Governo: Boccia, rischio recessione, in campo per Tav e sviluppo
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MILANO, 3 DICEMBRE - "A noi imprenditori non interessa fare l'opposizione al governo. Non e' questo il nostro compito anche se la debolezza dell'opposizione politica e' un problema per la nostra democrazia. Il mondo della produzione sa che non puo' piu' stare zitto. Lanciamo un allarme: senza crescita rischiamo di finire dentro un'altra recessione". Lo sostiene, intervistato da 'Repubblica', Vincenzo Boccia, da due anni presidente della Confindustria che, insieme ai leader di altre undici associazioni imprenditoriali si riunira' oggi a Torino per dire si' alla Tav. "Sono in campo - spiega - tutti i protagonisti della produzione, e' il popolo dei produttori che manda un segnale. Questa e' una svolta". Ma nessun "partito dei produttori". "Non cambiamo il nostro mestiere". "Il governo - dice Boccia - sta trascurando il motore della crescita. Non si puo' tener conto delle sole promesse elettorali inserite nel contratto e ignorare le ragioni della crescita economica. Non si puo' pensare di chiudere i cantieri mentre l'economia soffre". "E' necessario - insiste - un equilibrio tra le ragioni del consenso elettorale e del contratto di governo, che sono di parte, e quelle della crescita che sono di interesse nazionale. Due terzi della manovra vanno a reddito di cittadinanza, pensioni, flat tax per i lavoratori autonomi. E il resto?"".