Governo, abolito finanziamento ai partiti. Letta: «Mantenuta promessa». Grillo: «Presa in giro»
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Governo, abolito finanziamento ai partiti. Letta: «Mantenuta promessa». Grillo: «Presa in giro»

venerdì 13 dicembre, 2013

ROMA, 13 DICEMBRE 2013 - L’annuncio del presidente del Consiglio, Enrico Letta, arriva di buon mattino tramite Twitter: «Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico dei partiti entro l’anno. L’ho confermato mercoledì. Ora in cdm manteniamo la promessa».

E proprio durante la seduta del consiglio dei ministri a conferma dell’approvazione di tale decreto si sono susseguiti i tweet del ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, e poi del vicepremier, Angelino Alfano, che ha scritto: «In cdm abbiamo appena abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Per decreto. Impegno mantenuto!».

È evidente come tra le fila del governo ci sia grande soddisfazione per quanto fatto. Stato d’animo espresso anche del premier Letta nella successiva conferenza stampa: «Il testo del decreto è quello del ddl approvato dalla Camera lo scorso 16 ottobre – spiega Letta, che poi dice – quando il governo è nato tra le priorità aveva l’abolizione del finanziamento con una riforma e un nuovo sistema basato sulla volontarietà dei cittadini e indicammo entro fine anno il termine, perché la riforma ha una fase transitoria e scavallando l’anno ci sarebbe stato un rinvio». Poi il premier ha tenuto a precisare la funzione che potrà svolgere il singolo cittadino secondo sua libera scelta: «il cittadino che vuole dare un contributo al partito lo può dare con il due per mille, un sistema che non frega il cittadino: se il cittadino non opta, il contributo rimane allo stato. Oppure esiste la contribuzione volontaria». Inoltre, altra importante misura è “l’obbligo della certificazione esterna dei bilanci dei partiti politici”, che come spiega sempre Letta «negli anni scorsi uno dei grandi problemi è stata l’opacità dei bilanci, questo meccanismo molto stringente renderà impossibile che si torni agli scandali degli anni scorsi».

Naturalmente non mancano le reazioni da parte delle altre forze politiche con i suoi autorevoli rappresentanti. Se Matteo Renzi dimostra la sua approvazione ripubblicando il tweet del premier Letta, ad esprimere la chiara posizione del Pd ci pensa il portavoce della segreteria di via del Nazareno, Lorenzo Guerini: «L’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti va nella direzione da noi auspicata. Era una nostra priorità e possiamo giustamente parlare di un positivo effetto-Renzi sull’esecutivo». Del tutto opposta invece è la posizione di Forza Italia: «Il governo Letta la presenta come una conquista – afferma il senatore Altero Matteoli – ma io penso invece che l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sia un grave errore che inciderà profondamente ed in negativo sulla qualità della nostra democrazia. Con questo provvedimento sbagliato – ha aggiunto – si obbligano i partiti a cercare i finanziatori che poi li condizioneranno nelle scelte. Siamo di fronte ad un errore drammatico».[MORE]

Ben più colorite e avverse le parole di disapprovazione utilizzate dal leader del M5S, Beppe Grillo, che servendosi anche lui di Twitter ha affermato: «Basta con le chiacchiere Enrico Letta. Restituisci ora 45 mln di euro rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio». E poi ha aggiunto: «Per rinunciare ai finanziamenti pubblici è sufficiente non prenderli come ha fatto il M5S che ha rinunciato a 42 milioni di euro. Il decreto legge di Letta è l'ennesima presa per il c....».

Riassumendo in cinque punti il decreto approvato dal governo, ecco le sostanziali modifiche riguardanti il finanziamento ai partiti:

1) possono beneficiare del finanziamento privato in regime fiscale agevolato i partiti politici che alle ultime elezioni hanno fatto eleggere almeno un proprio rappresentante in parlamento o in un’assemblea regionale. O che abbiano presentato, nella stessa consultazione elettorale, candidati in almeno tre circoscrizioni per le elezioni per il rinnovo della camera o per il rinnovo del senato o delle assemblee regionali, o in almeno una circoscrizione per le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.

2) In sostituzione del finanziamento pubblico il un nuovo sistema sarà fondato sul contributo volontario da parte dei privati. I soldi si potranno versare con delle donazioni volontarie, a cui è collegato un sistema di detrazioni sul reddito imponibile.

3) Sarà possibile per il cittadino versare con il 2x1000 il proprio contributo al partito di preferenza.

4) Il sistema di contribuzione volontaria, tuttavia pur avviato nel 2014 andrà in pieno regime nel 2016.

5) Al fine di ottenere i contributi volontari, i partiti dovranno garantire al loro interno piena democrazia e trasparenza, dando pieno accesso a tutte le informazioni relative al proprio funzionamento.

Per ulteriori approfondimenti ecco il sito del governo

(Immagine da agi.it)

Giovanni Maria Elia

 


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