rilevi dell’Anac “una volta che ci invieranno le loro considerazioni”.
Mantovano ha poi aggiunto che l'Anac “ha un ruolo all'interno del codice appalti coerente con la sua funzione, erano previste delle prerogative che poi sono state eliminate nel testo varato dal Cdm. Questa non è l’ultima parola”, durante l’iter parlamentare “tutti quelli che hanno titolo di formulare proposte migliorative” potranno farlo.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non ha potuto prendere parte alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri perché sta partecipando dalle 15 nella cattedrale di Civitavecchia al funerale dell’amica Nicoletta Golisano, una delle donne uccise domenica scorsa da Claudio Campiti durante una riunione condominiale a Roma, nella zona della borgata Fidene.
Nel dettaglio nuovo Codice Degli Appalti
Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78.
Il Presidente Meloni, dando inizio all’esame del provvedimento, ha espresso i ringraziamenti del Governo al Consiglio di Stato per il grande lavoro svolto, che ha contribuito al raggiungimento di un importante risultato.
Il nuovo Codice muove da due principi cardine, stabiliti nei primi due articoli: il “principio del risultato”, inteso come l’interesse pubblico primario del Codice stesso, che riguarda l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza; il “principio della fiducia” nell’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.
Di seguito alcune tra le principali innovazioni introdotte.
Digitalizzazione
La digitalizzazione diventa un vero e proprio “motore” per modernizzare tutto il sistema dei contratti pubblici e l’intero ciclo di vita dell’appalto. Si definisce un “ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale” i cui pilastri si individuano nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici, nel fascicolo virtuale dell’operatore economico, appena reso operativo dall’Autorità nazionale anti corruzione (ANAC), nelle piattaforme di approvvigionamento digitale, nell’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici.
Inoltre, si realizza una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti, in linea con lo svolgimento in modalità digitale delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici. Si riconosce espressamente a tutti i cittadini la possibilità di richiedere la documentazione di gara, nei limiti consentiti dall’ordinamento vigente, attraverso l’istituto dell’accesso civico generalizzato.
Programmazione di infrastrutture prioritarie
È impresso un grosso slancio al sistema di programmazione per le opere prioritarie. Si prevede l’inserimento dell’elenco delle opere prioritarie direttamente nel Documento di economia e finanza (DEF), a valle di un confronto tra Regioni e Governo; la riduzione dei termini per la progettazione; l’istituzione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici di un comitato speciale appositamente dedicato all’esame di tali progetti; un meccanismo di superamento del dissenso qualificato nella conferenza di servizi mediante l’approvazione con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; la valutazione in parallelo dell’interesse archeologico.
Appalto integrato
Per i lavori, si reintroduce la possibilità dell’appalto integrato senza i divieti previsti dal vecchio Codice. Il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Sono esclusi gli appalti per opere di manutenzione ordinaria.
Procedure sotto la soglia europea
Si adottano stabilmente le soglie previste per l’affidamento diretto e per le procedure negoziate nel cosiddetto decreto “semplificazioni COVID-19” (decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76). Sono previste eccezioni, con applicazione delle procedure ordinarie previste per il sopra-soglia, per l’affidamento dei contratti che presentino interesse transfrontaliero certo. Si stabilisce il principio di rotazione secondo cui, in caso di procedura negoziata, è vietato procedere direttamente all’assegnazione di un appalto nei confronti del contraente uscente. In tutti gli affidamenti di contratti sotto-soglia sono esclusi i termini dilatori, sia di natura procedimentale che processuale.
General contractor
Si reintroduce la figura del “general contractor”, cancellata con il vecchio Codice. Con questi contratti, l’operatore economico “è tenuto a perseguire un risultato amministrativo mediante le prestazioni professionali e specialistiche previste, in cambio di un corrispettivo determinato in relazione al risultato ottenuto e alla attività normalmente necessaria per ottenerlo”. È da sottolineare che l’attività anche di matrice pubblicistica da parte del contraente generale (per esempio quella di espropriazione delle aree) consente di riconoscere nell’istituto una delle principali manifestazioni applicative della collaborazione tra la pubblica amministrazione e gli operatori privati nello svolgimento di attività d’interesse generale.
Partenariato pubblico-privato
Si semplifica il quadro normativo, per rendere più agevole la partecipazione degli investitori istituzionali alle gare per l’affidamento di progetti di partenariato pubblico-privato (PPP). Si prevedono ulteriori garanzie a favore dei finanziatori dei contratti e si conferma il diritto di prelazione per il promotore.
Settori speciali
Si prevedono una maggiore flessibilità e una più marcata peculiarità per i cosiddetti “settori speciali”, in coerenza con la natura essenziale dei servizi pubblici gestiti dagli enti aggiudicatori (acqua, energia, trasporti, ecc.). Le norme introdotte sono “autoconclusive” e quindi prive di ulteriori rinvii ad altre parti del Codice.
