Governo. Ordinanza discoteche: sospesa 'attività del ballo'
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Governo. Ordinanza discoteche: sospesa 'attività del ballo'

domenica 16 agosto, 2020

Governo chiude discoteche, contributi ad operatoriFinito confronto Boccia-Speranza-Patuanelli con governatori
ROMA, 16 AGO - Ordinanza discoteche: sospesa 'attività del ballo'
Dopo la riunione con i presidenti di Regione sono stati apportati correttivi all'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza su discoteche e obbligo di mascherina nei luoghi della movida. In particolare, mentre nella versione iniziale si sospendevano tout court "le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati", in quella nuova lo stop riguarda solo "l'attività del ballo". Le discoteche e locali simili, dunque, possono rimanere aperte limitandosi a svolgere altre attività, come la ristorazione ad esempio. E tra le attività interessate dal divieto di ballo vengono anche citate quelle che si svolgono "in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico ". Quanto all'obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 in luoghi a rischio assembramenti , tra questi ultimi vengono citati anche i lungomari. Rispetto ai due punti dell'ordinanza le Regioni potranno introdurre solo misure restrittive. 

Discoteche, con stop in fumo 4 miliardi fatturato. ''Governo compensi perdite,Cig e Iva 4%. Rischio movida abusiva'
Un 2020 finora da dimenticare per i gestori dei locali da ballo in Italia, dalle discoteche alle balere, esercizi che in un anno fatturano circa quattro miliardi di euro. Una cifra che rischia di andare in fumo con lo stop definitivo - fino a data da destinarsi - per i rischi connessi alla pandemia da Sars-Cov2. Ma i gestori non ci stanno e promettono battaglia, puntano a chiedere compensazioni come il taglio dell'Iva al 4% e la possibilità di chiedere la Cig per i lavoratori. Gianni Indino, che è presidente del Silb dell'Emilia-Romagna, il Sindacato italiano dei locali da ballo, fa i conti con una certa dose di amarezza. 

Ad oggi, dice all'ANSA, "solo il 10% dei circa 3500 locali da ballo che ci sono in Italia ha potuto riaprire dopo il 'lockdown' totale e ci vengono a dire che è questo che crea problemi?". "Fino ad oggi milioni di ragazzi si sono incontrati nelle discoteche e non è accaduto nulla, non abbiamo nessuna informazione su focolai causati dal ballo" e quindi "non capiamo il motivo che spinge il Governo a volerci chiudere a tutti i costi". "Se ci chiamassero a un tavolo, cosa finora non accaduta - tuona - e ci mostrassero indicatori sanitari, saremmo noi allora i primi a voler chiudere". Il sindacato non ha ancora calcoli precisi su danni e perdite economiche ma a rischio è il fatturato potenziale di un intero anno di lavoro 

"Quattro miliardi di euro rischiano di andare in fumo - dice Indino - senza contare che senza una data per le riaperture siamo bloccati perché si ferma una programmazione artistica, l'organizzazione dei lavoratori..." Dal Governo finora "non è arrivato un euro", lamenta il Silb, che promette di dare battaglia e chiedere compensazioni per le chiusure prolungate. "Chiederemo anche l'Iva al 4% per un certo numero di anni, per essere equiparati alla cultura, e la possibilità di chiedere la Cig per i lavoratori", anticipa. Oltre ai danni economici, alle incertezze di un'intera categoria, Indino guarda con preoccupazione alle ripercussioni di un ennesimo stop totale. 

La sera di Ferragosto, racconta, con i rimborsi e i ragazzi rimasti fuori dalle discoteche della riviera romagnola per l'ordinanza regionale che aveva limitato al 50% la capienza dall'oggi al domani, "la clientela è stata ragionevole, comprensiva". Alcuni gestori avevano deciso di propria iniziativa di ridurre gli orari di apertura. Ma da domani la voglia di svago dei più giovani non finirà col colpo di spugna di un decreto o un'ordinanza. 

"Il danno alla stagione sarebbe notevolissimo ma i ragazzi dove andranno? - si chiede Indino - Ci sarà abusivismo, rave party illegali, situazioni non controllate nelle ville, sulle spiagge o in fabbriche abbandonate. 

Noi almeno cercavamo di imporre la mascherina e adottavamo precauzioni come la misura della temperatura all'ingresso. Da domani i ragazzi si organizzeranno con i soliti sciacalli di turno che ne approfiterranno".


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