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ROMA - 5 DICEMBRE. L’instabilità politica italiana che caratterizzerà le prossime ore e i prossimi giorni percorre una strada parallela all’incertezza economico-finanziaria.
Lo scenario economico si dipana lungo due direttrici: una di economia interna e l’altra bancaria e finanziaria. Sul piano interno tiene banco l’approvazione della legge di bilancio, che è stata già approvata alla Camera, ma non è ancora passata in Senato in seconda lettura. La legge di stabilità deve essere approvata definitivamente entro il 31 dicembre, altrimenti scatterebbe la disciplina dell’esercizio provvisorio che obbligherebbe il Governo a gestire l'ordinaria amministrazione mese per mese con rigidi vincoli di spesa e investimenti. Renzi, seppur dimissionario, da questo punto di vista ha garantito che "Il governo sarà al lavoro nei prossimi giorni per assicurare l'iter della legge di bilancio e seguire i provvedimenti sul post sisma".
Sul piano internazionale e finanziario, questa mattina le principali borse europee hanno aperto in rosso, con Milano che ha segnato un ribasso dell'1,8%. L'indice Ftse Mib, inizialmente, alla dichiarazione delle dimissioni di Renzi ha reagito cadendo a 16.774 punti, ha poi recuperato segno positivo intorno alle 10.00 raggiungendo il +1,4%. Gli indici più negativi si sono registrati per banche come Unicredit e Bpm, rispettivamente in ribasso del 7,3% e 5,4%. Meno negative le aperture di Londra, che ha aperto a -0,33%, Parigi -0,49% e Francoforte -0,18%.
Nel corso della mattinata tutte le principali borse europee hanno recuperato terreno, con un aumento generalizzato dell’andamento degli indici. Monte dei Paschi di Siena, che rappresenta il principale nodo di preoccupazione in Italia, aveva aperto con una perdita del 7%, risalendo poi alle 10.30 a +2,26%. annullando le perdite dell'apertura.
L'euro, dopo essere sceso questa notte ai minimi da 20 mesi, con un rapporto sul dollaro di oltre l’1,05, ha poi recuperato e viaggia a 1,064.
Lo spread tra Btp e Bund, dopo i 172 punti base inziali, torna a ridursi e si è attestato a 165 punti base. Il rendimento del decennale italiano in questo momento è al 2%, dopo aver raggiunto il 2,04% nelle prime battute.
In generale il risultato del referendum è stato assorbito in modo abbastanza agile dai mercati finanziari, soprattutto perché la vittoria del No non era mai sembrata davvero in discussione nemmeno per gli investitori internazionali. Le fasi più delicate, probabilmente, si registreranno nelle fasi di incertezza politica dei prossimi giorni.[MORE]
Carlo Giontella
Immagine da Trendonline.com