Si introduce un elenco di “poteri di autorganizzazione” riconosciuti alle imprese pubbliche e ai privati titolari di diritti speciali o esclusivi.
Si prevede la possibilità per le stazioni appaltanti di determinare le dimensioni dell’oggetto dell’appalto e dei lotti in cui eventualmente suddividerlo, senza obbligo di motivazione aggravata.
Subappalto
Si introduce il cosiddetto subappalto a cascata, adeguandolo alla normativa e alla giurisprudenza europea attraverso la previsione di criteri di valutazione discrezionale da parte della stazione appaltante, da esercitarsi caso per caso.
Concessioni
Per i concessionari scelti senza gara, si stabilisce l’obbligo di appaltare a terzi una parte compresa tra il 50 e il 60 per cento dei lavori, dei servizi e delle forniture. L’obbligo non vale per i settori speciali (ferrovie, aeroporti, gas, luce).
Revisione dei prezzi
È confermato l’obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi al verificarsi di una variazione del costo superiore alla soglia del 5 per cento, con il riconoscimento in favore dell’impresa dell’80 per cento del maggior costo.
Esecuzione
Sul versante dell’esecuzione, si prevede la facoltà per l’appaltatore di richiedere, prima della conclusione del contratto, la sostituzione della cauzione o della garanzia fideiussoria con ritenute di garanzia sugli stati di avanzamento.
In caso di liquidazione giudiziale dell’operatore economico dopo l’aggiudicazione, non ci sarà automaticamente la decadenza ma il contratto potrà essere stipulato col curatore autorizzato all’esercizio dell’impresa, previa autorizzazione del giudice delegato.
Governance, contenzioso e giurisdizione
Allo scopo di fugare la cosiddetta “paura della firma”, è stabilito che, ai fini della responsabilità amministrativa, non costituisce “colpa grave” la violazione o l’omissione determinata dal riferimento a indirizzi giurisprudenziali prevalenti o a pareri delle autorità competenti.
Si effettua il riordino delle competenze dell’ANAC, in attuazione del criterio contenuto nella legge delega, con un rafforzamento delle funzioni di vigilanza e sanzionatorie. Si superano le linee guida adottate dall’Autorità, attraverso l’integrazione nel Codice della disciplina di attuazione.
In merito ai procedimenti dinanzi alla giustizia amministrativa, si prevede che il giudice conosca anche delle azioni risarcitorie e di quelle di rivalsa proposte dalla stazione appaltante nei confronti dell’operatore economico che, con un comportamento illecito, ha concorso a determinare un esito della gara illegittimo. Si applica l’arbitrato anche alle controversie relative ai “contratti” in cui siano coinvolti tali operatori.
Entrata in vigore
Il Codice si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023. Dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del Codice precedente (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50) e l’applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso.
Servizi Pubblici Locali
Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ai sensi dell’articolo 8 della legge 5 agosto 2022, n. 118 (decreto legislativo – esame definitivo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo relativo al riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ai sensi dell’articolo 8 della legge 5 agosto 2022, n. 118 (legge annuale sulla concorrenza).
Il decreto si inserisce nel quadro delle norme adottate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede la razionalizzazione della normativa sui servizi pubblici locali, con la finalità di promuovere dinamiche competitive che possono assicurare la qualità dei servizi pubblici e i risultati delle gestioni, nell’interesse primario di cittadini e utenti.
Sul testo è stata acquisita l’intesa in sede di Conferenza unificata, laddove previsto. Inoltre, si è tenuto conto dei pareri espressi dalla stessa Conferenza e dalle competenti Commissioni parlamentari ed è stata sentita l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288 (decreto legislativo – esame definitivo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della delega relativa al riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288.
Il decreto si inserisce nell’ambito della “Missione 6 – Salute” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), al fine di rafforzare e migliorare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie.
Le nuove norme, tra l’altro, introducono criteri e standard internazionali per il riconoscimento e la conferma del carattere scientifico di IRCCS, con la valutazione dell’impact factor, della complessità assistenziale e l’indice di citazione, per garantire la presenza di sole strutture di eccellenza. Si definiscono, inoltre, le modalità di individuazione del bacino minimo di riferimento atte a rendere la valutazione per l’attribuzione della qualifica IRCCS più coerente con le necessità dei diversi territori.
Il testo tiene conto del parere delle competenti Commissioni parlamentari. È stata acquisita l’intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Deliberazioni a norma del testo unico degli enti locali
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione dell’accertata presenza di forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata, che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Sparanise (Caserta) e l’affidamento della gestione del Comune a un’apposita commissione straordinaria, per la durata di 18 mesi.
