Giustizia:sindacato autonomo Usb, protesta di Lamezia non sia campanilistica
Cronaca Calabria

Giustizia:sindacato autonomo Usb, protesta di Lamezia non sia campanilistica

martedì 29 maggio, 2012

Catanzaro, 29 mag.  Il sindacato autonomo Usb provinciale Catanzaro- Lamezia e Usb Calabria, hanno deciso di non essere in piazza oggi a Lamezia per la manifestazione organizzata per difendere il tribunale della citta' della piana. Le motivazioni, esposte, in un documento, "sono diverse, pero' - si fa rilevare - e' giusto ricordare come a livello nazionale USB sia stata l'unica organizzazione sindacale, nello scorso autunno, a rifiutare in toto il piano di dimensionamento della giustizia che prevedeva il taglio di numerosi tribunali e della quasi totalita' dei giudici di pace. [MORE]Allora nessuno si e' mosso: ne' ovviamente i partiti che l'hanno promosso e che formavano il governo Berlusconi ne' i partiti allora all'opposizione ed oggi al fianco di Monti, il quale ha confermato le scelte del governo precedente. Insomma USB sola contro tutti. Ma allora, - continua il documento - se questa e' la nostra posizione e se siamo stati quelli che hanno lanciato le grida di allarme per il futuro di tanti lavoratori che rischiano di essere dichiarati in esubero e che, con l'accordo sulla riforma del lavoro nel pubblico impiego, firmato il 4 maggio da Cgil, Cisl e Uil, rischiano di andare a casa, perche' oggi non siamo in piazza a continuare la protesta?".  "Innanzi tutto USB - e' scritto - non puo' essere in piazza assieme ad una organizzazione di ispirazione neo fascista che, in modo assolutamente strumentale, ha provato da subito a mettere il proprio simbolo su questa rivendicazione, cercando una pubblicita' che non merita ed allontanando tutte le persone e le forze democratiche che hanno a cuore il problema. In secondo luogo, riteniamo sia sbagliato rincorrere chimere campanilistiche pensando che il problema sia quello della spoliazione della "terza citta' della Calabria". Noi riteniamo che non sia assolutamente cosi', che non possa essere il "campanile" la molla che spinge i cittadini a protestare". La Calabria convive con un cancro difficile da estirpare quale e' la mafia e la presenza dei tribunali, oltre ad essere un presidio di democrazia indispensabile, prova a garantire anche la regolarita' dei processi ed il rispetto dei termini di prescrizione: se oggi - scrive l'Usb - per avere giustizia ci vogliono dieci anni, con la chiusura dei tribunali ne occorreranno venti e di questo la malavita organizzata ringrazierebbe".  "Ecco perche' - scrive ancora il sindacato - non e' possibile protestare solo per Lamezia, ma il problema va esteso a tutti i tribunali della Calabria a rischio chiusura: quindi, oltre alla nostra citta', anche Locri, Palmi, Castrovillari, Rossano e Paola. Solo se si fa un ragionamento che miri a contrastare e combattere la mafia, si puo' dare forza e valore alle giuste rivendicazioni di chi oggi protesta. Ma queste argomentazioni, oggi in piazza a Lamezia non ci sono; ci sono solo le sterili rivendicazioni campanilistiche e questo non ci trova d'accordo. In conclusione, - propone l'Usb - emarginiamo chi sta provando, come fa sempre, a strumentalizzare il problema, delegittimandoli e rifiutando la loro presenza in piazza, allarghiamo gli orizzonti della protesta e USB, sara' protagonista, come sempre quando ci sono battaglie giuste da intraprendere".


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