Provvedimenti di Protezione Civile
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la proroga per ulteriori 24 mesi, fino al 31 dicembre 2024, dello stato di emergenza che si è determinato nel settore del traffico e della mobilità nell’asse autostradale Corridoio V dell’autostrada A4 nella tratta Quarto d’Altino – Trieste e nel raccordo autostradale Villesse – Gorizia.
Nomine
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato:
ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 373 del 2003, vista la designazione da parte del Presidente della Regione siciliana, acquisito il parere favorevole del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, la nomina dell’avvocato Giuseppe Arena quale componente dello stesso Consiglio - Sezione consultiva;
il collocamento fuori ruolo del Ministro plenipotenziario Stefano Stefanile presso Avio S.p.a.;
il rinnovo dell’incarico di Direttore generale dell’ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, al dottor Roberto Luongo, fino alla cessazione per raggiunti limiti di età;
la promozione a generale di corpo d’armata dei generali di divisione del ruolo normale dell’Arma dei carabinieri Salvatore Luongo, Mario Cinque, Antonio de Vita e Maurizio Stefanizzi;
la conferma del dottor Nicola Latorre nell’incarico di Direttore generale dell’Agenzia industrie difesa, fino al 6 settembre 2023;
il collocamento fuori ruolo ai fini della nomina del dott. Paolo Pennesi a direttore dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro denominata “Ispettorato nazionale del lavoro”.
Leggi Regionali
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi delle regioni e delle province autonome e ha deliberato di non impugnare:
la legge la legge della Regione Toscana n. 35 del 11/10/2022, recante “Istituzione del piano regionale per la transizione ecologica (PRTE)”;
la legge della Regione Lazio n. 18 del 27/10/2022, recante “Piano straordinario di interventi settoriali e intersettoriali per lo sviluppo economico e la valorizzazione territoriale dell’Etruria meridionale”;
la legge della Provincia autonoma di Trento n. 12 del 02/11/2022, recante “Sistema provinciale per la politica attiva del lavoro e la realizzazione di interventi e servizi di pubblica utilità - progettone - e integrazione della legge provinciale sul lavoro 1983”;
la legge della Regione Valle d’Aosta n. 23 del 25/10/2022, recante “Indennità sanitaria una tantum per i lavoratori della Casa di riposo G.B. Festaz/Maison de repos J.B. Festaz e per gli specialisti ambulatoriali, medici veterinari e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) convenzionati con l’Azienda USL della Valle d’Aosta coinvolti nell’emergenza COVID-19 e altre disposizioni urgenti nel settore sanitario”;
la legge della Regione Liguria n. 12 del 27/10/2022, recante “Modifiche alle leggi regionali 7 ottobre 2009, n. 40 (Testo unico della normativa in materia di sport) e 17 dicembre 2012, n. 44 (Ordinamento della professione di guida alpina)”;
la legge della Regione Liguria n. 13 del 27/10/2022, recante “Disposizioni di adeguamento dell’ordinamento regionale”;
la legge della Regione Sardegna n. 18 del 04/11/2022, recante “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”;
la legge della Regione Sardegna n. 20 del 04/11/2022, recante “Disposizioni per la promozione della lingua dei segni italiana (LIS) e della lingua dei segni italiana tattile (LIST) e di ogni altro mezzo finalizzato all’abbattimento delle barriere alla comunicazione”;
la legge della Regione Puglia n. 24 del 07/11/2022, recante “Disciplina delle strade del vino e dell’olio extravergine di oliva”;
la legge della Regione Puglia n. 26 del 07/11/2022, recante “Organizzazione e modalità di esercizio delle funzioni amministrative in materia di valutazioni e autorizzazioni ambientali”;
la legge della Regione Veneto n. 26 del 04/11/2022, recante “Valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta. Istituzione del logo Ristorazione tipica del Veneto”;
la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 15 del 07/11/2022, recante “Misure finanziarie multisettoriali”;
la legge della Regione Valle d’Aosta n. 24 del 07/11/2022, recante “Disposizioni in materia di interventi per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico. Modificazioni alle leggi regionali 20 aprile 2004, n. 4 (Interventi per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico e disciplina della professione di gestore di rifugio alpino. Modificazioni alle leggi regionali 26 aprile 1993, n. 21, e 29 maggio 1996, n. 11), e 13 dicembre 2013, n. 18 (Legge finanziaria per gli anni 2014/2016)”;
la legge della Regione Valle d’Aosta n. 27 del 07/11/2022, recante “Disposizioni in materia di attività della Regione autonoma Valle d’Aosta nell’ambito delle politiche promosse dall’Unione europea e dei rapporti internazionali. Modificazioni alla legge regionale 16 marzo 2006, n. 8”;
la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 14 del 14/11/2022, recante “Debito fuori bilancio”.